di Fernando Romei, detto Bubi
Gigino detto Mosè
Tragicommedia in tre atti
Press
PREMIO PER IL TEATRO “FIRENZE ALLA RIBALTA” II EDIZIONE
2003 – Segnalazione Club Girasole ’98
Club Girasole ’98, Premio per il teatro “Firenze alla Ribalta”, II Edizione, La giuria ritiene l’opera “Gigino detto Mosè” del Sig. Fernando Romei meritevole di segnalazione. Firenze, 8 Novembre 2003.
Il presidente della Giuria: Maria Gaia Bucciolini
Il presidente del Club Girasole ’98: Tilde Tacci
PREMIO TEATRALE “FIRENZE ALLA RIBALTA”
Firenze, 24 Ottobre 2003
Facendo seguito alla telefonata scambiata, siamo lieti di comunicarLe che i componenti la commissione giudicatrice del concorso da noi bandito per l’anno 2003, e di cui all’oggetto, hanno deciso di assegnare all’opera da Lei presentata “Gigino detto Mosè” un attestato di segnalazione.
Nel felicitarci con Lei, La attendiamo alla cerimonia di premiazione, l’8Novembre p.v. alle ore 16:30, in via Folco Portinari n.5 a Firenze come da biglietto allegato. Le ricordiamo che la Sua presenza è condizione essenziale per la consegna del premio.
Con vive cordialità
Il presidente Club Girasole ’98
FIRENZE ALLA RIBALTA
Firenze
Si è svolta l’8 Novembre scorso la premiazione dei vincitori del Premio Teatrale “Firenze alla Ribalta”, indetto per il 2003, del quale è promotore il Club Girasole ’98. La giuria era composta da Maria Gaia Bucciolini, Alessandro Bencistà, Alessandro Benvenuti, Sergio Forconi, Massimo Masieri, Giovanni Nannini e Angelo Savelli. E’ risultato vincitore del primo premio Vinicio Gioli con DA sole a sole… ogni giorno dell’anno; il secondo premio è stato assegnato a Brunetto Salvini per l’opera L’ultima carrozza ed il terzo premio a Bartolo Incoronato per Alzati e cammina. Sono state inoltre segnalate le seguenti tre opere: La macchina di Biagiotti di Alberto Eva, La fotocopia da 127 miliardi di Ennio Marzocchini, Gigino detto Mosè di Fernando Romei.
Gallery
Copione
Personaggi
Gigino
Pietro
Bruno Gioisi
Giovanna, sua moglie
Marisa, sua figlia
Alceste, padre di Giovanna
Gemma, un’amica
Don Enzo, il priore
Sig. Filippo Lapislazzoli
Sig.ra SIG. Lapislazzoli
Andrea, suo figlio
Anita
Augusto, allenatore
ATTO PRIMO
SCENA PRIMA
Modesto salotto in un appartamento situato nel quartiere di San Niccolò: In primo piano un tavolo con i resti di una cena frugale. Molte sedie delle quali la maggioranza allineata alle pareti. Sullo sfondo una vetrinetta. Qualche quadro di nessun valore. Seduto alla tavola Bruno il capofamiglia. La moglie Giovanna e l’amica Gemma guardano l’esterno da una finestra. A sinistra si intuisce che si aprono una serie di stanze. A destra la cucina.
GIOVANNA: (sbirciando) E sai..e un vole smettere! E son du’ giorni che e’ piove e pare che e cominci ora!
ALCESTE: (facendo capolino si suppone dalla cucina) Ma che si mangia?
BRUNO: Ovvia! O riecco quest’altro! Ma se gli è appena un’ora che gli ha ingoiato i pane co’ biscotti! O stammi a sentir pallina (alla moglie) ma che s’ e proprio sicura che to’ pa’..a i posto de‘ succhi gastrici unn’abbia la soda caustica? Perché un c’è verso..Buttasse giù anche e’ sassi..e troverebbe i’ verso di macinare anche quelli! Peggio d’una betoniera!
GIOVANNA: Poero babbino..E’ si vede che dopo la malattia e gli è venuto i verme solitario!
BRUNO: Solitario?? Meno male che gli era solitario i’ verme perché se e’ fosse stato accompagnato gli avrebbe divorato anche noi!
GEMMA: (entrando tutta agitata si suppone da una vicina camera) La senta Giovanna..e’ un vo’ drammatizzare..ma una telefonatina all’ostetrico io e gliela farei!
GIOVANNA: (fa la mossa di precipitarsi fuori) O beata vergine! Icchè gli è successo?
GEMMA: No, no la stia ferma e calma..E unn’è successo nulla..ma la Marisa la mi dice che l’uggià e’ gli è aumentata e di parecchio!
GIOVANNA: Santo cielo, santo cielo..(al marito) Te o icchè e tu diresti di fare?
BRUNO: (cercando di controllarsi) E tu me lo chiedi? A me? Se un vu’ lo sapete voi icchè fare, voi che vu’ siete donne!
GIOVANNA: Se un vu’..??? Ma e’ si parla della tu’ figliola sai! Mica della gatta! L’era pe’ un consiglio..
BRUNO: Pe’ un consiglio eh? Ma se un’ mi sbaglio, io i’ consiglio e’ ve lo detti e, bono..nove mesi fa, quando e’ si venne a sapere tutto!
GIOVANNA: Sta zitto disgraziato..sta zitto!! Un bestemmiare! Eh si..E tu me l’ avevi dato i’ consiglio un dubitare! Te t’andavi pe’ le spicciole …. E tu gli facevi buttar giù ogni cosa..e chi s era visto s’era visto! E casi tu ci facevi tenere me e alla Marisa..pe’ tutta la vita un peso sulla coscienza!
BRUNO: Un peso..? Ma sentila quest’altra..E gli ha i’ peso! I’ peso poera figliola e c’e 1’ha ma ora sai, ma sulla pancia..e bello grosso altro che storie! E che per adesso e’ la fa solo mugolare..ma che in seguito..perché..mah..speriamo che e’ vada tutto bene..!
GEMMA: Bruno, Bruno..ma o icchè la dice? Eppure la lo dovrebbe sapere. La unn’è mica nato ieri..Abortire gli è pericoloso..E poi e’ c’è anche da andare a finire in galera..
BRUNO: Ma che pericoloso..ma che galera! Sie..E’ ci son certi professoroni che e’ ti fanno certi..lavoretti..ai’ nero..che una e la si ritrova sgravata che un’ se n’accorge nemmeno..E poi e si capisce e l’ abbuian tutto..Finchè non diventiamo persone civili..anche noi italiani..queste cose le si potranno fare alla luce di sole!
GEMMA: Alla luce di sole? O icchè la dice Bruno?? Ammazzare un omo..così..
BRUNO: Un omo?? Ma che omo, fatemi i’ piacere!! Un grumolino di sangue..un omo!!? Roba da pazzi!
