di Fernando Romei, detto Bubi

C’è uno scheletro in cantina

Commedia in vernacolo in tre atti

DATA DI SCRITTURA

2008

LA PRIMA

Opera inedita

INFO

Commedia brillante in vernacolo fiorentino in tre atti

Copione

Personaggi

Cavallidirettore di giornale

Renzo Costoloniimprenditore in pensione

Enricosuo figlio

Gilda, sua moglie

Paline, tecnico topografico

Giuseppaaffittuaria di Renzo

Corvettiintellettuale  archeologo

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ATTO PRIMO

SCENA PRIMA

AMPIO E LUMINOSO SALOTTO DELLA VILLA DELL’EX IMPRENDITORE RENZO COSTOLONI.SEDUTO SU UNA COMODA POLTRONA  IL DIRETTORE CAVALLI  ACCANTO A LUI ILFIGLIO DI RENZO,ENRICO CHE SI RIVOLGE ALL’OSPITE,AFFETTANDO RUFFIANO ATTEGGIAMENTO

CAVALLI: (Con aria grave) Caro signor Costoloni, capisco che lei sia rimasto sorpreso dalla mia visita. Infatti sarebbe stato più logico che l’avessi convocata al mio studio..in redazione..al giornale, ma effettuandosi come lei ben sa,il passaggio da un corpo redazionale ad un altro..nei locali c’é troppa confusione..insomma..troppo via vai.

ENRICO: (con premura untuosa) Non dica così..Non dica così! Ma lei ha fatto benissimo signor direttore Naselli!

CAVALLI: ..Cavalli..

ENRICO: Oh si! Cavalli..Cavalli! Voglia scusarmi signor direttore! Che stordito! Naselli è soltanto il mio attuale capufficio..all’Immobiliare..Ma lei capirà..avrà pazienza.Abituarsi così..all’improvviso ..da una bestia ad un’altra..non sempre ..riesce facile.Ma le assicuro signor direttore che sono dispiaciuto di aver scambiato lei per un’animale che dopo un po’ puzza..con un nobile e scalpitante quadrupede qual è il cavallo!

Ed inoltre..(esita)

CAVALLI: Ed inoltre..? Dica dica Costoloni..non si pèriti..

ENRICO: ..ed inoltre mi permetta di scusarmia mia volta per averle indicato..suggerito..per un eventuale nostro contatto, questa modesta villetta di San Gommone..ma a Firenze mi stanno rimbiancando la casa e non avrei sopportato che qualche spruzzo di vernice venisse a battezzare i suoi abiti. Ed è perciò che ho creduto opportuno indicarle come sede di un nostro progettato incontro..questa casetta.

CAVALLI: (guardandosi per l’attorno) Casetta?? Casetta..la chiama?? Ma la sua è stata invece un’ottima idea! Veramente un’ottima idea! Altro che casetta! Ma questo è un vero gioiello! Un edificio incantevole! Una perla incastonata in un verde smeraldo! E lei è ben fortunato a possederla!

ENRICO: Possedere? Non corra signor Cavalli..perchè per ora è di mio padre e finchè il Signore non mi farà le grazia di chiamarlo a se..aspetti cerchi di capirmi..siccome che tutto ciò che procede dal Signore..è grazia..per tutti i componenti della famiglia.perciò..non so se m’ha capito..

CAVALLI: (cercando di toglierlo dall’imbarazzo)Ben detto Costoloni..ben detto.

ENRICO: E perciò in attesa dell’intervento divino..debbo pazientare!

CAVALLI: (continuando a osservare)Certo..non si può negare che suo padre abbia avuto gusto nella scelta.

ENRICO: No..Per quanto riguarda la scelta..: non è per vantarmi, ma bisogna dare ad Enrico..quello che è d’Enrico..perchè sono stato io ad indicargliela la scelta..dato che lui non sopportava più di stare nella confusione di Firenze.

CAVALLI: E lei..gli ha scovato quest’angolo di Paradiso!!

ENRICO: Si..anche se però devo ammettere che non mi è stato difficile.Sa..lavorando in un immobiliare..

