di Fernando Romei, detto Bubi

L’inchiesta

Atto unico

DATA DI SCRITTURA

2009

LA PRIMA

Opera inedita

Copione

Personaggi

*Scemolv, commissario

*Chiavistellof, poliziotto

*Rossimaggiordomo di casa Fragoloski

*Tatianavedova del conte Fragoloski

*Mac-heron, inquisito e sospettato

*Spasmov del Colon, inquisito e sospettato

Scena: Salotto in casa Fragoloski. E’ presente, in posizione orizzontale sul pavimento, il conte Fragoloski che, stante nessuna traccia di respirazione, è da annoverare senza ombra di dubbio nella categoria dei trapassati. I convocati per l’inchiesta sono tutti in cerchio attorno alla fresca salma. Tavole sedie e mobili

CHIAVISTELLOFF (al commissario che sta scrutando qua e là): Commissario..non per interferire ma data la sua’assoluta immobilità,sospetto che il morto sia quello(indica il cadavere del conte

SCEMOLOV (chinandosi sul morto): Si..non ci dovrebbero essere dubbi anche perché è stato statisticamente provato che, almeno non penzolino dal soffitto, le vittime vengono generalmente trovate in posizione prono-supina. Signori, per prima cosa debbo avvertirvi che a partire da questo momento,siete tutti..dico..TUTTI..a mia disposizione senza differenza di sesso, rango sociale, religione e numero di scarpe! A mia completa disposizione! Ed ora possiamo cominciare la nostra fatica..E si comincia signori..ripetendo sino alla nausea che siete tutti sospettati..TUTTI!! Dal primo all’ultimo senza distinzione.

TUTTI (in coro):…di sesso, rango sociale, religione e numero di scarpe!!

SCEMOLOV: Esatto! Vedo che cominciamo a capirci..perchè io sono sicuro signori che l’assassino..come tutti i suoi colleghi, non resistendo al richiamo dei luoghi ov’egli ha commesso il crimine..è sempre..con tutta probabilità in questa stanza..laonde io sono arcisicuro che non potrà sfuggire alla sua sorte. Ed io lo scoprirò..come del resto ho sempre fatto in ogni altra contingenza simile a questa!Come del resto mi aspetto..che una volta scoperto..il colpevole non confessi subito e che la vicenda possa concludersi negli appositi uffici della polizia..ma vi assicuro signori che al termine di questo stringente interrogatorio..uno che tra noi è ancora libero..uscirà di qui..non più in stato di libertà! E tutto questo; per la gloria dello Zar!!

TUTTI(in coro): Viva lo Zar!!!

SCEMOLOV: E a questo scopo agente Chiavistellovich..avete pronte le manette??

CHIAVISTELLOVICH: Ce l’ho pronte eccellenza commissario!

SCEMOLOV: Dunque riepilogando..Questo signore (indica il morto) è il noto conte  Camomillo Fragoloski di chiara e clara origine polacca. Egli è stato pugnalato al petto da mano ignota..la quale stessa mano ignota..l’ha strangolato e rimanendo testardamente ignota, ha completato la nefasta opera..sparandogli un colpo di rivoltella a bruciapelo (si china sul cadavere). Ecco infatti il foro d’entrata (indi osserva le estremità della vittima, coperte dai soli calzini avendo il conte oltre che la vita, perso anche le ciabatte) e..quello di uscita (a questo punto l’agente si china e sussurra qualcosa agli orecchi del superiore). Avendomi fatto notare il mio subalterno collaboratore che il supposto foro d’uscita non appartiene al corpo della vittima..bensì al di lui sinistrato pedalino..asserisco allora che il sunnominato buco..latita! Signori (severamente) Chi di voi ha sottratto con mano destra il buco d’uscita del pluri assassinato barone Fragoloski? Nessuna risposta? Fa nulla..perchè al termine dell’inchiesta verificheremo tutti i buchi di lor signori e chi sarà trovato con un buco in più..ebbene costui dovrà risponderne!Ipso facto..proseguiamo nella nostra ricostruzione della vicenda! Per prima cosa..chi funge da domestico in questa casa?