GIOVANNA: Un omo si! Perché in qu’ grumolino di sangue..come tu dici te..e c’è di già un omo..piccino piccino, ma intero!!
BRUNO: Si..intero..pettinato e con la barba fatta! Eh si..e ve l’ ha infruscata bene la testa Sua Santità!
ALCESTE: (apparendo di nuovo dalla cucina) Ma icchè e’si fa oggi? Vigilia nera?
BRUNO: Ecco vedi..se settant’ anni fa la tu’ nonna e’ l’ avesse pensata come me..a quest’ ora e un’ si sarebbe avuto questo rompiballe tra i piedi ad avvelenarci la vita e a votarci i’ frigo..! No bell’omo no..Stasera e’ siam di parto..E un si mangià!
ALCESTE: Ci s’arrangia? E va bene..ma qualcosa datemi se no e’ fo la fine di’ conte Ugolino..(esce)
GEMMA: E allora icchè e si fa?
BRUNO: Icchè gli ho a dire..La telefoni a chi di dovere..L apparecchio gli è la..(accenna al telefono)
GEMMA: Forza..datemi il numero..
BRUNO: Dell’ostetrico? Otello Formaggini..48773I.
GEMMA COMPONE IL NUMERO MA, EVIDENTEMENTE, QUALCOSA NON VA PERCHÉ’ LA DONNA SI METTE A BATTERE FURIOSAMENTE SULL APPARECCHIO
BRUNO: Ohe ohe ohe!! Ma lei che me lo chiama con l’alfabeto Morse i’ Formaggini?? E’ la mi scassa ogni cosa costi!!
GEMMA: E’ un mi da neanche i’ “tu”..
BRUNO: La mi dia qua..La mi faccia sentire..Sie, questo e un mi da ne’ i’ tu ne i’ lei..O sta a vedi che e l’hanno bollato quelli di sotto! Accidenti ai’ duplex!!
GEMMA: Eh si..E c’è i’ caso che con questo temporale, con quest’acqua che la sale sempre.. scommetto che gli avranno e’ piedi nell’acqua!
GIOVANNA: Bruno! Bruno..Fa qualcosa! O moiti!
BRUNO: Moiti..icchè?
GIOVANNA: Come..“icchè”? Ma va‘ a dirgli che e ce lo sblocchino..o “icchè”?..moiti..e t’ho detto..
BRUNO: E mi movo..mi movo! Ma porco diavolo!! E ce n’andasse bene una! (esce dalla stanza)
GEMMA: La vedrà Giovanna se la unn’è come gli ho detto..Di certo i sor Guido e s’é attaccato a i telefono per chiedere aiuto!
GIOVANNA: Aiuto d’ icchè? Unn’e’ mica sotto parto lui!
GE‘MMA: Sotto parto no..Ma sott’acqua gli è facile! Di certo e’ gli avrà da stasar le fogne..
GIOIVANNA: E allora? Se lui gli ha da stasar le fogne, noi e ci s’ha da stasare la Marisa..O icchè e sarà più importante? (rientra Bruno che si lascia andare su una sedia) Allora???
BRUNO: E allora..e allora..e siam ni’ concio! Altro che duplexxe..E son saltate ma tutte le linee telefoniche!
GIOVANNA: O poerini poerini!! Senti senti come la si lamenta poerina (si porta sulla soglia della camera) Bruno Bruno..E bisogna inventar qualcosa!! E un si pol star sull’albero a cantare! E bisogna stringere..ch’ha capito? E bisogna stringere!!
BRUNO: Ma sentila quest’altra! Qui e si cerca qualcuno che e’ ci aiuti a allargare..e questa e’ la vole stringere!!
GIOVANNA: (disperata) O poeri noi..o poeri noi!!
GEMMA: Su Giovanna su..O speriamo nella Provvidenza via..! Eppure e’ la lo sa come e’ gli è la Provvidenza..i’ più’ delle volte e l’ arriva quando meno tu te l’aspetti. Silenziosa..silenziosa..dimolto silenziosa..
BATTONO FORTE ALLA PORTA
BRUNO: Allora questa la unn’è di certo! Senti lie che stonfi!!
SCENA SECONDA
GIOVANNA: (dal corridoio dove si è recata per aprire la porta) Oh..ma l’è don Enzo! La venga, la venga priore..la venga..E l’ha proprio mandato i ‘cielo!
GEMMA: (a Bruno) E’ gli e’ i priore.
DON DON ENZO: (entrando) Buona sera Gemma..buona sera Bruno..
BRUNO: Bona sera a lei..Ma la mi dia retta..O che ci voleva..buttar giù l’uscio?
DON ENZO: Scusatemi, ma credevo che il campanello non funzionasse..perché ni’ palazzo davanti gli è un di’ che gli e’ andata via la corrente..
IN QUEL MOMENTO VA VIA LA LUCE
BRUNO: A bomba! Gemma..la vada di la a prendere una candela perché e mi sa che e s’anderà innanzi pe’ un pezzo..Priore.e mi dispiace per lei ma e’ bisogna andare avanti a moccoli!
DON ENZO: Ero a cena da’ Romolini..e dato che fori e c’era questo cataclisma, e mi son detto, saliamo su a sentire come la sta la Marisa..
GIOVANNA: Male..male la sta priore..La creatura e’ gli e in arrivo e noi e siam bloccati qui..e un si sa che pesci prendere! (esce momentaneamente)
BRUNO: Mi sa che se e’ dura dimolto questo tempo.e’ tu ne potrai scegliere come tu vuoi..E’ ti verranno in mano!
DON ENZO: Via..via, state calmi..state calmi..Che posso entrare a vederla?
BRUNO: Ma la un ci pensi nemmeno! Con coresto costume? La capirà..senza offendessi..ma una e’ gli sta di già male pe’ conto suo..L’apre gli occhi e’ vede un coso nero come lei vicino ai’ letto! La mi dica come e’ un fa a pigliarsi un coccolone !?
GEMMA: (rientrando con la candela) Priore..la creda..E un si sa più a che santo votarsi. Le doglie e l’aumentano..e un c’è i’ verso di chiamar nessuno.
GIOVANNA: (accennando al telefono) Quello e un funziona..!
BRUNO: E per le strade e un circolan che motoscafi..Almeno così e’ m’ha detto i Rossi ..La m’ha dir lei come e’ si fa a sdoganar la creatura..!
GIOVANNA: L’ha c’ha a dir lei a chi e’ ci si raccomanda!!
DON ENZO: A chi e’ ci si raccomanda? E’ te lo dico subito a chi tu ti devi raccomandare..E ringraziamo i’ Signore!
BRUNO: Mah..pe’ coresto e’ lo posso anche ringraziare, ma la m’ha a spiegare prima pe’ icchè?
DON ENZO: No dico..ma io..o icchè e’ ci sto a fare?
