Paolo Berti
Giovanni Noferini detto “Maso” e Ettore Frigi detto “Ago-nia” due grandi protagonisti. Quanti avevano avuto modo di assistere alla rappresentazione de “I’ franco tiratore” al teatro fiorentino Il Faro, si erano espressi con parole di elogio per gli attori e soprattutto nei confronti di Bubi Ferro alias Fernando Romei l’autore della commedia che egli stesso ha portato sulla scena. Dopo l’esordio fiorentino, la commedia in tre atti è stata riproposta con nuovi attori al cinema teatro Taiuti di S. Piero a Sieve. Sulla scena tutti ragazzi di S. Piero che oltre al calore per alcune battute hanno dato calore alle vicende rappresentate che ci richiamano a situazioni vissute negli anni ’40 in una realtà fiorentina nella quale faceva spicco l’egoismo e la generosità, il precario equilibrio e la mal celata sicurezza di alcuni personaggi. Parlare della commedia non è certamente agevole visto il groviglio di situazioni in cui i personaggi cercano di districarsi. La rappresentazione va vista e seguita perché possano essere apprezzate le realtà e le sottigliezze di un’epoca in cui non sempre era concesso di parlare a “cuor sincero”. Se l’autore ha avuto l’accortezza, la delicatezza, la semplicità e l’attenzione di essere sempre esauriente, gli attori, da parte loro, hanno espresso quella personalità spiccata e coerente che ha favorito la chiarezza delle vicende raccontate. Se il testo ha sollecitato il richiamo ad una realtà “di anni ruggenti” i personaggi hanno reso ancora più veritiera la psicologica, a volte drammatica, sudditanza politica di alcuni. Nello “spaccato” comico-satirico tutti i personaggi-attori hanno recitato con grande professionalità e sicurezza. La vera sorpresa è stata quella di Tommaso Romboli detto “Muso” ed interpretato da Giovanni Noferini autentica rivelazione, ben affiancato dalla moglie Irma al secolo Gabriella Romei e la fugace apparizione dei figli Riccardo (Francesco Conti) e Liliana (Silvia Padellini). Particolarmente apprezzato ed applaudito Olinto Piantachiodi detto “Agonia” impersonato dal sempre brillante ed imprevedibile Ettore Frilli. Non vogliamo assolutamente creare classifiche di merito perché tutti hanno contribuito in maniera determinante al grande successo della rappresentazione ma oltre ad Alfio (Neri Paricheui) a Maurizio (Maurizio Nardini), Vasco (Daniele Bastianacci) una nota di particolare rilievo per le caratteristiche dei personaggi devono essere riservate a Rolando Appicciafoco “Il Federale” alias Roberto Barchelli e sua moglie Italia (Italia Lisi) il figlio adottivo Romano (da bambino Lorenzo Arnetoli, da grande Alessandro Suggelli) a Angela Battiscopa (Pamela Morandi). Per finire elogio alla non facile interpretazione, ma riuscitissima, di Don Giorgio detto “Pigola” il prete timoroso e deciso a seconda delle circostanze, ben portato sulla scena da Andrea Bani e l’addolorata mamma Carla (Alessandra Berni) che attende il ritorno del figlio che mai rivedrà. Tanti personaggi, tanto successo hanno costretto alla programmazione straordinaria di una replica la cui data sarà resa nota nei prossimi giorni. (Paolo Berti)