ROSSI (venendo avanti): Io signore..Io fungo.

SCEMOLOV: E dite..Da quanto siete domestico?

ROSSI: Da non molto signore..Prima mi arrabbiavo per un nonnulla!

SCEMOLOV: Intendevo chiedervi da..quanto tempo siete in questa casa.

ROSSI. Da circa tre anni..

SCEMOLOV: Nome?

ROSSI: Rossi..Mario Rossi.

SCEMOLOV: Anche se dal nome non appare..vi si riconosce dai tratti somatici. Siete italiano vero?

ROSSI: Voi siete molto acuto commissario. Si..sono italiano

SCEMOLOV: Come mai non siete cinese?

ROSSI: Non lo so signore. Me lo sono domandato spesso anch’io. Ma non ho mai saputo darmi una risposta convincente!

SCEMOLOV: E siete stato italiano..sempre?

ROSSI: Si signore. Ed è stata una sventura che mi ha seguito sino ad ora. Per la verità la mia vita ha attraversato varie fasi..Sono stato piccolo..grasso..meno grasso..Prima linfatico..e poi stitico..ma sono rimasto sempre e costantemente..italiano!!

SCEMOLOV: Mi dispiace per voi, ma soprattutto per me. Perchè tutto mi sarebbe stato facilitato se foste stato cinese..perchè in casi come questo..l’assassino è quasi sempre il servo cinese dallo sguardo obliquo e dall’espressione astuta.

ROSSI: Mi dispiace assai commissario ma nonostante tutta la buona volontà che ho di collaborare..cinese non sono. Ed inoltre il mio sguardo a detta degli esperti..è rettilineo e la mia espressione sufficientemente ebete!Effettivamente..devo ammetterlo..in questa vicenda mi sento un po’fuori posto!

SCEMOLOV: Scusatemi se insisto..ma siete proprio sicuro che tra i vostri antenati non ce ne sia uno giallo?

ROSSI: Una bisnonna con l’ittero. Se serve..

SCEMOLOV: No..non serve. Proseguiamo..Allora presentatemi la vostra versione dei fatti..Vi avverto però che se non sarete più che convincente per voi..anche se avete l’alibi di non essere cinese, scatteranno le manette!

ROSSI: Mi permetto di ricordare al signor commissario che non contribuisce soltanto codesto alibi a scagionarmi..ma anche le parole che il signor commissario ha pronunziato poc’anzi!

SCEMOLOV: Per la barba del mio nonno boiardo! Specificatemi le parole! Che non mi sovvengo..

ROSSI: Come potranno testimoniare i miei compagni sottoposti alla vostra illuminata inchiesta voi non più di sessanta secondi or sono avete pronunciato la seguente frase “Chi di voi ha sottratto con mano destra eccetera eccetera eccetera”. Orbene è risaputo che sin dalla mia più tenera età sono sempre stato mancino con inenarrabile cruccio dei miei genitori uniti nel dolore alla mia cara nutrice. Inoltre nelle stanze del Circolo dei Giovani Figli della gleba che io assiduamente frequento..per il mio carattere scherzoso sono chiamato..QUELLO DEI TIRI..MANCINI! Ergo se il signor commissario si degnasse di tirare le somme..

SCEMOLOV: Ergo..se le somme non vi dovessero favorire permettetevi di darvi un consiglio..per non stare a perdere tempo..telefonate ad un avvocato. Avete un avvocato?

ROSSI (triste): No..Non ce l’ho..

SCEMOLOV: Rossi..per i pannoloni della zarina madre!!? Perchè abbassate la testa? Perchè impallidite? Perchè vi trema la voce?