BRUNO: Ecco appunto La un se n offenda..ma e’ me lo stavo domandando anch’io!
DON ENZO: E’ ci penso io sta tranquillo!
BRUNO: Scusi..la ci pensa..a icchè?
DON ENZO: A icchè? Ma a far partorir la tu’ figliola..bischero!
BRUNO: Partorire la mi’..?? Lei?? Come..lei??
DON ENZO: Io si! O che c’è da meravigliarsi tanto?
BRUNO: Don Enzo..don Enzo..E’ lo capisco che lei la dice coreste coglionate pe’ sdrammatizzare.ma ora e’ mi par che l’esageri. Questo unn’è proprio i’ momento di sparar battute..proprio unn’è i’ momento!
DON ENZO: Ma che momento e non momento!! Se e’ ti dico che e’ ci penso io!
BRUNO: Che continua?? Allora e’ la mi vol propio prender pe’ i’ sellino!!
DON ENZO: Per il sellino?? Insomma via..un’ tu ci credi?
BRUNO: E’ un ci credo no! Perché la mi dovrebbe spiegare lei che un sa manco come e’ si fa a metterli in fabbricazione i figlioli..a intendersi di prodotto finito!
GIOVANNA: (rientrando) Shhh!!! Mi raccomando..unn‘alzate la voce! La Marisa la s’è assopita..
BRUNO: Te tu m’ha a dire come un’ fo ad alzarla la voce..Ma che lo sai pe’ icchè e s’è offerto sua santità qui presente?
GIOVANNA: Pe’ icché?
BRUNO: E s’è offerto di far partorir la Marisa! Insomma..e‘ gli vorrebbe far lui da levatrice!
GIOVANNA: Lei??? Come..lei???
DON ENZO: Ovvia..visto che anche te e’ tu rimani a bocca aperta..e sarà bene che e’ vi rischiari le idee..Perchè e’ vu’ dovete sapere che avanti di fammi prete..e’ ho studiato medicina..mi son laureato..e mi son specializzato in ostetricia.
BRUNO: In ostetricia? O a icchè e’ gli serviva?
DON ENZO: Perché in un primo tempo, bello mio, e’ pensavo d’andare in Africa tra e’ selvaggi di’ Congo invece che tra quelli di San Niccolò!
GIOVANNA: Ma la mi scusi sor priore, la mi scusi..mica per essere sfiduciata sa..il Signore me ne guardi..ma e’ libri e’ sono una cosa e la ciccia l’è un’altra. La mi dica..ma lei o come fa ad aver pratica di queste cose?
DON ENZO: E chi te l’ha detto che un’ ce l’abbia? Una volta, per esempio, quand’ero curato a Boscobello, e’ feci sgravare la ciuca di’ fattore!
BRUNO: Ma sentilo bellino questo! Ma la mi’ Marisa la unn’è mica una ciuca..o amico!
DON ENZO: Bah..qualche volta, a sentir parlar so’ pà e’ verrebbero anche di codesti dubbi!
GEMMA: (rientrando agitata) Qui e’ va presa una decisione! Alla Marisa e’ gli si son ripresi i dolori!
GIOVANNA: O gesummaria ..gesummaria!! O icchè e si fa?
DON ENZO: E’ si fa come e’ dico io! O vediamo! Su avanti..animo! Intanto per cominciare e’ ci vole dell’acqua calda..tanta..un pentolone..
GEMMA: E dimolte fasce pulite..Le ci sono..E ci penso io..Ma..o in do’ gli è Formaggini?
DON ENZO: I’ Formaggini e un c’è..E’ ci penso io e’ ho detto!
GEMMA: Lei??
DON ENZO: Vai! E’ si ricomincia! Io si! Io!! E ora che v’ vi siete meravigliati tutti, guardate se vi riesce di dammi una mano! Forza Gemma..forza..sperando che le un’ sian saltate tutte le tubature..acqua calda e fasce..marsch!!
GEMMA: Questa e’ un me l aspettavo! Meno male che s’era ricomprata la bombola (esce)
GIOVANNA: Don Enzo..Don Enzo..e’ mi raccomando a lei!
DON ENZO: Lei la si metta a sedere e la stia calma..A me e’ mi basta la Gemma. Anzi..la guardi..siccome io e’ sarò troppo impegnato per farlo..la lo preghi lei i’ Signore al posto mio ..(esce)
GIOVANNA: Mamma mia..mamma mia..che confusione!! I’ prete in camera che e’ fa da levatrice..io qui in salotto che e’ fo da prete..
BRUNO : Ecco..ora un’ manca altro che l’ostetrico e’ canti Messa..e poi ognuno e’ gli avrà avuto i’ suo! Eh si..e poi e’ t’ha a dir che unn’avevo ragione nove mesi fa quando con un colpo e si poteva far sparir tutto!
GIOVANNA: O che ricominci con le tue eresie?? Vergognati! In un momento come questo che le ci son du’ vite in bilico!!
BRUNO: In bilico?? Ora e’ te lo dico io icchè c’è in bilico!! (si mette a sedere ma la sedia gli si sfascia sotto rumorosamente) O guarda icchè gli è in bilico..guarda!! (gridando) Si!! E’ t’ha anche a ridere??! Ma che te l’ avro detto poche volte?? Buttalo via..buttalo vià coresto troiaio!! Ma sie..come predicare alle mattonelle di bagno!! No..(facendole il verso) Rimbullettale..rimbullettale..e reggono ancora!! Che l’ha tu visto co’ i’ tu’ rimbullettare icchè gli è successo??? E’ tu le butterai via ora no?? Ohi..ohi..L’è ita bene che un’ mi son rotto l’osso sacro..ohi ohi..
GIOVANNA: No che un’ le butto via no!! Questa l’era la seggiola di mi’ nonno c’ha capito?? E perciò la un si tocca!! E’ mi pare di vederlo sempre lì a sedere poero Fulgenzio!
BRUNO: Ma senti quest’altra che discorsi rattoppati che la mi fa! L’è bellina davvero!! Così, per portar rispetto ai’ culo di Fulgenzio, che a quest’ora di certo e’ sarà ridotto in polvere..te e’ t’ha a sinistrare i mio che, grazie a Dio, invece gli è sempre in ciccia?? Ma almeno la fosse finita qui..Perché, se la memoria la un mi tradisce..tra tutto questo seggiolaio e ce ne deve essere un’altra nelle medesime condizioni..unn’è vero??
GIOVANNA: Certo! L’è quella della nonna Camilla!!
