METROPOLI – Mugello Valdisieve – Il Valdarno – 19 Aprile 2002

La Guerra narrata nel giorno della Liberazione. Non poteva trovare collocazione più adeguata la commedia in vernacolo fiorentino di Fernando Romei, “Il Franco Tiratore”, ambientata proprio in quegli anni, se non al Piccolo Teatro di Rufina, che la presenterà giovedì 25 aprile alle ore 21,15. Questa commedia, scritta circa quindici anni fa è ambientata a Firenze nel periodo che va dal 1936 al 1944. In quegli anni l’autore, che è nato nel 1931, visse parte dell’infanzia e dell’adolescenza e proprio sui suoi ricordi personali di quel difficile momento storico, successivamente rielaborati dalla mente dell’adulto, é basato il testo sopra citato. Il linguaggio utilizzato è il vernacolo fiorentino: una scelta precisa da parte di Romei per poter dar voce attraverso la sua commedia a “creature vive” e non semplicemente a “personaggi”. Ne “Il Franco tiratore” non esiste un protagonista indiscusso, ma sono le vicende di più persone che intrecciandosi tra loro danno vita alla storia soggetto dell’opera. Un testo che dietro un’apparenza di comicità spensierata riesce a parlare in modo profondo dell’uomo, delle sue vittorie e delle sue sconfitte a livello personale, quotidiano. Proprio con questa motivazione lo scorso gennaio Romei ha ottenuto una menzione di merito al concorso teatrale “Se ci assiste la memoria. Vita quotidiana e Resistenza” organizzato dal Comune di Pistoia e dal Comune di Quarrata e finalizzato alla produzione di un’opera originale sul tema della memoria storica. Fernando Romei nasce nel gennaio del 1931 a Firenze. Dal 1953 al 1956 frequenta la scuola di recitazione e regia diretta da Bracaloni, artista assai conosciuto a Firenze in quegli anni. Per circa un anno partecipa in qualità di attore agli spettacoli della compagnia diretta da Raffaello Niccoli. La grande passione per la regia lo porta a curare (dal 1956 al 11963) la messa in scena di diversi testi, tra cui “L’Utopia di Dio” di S. Andres, “Capitano dopo Dio” di De Hartog, “Un ispettore in casa Birling” di Priestley, “Pastor hall” di Toller. La sua attività di allenatore di calcio lo costringe a sospendere ogni impegno teatrale fino al 1983, anno a partire dal quale riprende a firmare regie con la compagnia amatoriale “L’in…stabile di Covigliaio”. Scrive numerose commedie sia in vernacolo fiorentino che in lingua italiana, rappresentate con successo in tutta la provincia di Firenze. Vince con la regia di “Zoo di vetro”, “Letto matrimoniale e “L’importanza di chiamarsi Ernesto” rispettivamente le rassegne teatrali di Barberino di Mugello e di Montughi. Attualmente é in piena attività come autore, attore e regista. Non eroi, ma persone quindi nel testo di Fernando Romei, che ci fanno rivivere quegli anni difficili dal punto di vista quotidiano. “Sentiremo molto parlare di lui”, afferma Ezio Sarti del Piccolo Teatro di Rufina. Non resta che attendere l’apertura del sipario, L’ingresso è gratuito.