ROSSI: Perché possedere un avvocato è sempre stato il mio più grande sogno. Un sogno però che non ho potuto mai realizzare. Eppure vi confesso..sarei un ingrato se dicessi che non ho avuto molto dalla vita. E invece tanto, tanto ho avuto..Due babbi uno sarto e l’altro calzolaio,un nonno maniscalco..uno zio trombaio..ben quattro altri parenti ferramenta..e l’amante di mia moglie elettricista. Ed essere in amicizia con gente simile..con quello che costa la mano d’opera..vi assicuro che al tirar della somme..è come aver vinto più d’una volta al Gratta e Vinci! Tutta roba che però ho dovuto dividere..salvo l’amante di mia moglie..con altri sei fratelli. Ma un avvocato tutto mio..non l’ho mai potuto avere! E purtroppo è una cosa che m’ha segnato per l’esistenza! (si asciuga una lacrima)

SCEMOLOV: Su..su..non abbattetevi su. Anche se vi capisco e vi compiango. Anch’io ho passato un’esperienza simile..e in confidenza ve ne renderò edotto per tirarvi su di morale. Perciò vi dirò che dalla più tenera età,ho sempre avvertito fortissimo il desiderio di giocare con una balena bianca in carne ed ossa e con lo zampillo che gli scaturisse dal groppone..Ma mio padre che pure mi soddisfaceva in ogni più piccolo desiderio..non mi ha mai voluto contentare Una balena si..magari con due zampilli..uno per l’acqua fresca ed uno per quella calda..quella me l’avrebbe presa,ma non bianca! Perchè diceva quel dabben uomo..una balena totalmente bianca..avrebbe invogliato i monelli a scriverci sopra..stante la moda..parole contrarie alla pubblica decenza oppure..ancor peggio..inneggianti al socialismo e alla democrazia! Così mio padre tagliò corto ed io superato il primo impulso di prenderlo a martellate sulla testa canuta,mi rassegnai e da quel giorno in casa mia non si parlò più di balene e pesciolini limitrofi. Eh mio caro!..con gli anni imparerai che gli adulti anche se ti amano..alcune volte hanno un modo di comportarsi incomprensibile!Ma non divaghiamo e torniamo a noi. A che ora avete visto suppongo per l’ultima volta il vostro padrone?

ROSSI: Ieri sera..tra le nove e le dieci..In questo salotto..Era molto nervoso e tenendo le mani dietro la schiena..misurava l’impiantito a gran passi.

SCEMOLOV: Un momento! Vi rivelò quanto misurava?

ROSSI: No..perbacco! Il signor conte era molto riservato e certi importanti segreti se li teneva per sé!

SCEMOLOV: Orbene proseguite..

ROSSI: All’improvviso frenò e mi disse ”Romolo, l’ora trascolora e puoi ritirarti nella tua stanza. Se sentirai suonare il campanello esterno non te ne occupare. Penserò io ad aprire..Ho un appuntamento con una persona importante per un colloquio altrettanto importante.. ci chiuderemo qui..e ricordatelo bene..qualunque cosa tu senta..qualunque rumore..foss’anche un colpo di rivoltella..o il tonfo soffocato di un corpo che si accascia..non dovrai intervenire sino a domani mattina..sinchè non udrai il canto del gallo. Comprendi?” Si signore..risposi io..e mi ritirai..Infatti dopo circa un quarto d’ora il campanello suonò e gli scarponi chiodati del barone rumoreggiarono diretti verso l’ingresso. Udii un leggero borbottìo probabilmente dovuto ai soliti scambi di convenevoli..poscia il leggero ruotare della chiave nella serratura del salotto. Mi sdraiai sul letto e come da abitudine contratta sin da piccolo..presi sonno. Ma durante il corso della notte..dovetti uscire di camera per un deprecabile e plebeo bisogno corporale. Scesi lo scalone e passai davanti al salotto sempre chiuso. Accostai incuriosito l’orecchio al buco della serratura..per controllare se l’ospite era ancora nella stanza..ed infatti non proveniva altro suono se non quello della voce dell’ospite sconosciuto

SCEMOLOV: Ma proprio non aveste modo di udire..di notare qualche particolare specifico?