BRUNO: Ecco..allora già che tu ci sei..guarda di pregarlo bene i tu’ Dio..che e’ t’ispiri di ritrovarla e presto..perché se mi ricapita di battere un’altra zifonata come questa che ho battuto ora..la nonna Camilla la si ritrova su’ i’ conto corrente un versamento di moccoli tale, che se la fosse belle e arrivata in cima alla scala de’ beati..e’ la si ritrova in fondo..in du’ secondi!! Ohi..ohi..che rincarcata!! Che casa..che casa!!E ora gli sta arrivando anche quest’ altro!! Incoscienti!! Poero figliolo..poero figliolo!!
GIOVANNA: Ma falla finita!! Poero figliolo..perchè??
BRUNO: Perché?? E tu me lo chiedi anche?? Allora tu m hai a dir te che razza di vita gli si presenta a un poero essere che parte male come lui!!
GIOVANNA: Te tu m’ha a dire ora.icchè e c’entra..?
BRUNO: Come..icchè c’entra?? E c’entra eccome!! Co’ un genitore solo.. con una nonna farlocca come tene..appestato dalle fiatate di questo vecchio marcio ma indistruttibile che, di certo, e’ sopravviverà anche alla quinta guerra mondiale..e, in più, co’ i’ trauma d’aver avuto come levatrice un prete..te e tu m’ha a’ dire che vita d’inferno e’ gli si prospetta a quella creatura! E poi e’ un c’è manco da sperare che possa trovare qualcosa di confortevole in do’ mettessi a sedere a tirare i fiato..perché, se gl’intoppa disgraziatamente nella seggiola della nonna Camilla e’ si ritrova definitivamente a gambe ritte! O Cristo..Cristo..ma se tu lo richiamassi indietro che opera santa da cristiano tu faresti!!
SCENA TERZA
DON ENZO: (rientrando dalla camera) Leticate piano..La s’è riaddormentata..
GIOVANNA: Gesù Maria!! Ma allora e un c’è proprio i’ verso di veninne a capo? (al marito) Ma se tu la dicessi anche te una preghierina invece di startene lì come un babbeo no?
BRUNO: Eh..gli è meglio di no guarda..perché se e’ dicessi ai’ Padre Eterno icchè penso di lui in questo momento..e’ dico che mi toglierebbe i’ saluto vitameternamenne
DON ENZO: Sta zitto incosciente!! E io che m’ero illuso che negli ultimi tempi tu fossi diventato meno bestia!! E sai! Anche in momenti come questi..e un c’è verso che tu perda i’ vizio di mordere..E io che speravo tanto che nell’invecchiare..
BRUNO: O come mai e gli è venuto pe’ i’ capo coresto sospetto?
DON ENZO: Perché e’ mi pareva d’ averti visto in chiesa un paio di volte ultimamente..
BRUNO: Ah ma se l’e’ per codesto la unn’ha visto male..Si..E’ gli ero andato a mettere un paio di candele..per una grazia..
DON ENZO: Addirittura! E che l’hai ricevuta?
BRUNO: Se l’ho ricevuta? E’ un mi pare proprio..La giudichi lei..(Accenna ad Alceste che stava attraversando la stanza) O un lo vede che l’e’ sempre lì..vivo e vegeto?
ALCESTE: Toh!! (Fa il gesto dell’ombrello ma, a causa dell’artrite, rimane bloccato)
GIOVANNA: (accorrendo ad aiutarlo) O smettila di farlo arrabbiare..poero babbino. Eppure e’ tu lo sai che quando e fa queste mosse e’ s’aggranchia tutto..e’ mi ci vole un fottìo per dipanallo no?
GEMMA: (entrando tutta eccitata) Gente..gente..O sor priore..gesummaria..gesummaria. E si son rotte..
TUTTI:..l’acque???
GEMMA: No..le spallette dell’Arno e’ voleo dire..Le ci son macchine che le viaggian nella corrente che le paion zattere! E le si cozzan come nelle giostre!! (Don Enzo esce di corsa)
GIOVANNA: (che era uscita e poi rientrata) Bruno..Bruno..O poeri a noi!! Tu vedessi!! E par d’essere a Venezia!!! (esce di nuovo)
SI ODE BUSSARE CON UN BASTONE
SCENA QUARTA
BRUNO: Gemma, la vada ad aprire per favore..Scommetto che e’ son quelli di sotto che e’ cercan di risalire in superficie..
GEMMA: (esce e rientra) Sor Bruno..E ho guardato dallo spioncino..La indovini chi c’e?
BRUNO: L’è arrivato Formaggini??
GEMMA: Macchè..macchè ..! E’ sono e’ Signori Lapislazzoli! I’ babbo e la mamma d Andrea!!
BRUNO: Con questo tempo?? Allora gli e’ proprio vero che le cacche e’ le galleggian sempre! Ma e’ capitano a bomba..Falli passare falli..
GEMMA: Che chiamo la Giovanna?
BRUNO: No no per ora la la lasci in do’ gli è..Ma la si sbrighi!
GEMMA ESCE. DOPO QUALCHE SECONDO APPAIONO I DUE CONIUGI LAPISLAZZOLI.
SIG. LAPISLAZZOLI: (gentile) Buona sera..
SIG.RA LAPISLAZZOLI: (secca) Buona sera!
BRUNO: Ma guarda chi si vede..E’ signori SIG. Lapislazzoli..Qual buon vento vi porta?
SIG.RA LAPISLAZZOLI: Sorpreso di vederci?
BRUNO: Sorpreso signora? Ma lei e’ la vol scherzare..Con questa bella serata e a quest’ora! Anche perché fare ai’ prossimo delle belle sorprese..pare che rientri nelle tradizioni della famiglia..o mi sbaglio?
SIG. LAPISLAZZOLI: Ecco..vede..noi..
SIG.RA LAPISLAZZOLI: (pronta)..noi siamo qui soltanto perché ci siamo trattenuti tutto il giorno dalla signora Merendi..qui sopra.
BRUNO: Ah si..da quella ruffiana eh?
SIG. LAPISLAZZOLI: Appunto..
SIG.RA LAPISLAZZOLI: Filippino!!
SIG. LAPISLAZZOLI: No..no..volevo dire..
SIG.RA LAPISLAZZOLI:..da quella dove il mio bambino conobbe sua figlia..purtroppo! Ad ogni buon conto, ora tarda o no..diluvio o meno..mio marito è voluto venire perché vuol definire la questione..una volta per tutte!!
BRUNO: Ah ma se allora e unn’è che pe coresto, e’ un ci sarà bisogno di complicar tanto le cose! Perché, massimo tra un paio d’ore, almeno spero..la nostra la sarà una questione che la si definirà da se’..dato che in quella camera..(accenna) in posizione di lancio, che lo sapate chi ce? E c’e’ il nostro nipote..mio..della mi’ moglie e..vostro! Si! Proprio nostro e vostro! Eppoi un vu’ lo vedete no? La levatrice gli è belle in pista..(accenna a don DON ENZO che sta attraversando la stanza)
SIG.RA LAPISLAZZOLI: La..levatrice?? Io non vedo nessuno!