ROSSI: Ripeto..non vi prestai molta attenzione. Notai..ma vagamente che il nuovo arrivato che parlava aveva un marcato accenno irlandese con sfumature lapponi che tradivano una leggera discendenza finlandese. La sua ERRE era moscia..la ESSE invece piuttosto sibilante..la TI assai strusciante. AH! Or mi sovvengo! Un’altra cosa mi colpì! Un suono..di scarpe! Mi domanderete il perché signore. Ed io vi delucido. Perché si trattava di un suono prodotto da due piedi calzanti..ne ero certissimo scarpe di pelle di orso bianco maschio, comprate in Gran Bretagna ma importate dall’Alaska di nord est, mentre invece come vi ho già detto.. il compianto mio padrone..le rare volte che era in casa..non manca di indossare un elegante paio di scarponi da montagna chiodati..per non graffiare le preziose mattonelle di maiolica della stanza. Pensai che il signor conte mio padrone avesse mutato gusti..ed adempiuto al mio degradante ufficio tornai al mio letto. Ma siccome non riuscivo ad addormentarmi tanto stavo in attesa del proseguo del programma..per ingannare il tempo mi immersi nella lettura del bollettino dei protesti,nel quale il barone,tra i tanti personaggi ricopriva una parte di rilievo. Mentre ero ancora calamitato da suddetta pubblicazione,all’improvviso risuonò secco..un colpo di revolver..e poi un secondo..tallonato da un terzo. Stavo lì con l’orecchio teso ad aspettare il finale..ma con mia grande meraviglia a quella serie di spari non seguì alcun tonfo sordo di corpo che adagiasse al suolo. Ma non mi stupii più di tanto,in quanto sapevo bene come il barone fosse uso modificare all’improvviso ogni programmazione. Con un sospiro mi accinsi a tirarmi le coperte sugli occhi..quando nel solito salotto..parve scatenarsi, un’iradiddio apocalittica! Si iniziò con uno scrosciare di vetri rotti indice inequivocabile che la vetrina contenente finissime porcellane cinesi.. era finita al suolo con le stesse in altrettanti finissimi pezzi..poscia fece seguito..il rumore alquanto sgradevole del pianoforte scordato che veniva scomposto in grossi frammenti..infine il caratteristico sibilo del divano che volando attraverso la stanza..stava andando a rovinare contro l’austera pendola inglese..prezioso dono del Patriarca di quasi tutte le Russie. Indi si ristabilì il silenzio più assoluto rotto soltanto dal suono delle ore della pendola che nonostante il tempo che passava si ostinava tutte le volte a battere dodici colpi. Assai incuriosito mi portai sul pianerottolo che dava sul vestibolo e mi accinsi a scendere lo scalone,ma ricordandomi la consegna ricevuta,scacciai la tentazione e me ne andai finalmente a riposare. Al mattino però non mi precipitai al piano terreno come sarebbe stato logico fare..ma, ligio all’ordine del barone che si era raccomandato di aspettare il canto del gallo per muovermi..rimasi fermo sulla soglia della mia camera. Ma non ricevendo alcun segnale dal pollaio..lo sostituii con il muggire di una mucca e scattai. Mi hanno informato stamani dall’ASAC (Associazione Sanitaria Animali da CORTILE) che il gallo in questione nella nottata era stato aggredito da un’infiammazione alle tonsille che l’aveva arrochito. Per tornare a me..appena risuonato il muggito, mi precipitai dabbasso..bussai alla porta del salotto e meravigliato di non ricevere risposta spinsi la porta stessa per entrare..ma essendo questa chiusa dall’interno ogni mio sforzo era reso vano. Valendomi di un passe-partout mi riuscii guadagnare il salotto..ma lo stupore m’inchiodò sulla soglia! Invece di ritrovarmi di fronte a delle macerie come logicamente mi aspettavo..tutto era nel più assoluto ordine, tale e quale l’avevo lasciato io la sera avanti. Solamente il corpo del mio signor padrone trapassato da un colpo di revolver..aveva abbandonata la posizione verticale..per assumere quella orizzontale indiscutibilmente più.. consona alla sua nuova condizione di cadavere. Mi chinai su di lui lo riscossi ma lui assolutamente fedele alla più antica consuetudine dei trapassati non mi rispose! E questo è tutto commissario!

SCEMOLOV. E non è poco Rossi non è poco. Ed in attesa di tornare ad occuparci di voi..passiamo agli altri. Allora per riallacciarci a quanto detto da Rossi chi di voi possiede un tipico accento irlandese?

MAC-HERON: Io signore.

SCEMOLOV: Con sfumature lapponi?

MAC-HERON: Con sfumature lapponi signore.

SCEMOLOV: Che tradiscono una leggera discendenza finlandese?

MAC-HERON: Non posso negarlo. Anche se molto leggera

SCEMOLOV: E la spiegazione di tutto ciò?

MAC-HERON: Pare che una mia antenata causa la chiusura del circolo del bridge di Dublino al quale lei era iscritta..si sia recata in un altro circolo..

SCEMOLOV: E in quale di grazia?

MAC-HERON: Nel circolo polare Artico..che poi con l’avvento dei socialisti al governo..mutò il nome in Circolo Popolare Artico..

SCEMOLOV: E che avvenne colà?

MAC-HERON: Avvenne che in detto circolo incontrò un eschimese che dopo averle offerto un gelato..si appartò in un igloo a giocare con lei.

SCEMOLOV: Al bridge?

MAC-HERON: Non proprio..Ad ogni buon conto era senz’altro un gioco d’azzardo..tanto d’azzardo che le ultime fasi della partita..mi raccontavano..si correva il rischio di giocarli senza più vestiti addosso!

SCEMOLOV: E loro azzardarono?

MAC-HERON: Analizzata la cosa..con il senno dipoi,,direi di si!

SCEMOLOV: E che avvenne?

MAC-HERON: Avvenne un mio bisnonno..mio nonno..mio padre e per ultimo sono avvenuto io!

SCEMOLOV: E la leggera discendenza finlandese?

MAC-HERON: Non è da escludersi che qualche mio trisavolo lappone abbia giocato d’azzardo con qualche finnica signore. Converrà  signore che non è detto che i lapponi giochino soltanto con gli irlandesi, risignore!

SCEMOLOV: Certamente no..certamente no..amico mio. Ma ora un’ultima domanda..la più importante..Come spiegate egregio Mac-heron la presenza di un ERRE moscia..di una ESSE sibilante nonché di una TI strisciante nel vostro lingua?

MAC-HERON(tremebondo): Nel..nel..mio linguaggio ispettore?

SCEMOLOV: Nel vostro linguaggio Mac-heron si! Proprio nel vostro linguaggio..che io d’altronde ho attentamente analizzato mentre rispondevate alle mie domande! Eh..eh..voi tacete vero? Siete oltre misura imbarazzato eh? Allora..come ho fatto poc’anzi con il servo Rossi ora lo consiglio anche a voi:conoscete un avvocato?

MAC-HERON: Per codesto signor commissario ispettore..a differenza del domestico Rossi..in quanto ad avvocati non avrei che da scegliere! Fortunatamente nell’ampio ventaglio della mie conoscenze,gli avvocati abbondano. Ne conosco a Mosca..a San Pietroburgo..a Rostov..ovunque! E questo per esclusivo merito del mio caro genitore che sin dalla più tenera età,non me ne ha fatti mai mancare..Saggio ed amorevole uomo (si commuove). Bastava che io leticassi con un compagno di giochi..anche per la cosa più banale..che so..il possesso di un fiore..quello di un libro di fiabe..ecco che lui arrivava subito a casa con l’indirizzo di un avvocato. Io invece, non lo nego, con l’incoscienza che è propria di ogni bambino, non mancavo di protestare ”Padre, io ti chiedo giocattoli,e tu mi riempi di avvocati”. Allora lui, paziente e comprensivo, vincendo nel suo animo virile l’acerbo dolore provocatogli dalla mia ingratitudine..sorridendo mi diceva   “Ivan Costantinovich Antonov Dimitriski Maccheronov…

SCEMOLOV: Vi parlava così?