BRUNO: Ma come? Quella che l’è passata vestita di nero!
SIG.RA LAPISLAZZOLI: Dico.. a ci prende in giro? Quello è un prete!
BRUNO: E con questo? O icchè e’ vol dire? Ma un lo sa lei no..che dopo la Conciliazione Vaticana seconda i preti e posson far di tutto? Lo dice o no i Vangelo che posson sciogliere e legare icchè vogliono? Ecco..ora e si son messi a legare anche i bellichi..!
SIG. LAPISLAZZOLI: Davvero??
SIG.RA LAPISLAZZOLI: La prego..ma non sia ridicolo!!
BRUNO: Ohe..ohe..ohe..O sora commendatora..la badi a’ termini sa! Ridicola e la sarà lei!! Se gli dico che l’è così! Anzi poi gli aggiungo che unn’appena gli avrà legato i bellico ai’ figlio..lui gli è prontissimo a legare..l’indovini icchè?
SIG. LAPISLAZZOLI:..a legare..??
BRUNO: La unn’indovina?? Anche le vite de’ su’ genitori!
SIG.RA LAPISLAZZOLI: (ironica) Lei dice eh? Allora le comunico signor Gioiosi, che a me pare che lei corra troppo..veramente troppo!
SIG. LAPISLAZZOLI: Troppo..troppo..
SIG.RA LAPISLAZZOLI: Perché codesto sarà tutto da vedere..tutto da analizzare!
SIG. LAPISLAZZOLI: Tutto.. tutto..
SIG.RA LAPISLAZZOLI: Ed è appunto per questo che mio marito ha insistito tanto per venire..Vero Filippino?
SIG. LAPISLAZZOLI: Eeeehhh..
SIG.RA LAPISLAZZOLI: Ma, sua moglie..non c’è?
BRUNO: (a don Don Enzo che stava nuovamente passando) Priore, per gentilezza..che potrebbe andare a dare il cambio alla Giovanna?
DON ENZO: Stavo appunto andando..(porgendo l’orecchio) Ma da retta..che gli è uscito da se, senza aspettarmi..il tuo nipotino?
BRUNO: Come..uscito??
DON ENZO: No, perché e’ m era parso di sentire un vagito..
BRUNO: (facendo attenzione) Sie..macche’ vagito..La un sente no..Di certo l’è un cane che e’ si sarà’ infilato nell’acqua..poera bestia..
DON ENZO: Eppure e’ mi pareva proprio..(verso la camera) O sora Giovanna..e’ la vole i’ su’ sposo..(esce)
SCENA QUINTA
GIOVANNA: Dimmi..(notando i due) Oh..i signori Lapislazzoli..!
SIG. LAPISLAZZOLI: (gentile) Signora buongiomo..
GIOVANNA: Dammi retta (al marito) ma la creanza o in do’ tu la metti? O che gli fai stare in piedi? Prego..s’accomodino..
SIG. LAPISLAZZOLI : (senza mettersi a sedere) Grazie..ma non e’ il caso di disturbarsi..
SIG.RA LAPISLAZZOLI: Signori miei..signori miei..(si siede) noi siamo qui perché come vi ho detto, mio marito ha insistito tanto per parlarvi. Filippino a te..ma misura le parole, mi raccomando
SIG. LAPISLAZZOLI: Si..si..Le misuro..certo..Dunque..dunque..dunque.. (balbetta)
SIG.RA LAPISLAZZOLI:..dunque, veniamo al concreto. Signora e signor Gioiosi io e mio marito, siamo venuti..ma continua tu Filippino.
SIG. LAPISLAZZOLI: Ecco..si..io e mia moglie..siamo venuti..siamo venuti..(impacciato)
SIG.RA LAPISLAZZOLI: Scusa Filippino se ti interrompo..ma ho bisogno di porre una domanda ai signori prima che tu continui..
SIG. LAPISLAZZOLI: Si.si..fai pure cara..Scusami sai..ma quando comincio divento troppo irruente.. non mi riesce più di fermarmi..
SIG.RA LAPISLAZZOLI: Ma il tempo di questo (ironica) lieto evento.non doveva scadere alla fine di novembre?
BRUNO: Dice di si..ma e’ si vede che il bambino e’ moriva dalla voglia di conoscere i nonno..materno!
SIG.RA LAPISLAZZOLI: Ahi..ahi..ahi..
BRUNO: La mi scusi..ma perché e’ la guaisce?
SIG.RA LAPISLAZZOLI: Dico AHI per il chiodo che mi s’ e conficcato nella testa..perché essendo i1..fattaccio..
GIOVANNA:..fattaccio???
SIG.RA LAPISLAZZOLI: Si..il fattaccio..verificatosi ai primi d’aprile tutto mi pare abbastanza sospetto..!
SIG. LAPISLAZZOLI:..sospetto..sospetto ….
BRUNO: Ma a lei che gli e’ successo propio in quella data chi glielo ha detto..scusi? O che la stava a bracare traverso i’ buco della siepe?
SIG.RA LAPISLAZZOLI: Ce lo ha confessato Andrea..e a quello che dice il nostro figliolo noi crediamo ciecamente..vero Filippino?
SIG. LAPISLAZZOLI : Ciecamente …. !
SIGNORA LAPISLAZZOLI: Perché Andrea e un ragazzo sincero..generosissimo..
SIG. LAPISLAZZOLI:..generosissimo ..!
BRUNO: Ecco, di coresto e’ unn’è dubito! La giudichi lei che bel regalo e’ ci ha fatto..Ma poi la doveva aggiungere anche scherzoso..I regalo e’ pare che e l’abbia messo in ordinazione propio i primo d’aprile!
SIG.RA LAPISLAZZOLI: E poi d’altronde non ci pare il caso che facciate tanto li gnorri..perché la data la dovreste conoscere molto bene anche voi.. Anzi..soprattutto voi! (maligna) perchè, a quanto ci risulta, lui, voglio dire..Andrea..è venuto qui più’ d’una volta..invitato a salire le scale..come ospite d’onore..!
BRUNO: Eh no cara commendatora eh no! Per quanto riguarda codesto discorso lei l’ha fatto come 1’Arno..e l’ha dato di fora! Noi e’ un s’è invitato proprio nessuno! In quanto ad accoglierlo bene.. icchè la vorrebbe dire? Che gli si doveva chiudere l’uscio in faccia? E’ si presentava come amico della Marisa..noi e s’era preso informazioni..
SIG.RA LAPISLAZZOLI: Ah! Informazioni eh? Hai sentito Filippino? Informazioni hai capito..informazioni!!
SIG. LAPISLAZZOLI: Eh se ho capito! Informazioni..già..informazioni..ho capito ….
BRUNO: Ah! L’ha capito? Beato lei..Allora la mi spieghi tutto anche a me Filippino perché io a esser sincero e’ ci ho capito dimolto poco..