MAC-HERON: Si, ma purtroppo solamente nei rari momenti di familiare intimità come quelli..se no negli altri..quando invece faceva d’uopo assumere degli aridi atteggiamenti ufficiali..allora il tono e le parole diventavano forzatamente meno confidenziali e mi chiamava, dandomi del VOI..Puffi Puffi.

SCEMOLOV: Capisco.:.Proseguite..Eravate rimasto a vostro padre che..

MAC-HERON. Ecco si..alle mie rimostranze rispondeva “Figlio i giocattoli prima o poi si rompono o si consumano ma gli avvocati specie se sono di sana e robusta costituzione ..come cerco di trovarteli io no!..E per superare di slancio i contrasti e le difficoltà della vita non ne esistono di meglio al mondo! Mettili da parte..mettili da parte questi avvocati mio caro e vedrai che un giorno ti potranno servire!” E così dicendo mi passava le mani tra i capelli ricciuti..sfoltiti qua e là da ributtanti chiazze d’alopecia..Eh caro padre, sarebbe ancora vivo se non fosse morto (si asciuga gli occhi) non fosse morto cadendo da una seggiola mentre cercava di rubare un barattolo di marmellata d’albicocche

SCEMOLOV (gravemente): Comprendo che un padre così premuroso..ancorché un po’ goloso, possa suscitare in voi un’intensa commozione.:.caro Puffi Puffi detto anche Serghei Andropovioch eccetera eccetera..ma questo non è il momento delle lacrime ma..delle manette. Perchè sono costretto ad accusarvi formalmente di….

MAC-HERON: No!F ermo..vi prego..fermo!!

SCEMOLOV: Fermo?? E perché mai?

MAC-HERON: Perché..perchè..Ebbene si! Io..io..parlerò!

SCEMOLOV: Parlerete? Mac eccetera?

MAC-HERON: Si! Parlerò!

SCEMOLOV: Vi dichiarate dunque reo confesso?

MAC-HERON: Confesso si..ma non reo!

SCEMOLOV (con tono paternalistico): Mac-heron..Mac-heron..vi prego..non cominciate con le osservazioni a mezzo! Che volete mai significare con codesta ambigua frase? ”Confesso si..ma reo no” Non capisco..

MAC-HERON: Confesso..perchè..lo riconfesso sono stato io a sparare è vero ma vi giuro su tutte le sacre icone della Santa Madre Russia che reo non sono..perchè sparai si..ma ad un cadavere!

SCEMOLOV: Ad un cadavere sparaste?? A un cadavere Puffi Puffi??

MAC-HERON: Lo riconfermo si..perchè avanti del mio gesto il povero conte..era già morto!

SCEMOLOV: Era..già morto???

MAC-HERON: Non mi correggo..Era già morto!

SCEMOLOV: Premesso che non vi credo caro Puffi Puffi Maccheronovov..ma ammesso e non concesso..ciò non toglie che voi cercaste di ucciderlo lo stesso! Ma perché mai allora Puffi Puffi detto “eccetera”?

MAC-HERON: Per difendermi commissario e ispettore..Solo e soltanto per difendermi!

SCEMOLOV: Di..difendervi!!??

MAC-HERON: Si commissario. Perchè ho più di un motivo per credere che il signor conte avesse più di una ragione per aggredirmi. Ma il perché meglio di me ve lo potrà spiegare la signora Tatiana fresca di giornata vedova Fragoloski!