SIG. LAPISLAZZOLI: Si..certo..ma ora aspetti..bisogna che riordini le idee ….
SIG.RA LAPISLAZZOLI:..vi siete informati..avete intuito, giustamente, che razza d’occasione vi stava passando a portata di mano..e avete fatto di tutto per non farvela scappare.. vero Filippino?
SIG. LAPISLAZZOLI: Si..si di tutto..di tutto..
BRUNO: (schiattando di rabbia) Ah! Ora gli afferro! Sicchè noi e s’avrebbe..e si sarebbe..???
SIG.RA LAPISLAZZOLI: Si!! Voi avete tentato..con successo..di far maturare un certo tipo di situazione in modo che..Ma ci siamo di già capiti non è vero signor Gioiosi?
BRUNO: (sopraffatto dallo sdegno ) Ah! Cosi..secondo voi..io..e questa poera donna..e ‘ si sarebbe architettato tutto per tentare di far succedere..o porca miseria..miseria porca!! Questo no eh!? Questo gli e troppo davvero!! DON ENZO! DON ENZO! Priore! Maledetta miseria..la venga qua..subito qua..la venga..
DON ENZO: O icchè e’ c’è? Icchè e’ c’è!? Parla piano..O icchè gli è tutta coresta premura?
BRUNO: La me li levi davanti questi du’ figuri priore, la me li levi..prima che e’ mi comprometta!
DON ENZO: Ohe ohe piano piano..calmati ! Spiegami almeno icchè e’ t’ hanno fatto..!
BRUNO: Ma che lo sa questi due..chiamiamoli signori..icchè gli hanno avuto i’ coraggio d’affermare?
DON ENZO: Icchè?
BRUNO: Che l’inventore di tutto i’ marchingegno..e’ sarei stato io!! Capisce?
DON ENZO: Che marchingegno..spiegati?
BRUNO: Che la mi’ figliola in parola povere..nelle braccia di qui’ be’ fico di su’ rampollo..e ‘ ce l’avrei buttata io..perché e’ ci scappasse prima i figliolo..e poi si capisce..i’ matrimonio!!
DON ENZO: Eh no..signor Marocchino eh no ….
SIG. LAPISLAZZOLI: Filippino padre..
DON ENZO: Filippino..Codesto e un’ li deve baluginar nemmeno nella mente. Bruno si..e’ sarà icchè e’ sarà..Ruba su i’ prezzo de’ lavori e’ gratta..a giocare a carte..qualche cornettino di certo alla Giovanna gniene avrà piantato..gli è scattoso di mano..gli è prepotente..
BRUNO: Grazie..grazie priore..ma ora e’ la gli dia un taglio se no a incensarmi tanto..e’ va a finire che e’ mi monto i capo..!
DON ENZO: Lasciami finire..ma coreste vigliaccate..e’ un le fa!!
BRUNO: E’ un’ ci mancava altro che sentirsi arrivare pugnalate come queste..un ci mancava! Ma io e un ce l’ho mica con questa coppia di babbuini sai (alla moglie) ma ce l’ho soprattutto con te!!
GIOVANNA: Con..me??
BRUNO: O con chi?? E’ te lo dicevo sempre.. “Un glielo diamo spago..un glielo diamo..E’ son giovani..lui specie..E’ sa un accidente icchè gli e’ la vita!! Uno che l’ha avuto sempre la pappa scodellata uno che, tolto dallo studio, un’ sa levarsi un dito da..”
GIOVANNA: Bruno!!
BRUNO: Da..da..i’ naso..Priore..guardi..e’ ho cambiato buco solamente pe’ rispetto a lei!!
GIOVANNA: No! Coresto e’ unn’è vero! A me la Signora Merendi..quando e’ me lo presentò..la mi disse che, oltre a studiare..a avanza tempo e si dava anche da fare per arrotondare!
BRUNO: Ah..pe’ codesto un t’ha detto una bugia quella ruffiana Tu l’ha visto tene come e’ ci ha arrotondato la figliola..! Accidenti a lui e alla Signora Merendi! !
SIG.RA LAPISLAZZOLI: Ma ora basta con le chiacchiere! Questa squallida vicenda va conclusa..e subito..
BRUNO: Ah si..chiudere eh? E in che modo? Icchè gli si dice ai’ nascituro..di tornare indietro??
SIG.RA LAPISLAZZOLI: Eh signor mio..e qui che casca l’asino!!
Nel frattempo il Sig. Lapislazzolislazzoli decide di mettersi a sedere ma la sedia scelta e quella rimbullettata alla meglio, cosicchè l uomo finisce a terra tra i legni dell’oggetto spezzato.
SIG.RA LAPISLAZZOLI: (accorrendo presso il marito con l’intento di rialzarlo) Filippino..Filippino..Ti sei fatto male???
BRUNO: Signora..Mi dispiace ma lei l’ha dato di fori un altra volta..E’ l’ha sbagliato bestia..L’ è cascato i’ su’ marito!!
SIG. LAPISLAZZOLI: Nulla..nulla..e’ nulla..Dico..ma non potreste arredare la casa con roba..un po’ meno pericolosa?? (tende l orecchio) Ma..ma..
BRUNO: Icchè c’è??
SIG. LAPISLAZZOLI: Una specie di vagito..Forse il..
BRUNO: Vagito? No..un sento un tubo..Dianzi si..ma ora..
GIOVANNA: Eppure e’ mi par d’aver sentito anche a me..
BRUNO: Gemma..Gemma..(entra Gemma) Allora? (alla moglie che fa l’atto di precipitarsi fuori) Aspetta te!
GEMMA: Shhh! O icchè vu’ volete?
BRUNO: (contenedosi) Nulla di..nuovo??
GEMMA: No..niente..La Marisa la s’è assopita..e i’ priore e’ legge i’ breviario
BRUNO: Ad ogni modo la un’ lo perda di vista Gemma..perché e’ sarà..ma e’ un son mica sicuro che e’ sappia da do’ gli escono e’ figlioli..
GEMMA: Da come e’ parla e da come e’ si move la pol star tranquillo..E’ lo sa..(esce)
SIG.RA LAPISLAZZOLI: (che fino a quel momento aveva parlottato con il marito) Allora..per concludere la trattazione del nostro argomento..Filippino le conferma che se quello..che non doveva accadere..accadde veramente in aprile..il conto non torna!!
SIG. LAPISLAZZOLI: Eh no..non torna..
BRUNO: O commenda..ma lei o icchè la crede..Che dentro la pancia delle donne e’ ci siano e tempi di produzione della Fiatte?? E poi icchè la vorrebbe dire?
SIG.RA LAPISLAZZOLI: Semplice..Mio marito vuol dire..che chi è capace di sbagliare una volta con una data persona puo benissimo..(maligna) sbagliare anche con un’ altra..prima. E anzi, il secondo..sbaglio può essere fatto addirittura di proposito..per appioppare agli altri..le conseguenze del primo! Vero Filippino?
SIG. LAPISLAZZOLI: (poco convinto) Le conseguenze..si si..certo..le conseguenze..
BRUNO: Ah.perché lei e’ la vorrebbe insinuare..??
SIG.RA LAPISLAZZOLI: Si! Io voglio insinuare propio quello che lei pensa si! Ma lo insinua anche e soprattutto..Filippino ! Vero Filippino?
SIG. LAPISLAZZOLI: Si..abbastanza..insomma..eccome..eccome..!
BRUNO: Senta signor commendatore Filippino..io spero tanto che la sappia fare una cosa..
SIG. LAPISLAZZOLI: Che cosa? Che cosa? Se la posso contentare..
BRUNO:..che la sappia notare..perché se tra lei e la su’ Signora vu’ dite ancora una mezza parola a bischero sciolto..io e’ la prendo corrispetto pe’ le trombe di culo e lo mando a far la cura di’ sole a cavallo della pescaia di Santa Rosa..parola mia d’onore! Farabutto..delinquente. Figlio rachitico d’una talpa di fogna! Sicchè lei e’ la vorrebbe insinuare che la Marisa la potrebbe esser rimbalzata dall’uno all’ altro vero?? Avanti e indietro e che addirittura ….
SIG.RA LAPISLAZZOLI: O senta bene! Avanti e indietro non ha importanza! Quello che conta è che per anche questa ragione, il nostro Andrea non ha punta intenzione di riconoscere..il bastardello!!
GIOVANNA: (inorridita prendendosi la testa) I1..bastardello!!??
SIG.RA LAPISLAZZOLI: E poi..e poi..perché è troppo giovane!
GIOVANNA: Madonnina santa..madonnina santa..! State calmi per carità di Dio, state calmi!..In un momento come questo che e’ ci s’ha l’Arno all’uscio di casa..e un’ si sa come e’ l’anderà a finire..O sori Lapislazzoli..così, ma e’ un’ c’è mica bisogno che si piglino subito sapete! Lasciamo passare un po’ di tempo e poi..
SIG. LAPISLAZZOLI: Ecco..appunto..
SIG.RA LAPISLAZZOLI: No! E “poi” niente!! Non ci sarà un “poi”..ne’ in un futuro prossimo..ne’ mai!! Ne ora perché il ragazzo deve pensare a farsi una posizione..ne’ dopo perché per lui suo padre ha altri progetti! Vero Filippino??
SIG. LAPISLAZZOLI: Accidenti..altri progetti si..
BRUNO: Ma senti..Allora la mi stia a sentire bene signor commendator programmatore..Dico..ma i’ su’ figliolo un cervello per decidere e’ ce l’ avrà no?? E sarà padrone della su’ vita..icchè la dice lei??
SIG. LAPISLAZZOLI: Eccome no..certo..
SIG.RA LAPISLAZZOLI: Padrone certo..padrone si..ma potrà essere autonomo soltanto finche non sia in pericolo di commettere qualche grave errore che possa pregiudicare il suo futuro! Perché quando si prospettasse una tale eventualità..il padre..dico..il padre..soprattutto il padre..ha il dovere sacrosanto di intervenire! Sempre e a qualunque età!! Come fa giustamente..
BRUNO: (ironicamente)..Filippino..
SIG. LAPISLAZZOLI: Si..ecco..siamo d’accordo..si..
BRUNO: O Filippino porca miseria!! Ma la Marisa ad Andrea e gli vol bene..che lo vole capire??
SIG.RA LAPISLAZZOLI: Ma il mio Andrea alla Marisa no!!
GIOVANNA: Scusi..ma chi glielo ha detto a lei?
SIG.RA LAPISLAZZOLI: Lui!! Lui me l’ ha detto..lui!!!
BRUNO: Bugiarda!! Gli è lei che glielo ha fatto dire!!
SIG.RA LAPISLAZZOLI: Gliel ho fatto dire? No! Fu lui..propio lui! “Hai ragione mamma, mi disse. Quella ragazza non è alla nostra altezza! Si! Proprio così mi disse..”Non posso rovinarmi la vita per un attimo di smarrimento!”
BRUNO: Ah Bene..L ‘avrebbe detto così eh? E’ sarebbe stato un attimo di smarrimento vero? Ma forse, cara coppia di cercopitechi..ai’ vostro tesoruccio vu’ vi siete scordati d’insegnare che quelli e’ son attimi che un’ ci si pole smarrire..che anzi gli è necessario che uno sia dimolto cosciente d’icchè fa..perché e ci si balocca con degli strumenti così delicati..che a non saperli usare co’ i’ cervello e con coscienza..e ‘ c’è da combinare de’ casini tali da rovinare i’ futuro di parecchie persone!! Ma se poi per debolezza..pe’ sfortuna..insomma perchè diavolo vu’ volete..e’ vien fatto di smarrirsi..si sa..e’ siam tutti di ciccia..le si pagan le conseguenze..con coraggio..e ‘ un’ si taglia la corda alla vigliacca!! Vero? Che ho parlato bene? Icchè la dice lei..Filippino??
SIG. LAPISLAZZOLI: Eh..a pensarci bene..mica male..
BRUNO: Ecco signora vede? Questa volta gli è d’accordo con me..Filippino!
SIG.RA LAPISLAZZOLI: Senta..ci stia bene a sentire..lei l’è inutile sa che sprechi tutto codesto fiato a sentenziare! Il suo comportamento da da..isterico non impressiona me..e soprattutto..non impressiona..mio marito!!
BRUNO: Ma allora..porca miseria..io alla mi figliola icchè gli dovrei dire?? Che tutto unn’è stato che un brutto sogno?? Gli dovrei dir così?? E anche se gniene dicessi..lei come e’ la farebbe a scordasselo?? Perché e’ sogni..belli miei..ai’ mattino e’ gli svaniscono..senza lasciare traccia..mentre, alla mi’ Marisa, i’ sogno in do l’è entrato anche i’ vostro figliolo, e’ gli ha lasciato almeno tre chili di cristiano..che piangerà..che riderà..e che vorrà anche l’affetto d un babbo! Eeeeh..ma di queste cose i’ vostro..gingillino..un se ne deve ammoscare..se no e’ si turba..poero cocco di mamma sua!!
SIG.RA LAPISLAZZOLI: Per codesto noi non abbiamo rimorsi! Il suggerimento per risolvere in maniera definitiva questo caso gli s’era già dato..Perché non l’ha voluto buttar giù??