SCEMOLOV: Perdiana!! Or mi sovviene che alla signora..io detti innanzi di iniziare l’inchiesta il permesso di assentarsi per un bisogno urgente! E’passato del tempo perdiana..Non vorrei avesse latitato!!

MAC-HERON: Imperial commissario..vi chiarì ella di che natura fosse il di lei bisogno?

SCEMOLOV: Nulla le chiesi..ma penso che fosse un bisogno di bassa estradizione che aveva bisogno d’essere “estradizionato” sul retto sentiero!

MAC-HERON: E male faceste a non esser delucidato. Perch’ella..perchè il suo bisogno era di correre in banca a versare molte lacrime per il marito! Quelle che con parsimonia spenderà per tutta la durata della vedovanza!

SCEMOLOV: Ma non è ancora tornata?

ROSSI (controllando): Si..è di là che sta versando una piccola scorta che ha con se..La sta versando sulle sue granaglie

SCEMOLOV: Rossi..Rossi..Comprendo che siate giù di nervi per il duro interrogatorio al quale vi ho sottoposto..ma diavolo..ora state esagerando!

ROSSI: Chiedo venia..ma non capisco.

SCEMOLOV: Si dice ”gramaglie” non “granaglie”

ROSSI: Permettetemi di insistere. Rispettosamente ispettore! Granaglie!! Infatti la signora, pur con l’anima ridotta in macerie per l’intenso dolore e con il petto squassato per i tellurici singulti..ha sentito il dovere d’inventariare i beni del marito sino all’ultimo oggetto..ragion per cui sta contendo appunto i semi di grano dell’ultimo raccolto..

SCEMOLOV: Ma che mi dite mai!? Uno..per uno??

ROSSI: Uno per uno commissario..uno per uno. La signora ancorché addolorata, è anche molto pignola.

SCEMOLOV: Allora Rossi a voi! Sollevatela dal penoso incarico e portatemela qua.

(ROSSI ESCE E RIENTRA PORTANDO IN COLLO LA CONTESSA) Ma Rossi!! Cominciate eziandio ad essere pericoloso oltremisura! Con voi bisogna stare attenti a pesare ogni parola!! Per sollevarla io intendevo ancora un linguaggio figurato! Mettetela giù!

TAMARA (continuando a contare i semi del barattolo): Due milioni e cento..due milioni e centouno..Du..

SCEMOLOV: Signora! Signora! Per le lamette da barba di Rasputin!! Sospendete il vostro contare e prestatemi orecchio…

ROSSI: Ispettore..scusatemi se mi intrometto..ma non credo che la signora abbia molta voglia di esaudire la vostra richiesta..La preclara signora contessa Tamara non ama prestare..essendo molto attaccata alla sua roba..qualsivoglia cosa a chicchessia.

SCEMOLOV: Rossi..se voi foste un cinese sareste un cinese idiota..e non poco! Ma non capite? Stavo ancora parlando in linguaggio figurato..Ordunque, Tatiana Seminovna..pur calandomi io nel pozzo nero del vostro incommensurabile dolore..eppure sono costretto a rivolgervi delle fastidiose domande. Conoscete voi il qui presente signor Mac-heron?

TAMARA: Puffi..Puffi? Certo che lo conosco.

SCEMOLOV: Bene..Allora dovete sapere che il sunnominato signore, asserisce che il vostro defunto ma ancora insepolto consorte..avrebbe avuto dei rancori verso di lui..così accentuati..a causa dei quali il signor Mac si sarebbe trovato nella necessità di aggredire..con il solo scopo di doversi difendere. Gli si può concedere credito per tale affermazione?

TATIANA: Con le dovute garanzie e relativa firma di fidejussione..penso che gli si possa concedere.

SCEMOLOV: Favorite allora di spiegarvi..

TATIANA: Pur distrutta dal dolore e  squassata dai singulti..vi favorirò commissario: orbene suppongo che le fantesche i famigli e i valletti vi avranno giù rivelato commissario..che il mio matrimonio pur essendo abbastanza datato,sia pur tuttavia rimasto integro e come nuovo..fino al fatale epilogo!