SIG. LAPISLAZZOLI: Si sarebbe pagato tutto noi sa
BRUNO: Zitto! La stia zitto..se no e la mi sdegna la levatrice! Zitto!! Buttarlo giù..si..vu’ lo proponeste voialtri..si..e’ mi sarebbe stato bene anche a me..allora..E se questa beghina della mi’ moglie..questa esaltata..un’ m’aesse rintronato i’ cervello co’ i’ ricordarmi continuamente i’ regolamento di’ Papa..e’ gli avrei anche acconsentito..un lo nego! Ma a questo punto e dico NO!! E gli ha a vivere..si..gli ha a vivere!! E da babbo, visto che voi vu gniene negate, e gniene farò io! Tanto o un’ dican tutti che fin’ora i’ babbo e’ l’ho fatto tanto pe’ fare?? E allora e’ vorrà dire che e’ mi riscatterò co’ i’ nipote! E lo faro studiare..giocare..e lo porterò anche a fare delle belle passeggiate.. ma..e questo gli è i’ punto..sempre sulle orme di so’ pa’..di’ vostro figliolo si..sempre! Dimodochè i’ sogno, che lui..poerino e’ volea scordare..e’ gli diventi un incubo..un incubo che un gli dia requie..ne’ giorno ne’ notte.. Intanto voi e’ vu’ lo potrete programmare come vu’ vorrete..Fatelo diventar professore..manager d’azienda..vippe..capo di governo..ambasciatore a Londra..insomma fate pure di lui icchè e’ vu’ credete meglio..A me e’ mi’ basta che e’ mi sia riservato i’ gran finale! Eh si..perché quello belli miei e’ lo voglio programmare io!! E solamente io! E state tranquilli che un’ gli darà pace finchè un s’ induca ad andare in do’ voglio io! E lo sapete in dove?? Ai’ manicomio cara megera..caro babbuino Filippino..Ai’ manicomio, si..tra pazzi..masticato e rimasticato da i’ rimorso!! Maledettissimi voi e lui! Maledettissimo i’ momento che v’entraste per la prima volta nella vita di quella poerina che l’è a soffrire di là ! Maledettissimi! Maledettissimi!
SIGNORA LAPISLAZZOLI: (allibita) Filippino..Filippino..ma..ma..costui è pazzo..pazzo..! Lui..lui si che è da manicomio..Ma la colpa è tua..Mi ero raccomandata che tu misurassi le parole..che tu non
parlassi a ruota libera come fai sempre..Via via..Torniamo dalla Merendi..Costui mi fa paura..!
SIG. LAPISLAZZOLI: Scusa..cara..ma non potremmo..
SIG.RA LAPISLAZZOLI: No! Non potremmo..nulla!! E speriamo di non passare questa orribile notte..addirittura fuori di casa! (escono ambedue i coniugi)
SCENA SESTA
ENTRA DON ENZO DALLA CAMERA
DON ENZO: Su..su..Bruno un te la prendere..Ormai que’ due e‘ son belle fuori dall’uscio e dalle vostre vite..Prepariamoci invece ad accogliere ni’ migliore de’ modi quest’altra di vite sù..Una vita che i’ Signore e’ ci manda..
BRUNO: L’avesse mandato i’ Signore..tarabaralla..I male e‘ gli è che e’ ce l ha mandato qui’ residuato di guerra di loro figliolo..caro i’ mi’ don Enzo, altro che storie (porgendo l’orecchio) Ma riecco qui verso..Ma si pol sapere chi può essere?
GEMMA: (entrando) : E l’ho scoperto alla fine..! Ai’ tubo della grondaia che e’ passa vicino alla finestra di salotto e’ c’è agganciata una specie di cestina..e’ si vede che‘ e’ ce l’ha portata la corrente..Ai’ buio e’ un’ si vede bene..ma dentro e’ ci deve essere un gattino piccino che gli strilla come un disperato..O icchè’ gli fo?
DON ENZO: Che ci arrivi a pigliarlo?
GEMMA: Sie..neanche gli avessi le braccia d’uno scimpanzè..E’ gli è sotto i’ davanzale un bel po’..Forse e’ ci arriverebbe meglio i’ Rossi..
BRUNO: Sie..i’ Rossi! Incavolato come e’ l’ho visto io dianzi..figuriamoci se gli ha la voglia di perder tempo co’ un gatto!
GEMMA: L‘ aspetti..Forse e’ so come fare..Co i’ bastone per tirar su le tende forse..Gli è lungo e ci ha un bel gancio..
DON ENZO: Icchè e’ t’ho a dire..Provaci..Così e potrà giocar co’ i’ tu‘ nipote quando e’ sarà più grande..Bruno.
BRUNO: Senti icchè va a pensare quest’altro..Tutto per lei l’è Provvidenza eh? (A Gemma) E lei la un si spenzoli troppo..che un tu ti dovessi ritrovare a navigar ni’ Tirreno ….
GIOVANNA: (entrando agitata) Priore..Bruno..correte..E‘ gli devon essere arrivati di quelli, boni..E la lo fa..e la lo fa!! !
DON ENZO: Eccomi eccomi..La lo trattenga co una scusa..arrivo! (esce assieme a Giovanna)
BRUNO: (rimasto solo e prendendosi la testa tra le mani) Signore delle altezze e degli abissi..come e’ ci diceva di chiamarti il cappellano quando ero in Marina..l’è vero che nella mia ignoranza e’ t’ho trattato spesso male..ma dato che tutti e’ m’hanno assicurato che tu potrai aver tutti i difetti..ma non quello d’esser permaloso..vedi se ti riesce metterei una pietra sopra e di trattarmi bene..Io in compenso e’ ti prometto di riempirti di moccoli, ma di quelli di cera eh..che ti garban tanto. E te in cambio promettimi di fare andare tutto bene e di non farmi sorprese!
GEMMA: (entra eccitatissima appoggia convulsa una cestina sulla tavola si butta a sedere di schianto e comincia a parlare in maniera confusa come se fosse in preda ad un attacco isterico) No!!no!! E’ unn’è possibile no!! Sor Bruno..sor Bruno..unn’è possibile..unn’è possibile! ! !
BRUNO: (accorrendo presso alla donna preoccupatissimo) Gemma!! Gemma!! Per l’amor di Dio!! La si calmi! Forse..la Marisa?? La parli porco diavolo!!
GEMMA: No..No..Lì..Lì (Non trova le parole.Accenna alla cestina)
BRUNO: I’gattino..??
GEMMA: Che gattino..che gattino..(l’emozione le impedisce di andare avanti) O santo cielo!! Santo cielo!!
BRUNO: Ma porco demonio..che mi vo dire icchè t’ha pescato?? I’ mostro degli abissi?? (va alla cestina. Guarda dentro e rimane stupefatto. Anche a lui le parole gli si mozzano in gola) Un bam..bino?? Un bambino..vero??? (crolla su una sedia anche lui come Gemma che è semisvenuta) Ora e’ son due!! O signore degli Abissi..e meno male che un’ tu dovei essere permaloso!!..All’anima!! !
FINE DELL ATTO
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