SCEMOLOV: Così sentii sussurrare..così sentii mormorare..

TATIANA: Ma non vi dissero perché?

SCEMOLOV: No..ma lo intuii. Per le vostre pleclare doti di donna virtuosa e devota..doti che saranno di luminoso esempio per le generazioni future!

TATIANA: E non solo per questo  imperial commissario ispettore..non solo per questo..ma anche e soprattutto perché il mio matrimonio..non si consumò!

SCEMOLOV: Non ne dubito contessa..I matrimoni di un tempo erano troppo ben costrutti. Altro materiale..altra materia prima!!

TATIANA: Non fate lo scemo..Scemolov e cercate di capire. Non fu consumato no..ma in senso biblico!

SCEMOLOV: Per le stoppie..per le steppe della Siberia tutta! Mai consumato..Tatiana Seminovna Granaglioska Tirchiovich??

TATIANA: Mai consumato Scemolov e basta!!

SCEMOLOV: E..la causa?

TATIANA: Per il lavoro commissario..per il terribile ed impegnativo lavoro di mio marito a causa del quale egli era costretto a fare in questa casa solo delle fugacissime apparizioni!

SCEMOLOV:T anto fugacissime da non.:.?

TATIANA: Tanto fugacissime da non..signor commissario ispettore!

SCEMOLOV: Ma di grazia qual’era il lavoro del vostro scongiunto conte?

TATIANA: Faceva..il corriere della sera.

SCEMOLOV: Cribbio! Addirittura lavorava all’estero?

TATIANA: Ma cosa dite imperial segugio? Cosa c’entra mai l’estero?

SCEPILOV: Ma come non c’entra Tatiana contessa Fragoloski? Io per quanto mi concerne ho sempre saputo che il “Corriere della Sera” viene stampato a Milano..in Italia..

TATIANA: Per tutti i battelli del Volga..commissario imperiale..non fraintendetemi..perchè indossando il lutto stretto..a parlare fatico assai! Mi spiego..il mio consorte faceva si..il corriere..ma per lo Zar..turno pomeridiano, linea Mosca-Irskuth..via Urali..alle dipendenze del famoso capoufficio Michele Strogoff detto anche il terrore dei Tartari!

SCEMOLOV: Ah! Faceva il corriere dello Zar!?

TATIANA: Appunto..e perciò non aveva mai un minuto di tempo libero per santamente copulare. Plichi..manoscritti..papiri pergamene..telegrammi..cartoline postali..espressi..biglietti di auguri pubblicità (che lui regolarmente faceva volare nel Volga) su e giù giù e su. A cavallo del suo destriero bianco  a toppe gialle perché l’aveva acquistato al mercato dei cavalli usati..attraverso steppe,tundre,paludi,giardini pubblici,superando monti brulicanti d’insidie..guadando fiumi ripieni di feroci baccalà..infilandosi in zone aride,zone verdi,zone blu. Pensate passavo mesi e mesi a consumarmi nel desiderio di consumare..e lui si consumava nel suo duro impiego..sempre su e giù senza tregua ne’ risparmio. Ripensate commissario che in dieci anni di matrimonio ho avuto modo di vederlo una sola volta al mio fianco..perchè ebbi l’astuzia o almeno credetti di averla..di indirizzare una raccomandata con ricevuta di ritorno ad una mia zia cecena di origine ciociara che colpita da cecità coltiva con vanghe e zappe Braille..ceci di Cecina..ai confini del Kasakistan! Dovendo egli per ragioni d’ufficio riportarmi la ricevuta non poté fare a meno di tornare da me! Ma ritornò con una giornata d’anticipo e fu per questo che mi perse e forse lo perse!

SCEMOLOV: Lo perse?? La perse?? Tatiana Feodorovna e stop..favorite spiegarvi per la dentiera di Pietro il Grande!!

…CONTINUA…

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