CAVALLI: Ovviamente..con più facilità, l’ha potuta trovare.Bene..ma ora veniamo a noi..Dunque,dopo le ripetute segnalazioni delle signore aderenti alla “Sacra Congregazione del Divino Effluvio”, pia associazione alla quale anche la sua signora madre appartiene,in conseguenza appunto di ciò,abbiamo preso in seria considerazione..emh..diciamo, i suoi trascorsi..ehm ri..diciamo culturali, dai tempi del liceo a quelli della facoltà di lettere che lei ha frequentato con profitto e regolarità ed avremmo perciò deciso in accordo con l’editore di integrarlo nel “cast” dei redattori della nostra nuova rivista!

ENRICO: (esultante)Signor direttore Cavalli..signor direttore Cavalli..creda..che io le son grato dalla testa ai calli! Umh..Mi riscusi, ma non so perché quando mi trovo dinanzi a lei..mi vien fuori..la vena!

CAVALLI: Forse perché dato il nome mi scambia veramente per un cavallo??

ENRICO: Non l’avena no..ma la vena..intesa come ispirazione poetica! Perchè sappia esimio direttore che ben due anni di arida immobiliare..non mi hanno fatto per questo scordare di essere un uomo di lettere!

CAVALLI: Lo credo..lo credo..E..lo sento..

ENRICO: Anche se temo che..

CAVALLI: Diavolo signor Costoloni..Cos’ha da temere? Si confidi..

ENRICO: Perché ho ho fondati motivi di temere che il programma che il suo gruppo editoriale ha verso di me..rimanga lettera morta!

CAVALLI: Ohibò! E perché mai?

ENRICO: Perché purtroppo mio padre..al quale secondo le sue pressanti indicazioni avevo proposto di partecipare..economicamente..all’organizzazione della rivista..ha risposto picche..dato che tutte le volte che sente odor d’incenso..sfodera gli aculei! In parole povere non è disposto a cacciare neanche un euro!

CAVALLI: Beh..E con questo?

ENRICO: ..e allora non so se stando così le cose..

CAVALLI: ..noi non dovremmo assumerla?? Costoloni,ma cosa si mette in testa? Le spiego..Se suo padre avesse voluto entrare a darci una mano..certo..sarebbe stata una cosa bellissima che ci avrebbe aiutato a svilupparci presto e meglio..Ma non è certo “Conditio sine qua non” per quanto riguardi la sua assunzione a collaboratore!

ENRICO: Nooo??

CAVALLI: Ma certamente no! Ma certamente!! Anche se è vero d’altro canto che il contemporaneo ingresso nella rivista sia di lei che suo padre, avrebbe permesso a lei di introdursi subito nella stanza dei bottoni..insomma di guadagnare metri nella scalata a posti più consoni al suo valore..Ma ora non è davvero il caso di ipotecare il futuro..anche perché suo padre per nostra e sua fortuna potrebbe..

ENRICO: ..potrebbe decedere..volevo dire..recedere..recedere..

CAVALLi: E come no? Recedere..appunto.E quindi non c’è ragione di precorrere i tempi. Il futuro sta nelle mani o nel grembo di nostro Signore..a scelta..Per ora quindi lasci stare la stanza dei bottoni e si contenti di quella..

ENRICO: ..delle chiusure lampo..!

CAVALLI: ..e si limiti per ora di buttare giù dei “pezzi” validi sulla scia delle prestigiose firme di alcuni nostri redattori!

ENRICO: Stia tranquillo signor direttore che non la deluderò! E neanche la mia penna la deluderà mai!

CAVALLI: Non ho ragione di dubitarne. Ora però…

ENRICO: Ora..però?

CAVALLI: ..avanti di firmare il contratto di collaborazione, vorrei da lei qualche altra garanzia.

ENRICO: (ansioso)Qualche altra garanzia..direttore Cavalli?

CAVALLi: Dunque mio caro Costoloni..anzi mio carissimo..come si chiama lei..di nome..voglio dire?

ENRICO: Enrico..Enrico..Da quando sono nato..Sa..io sono conservatore d’istinto!

CAVALLI: Meglio così..meglio così..

ENRICO: (prontamente)..Ma se il nome non la soddisfa signor direttore,potrei inoltrare domanda allo stato civile per farmelo cambiare.Per esempio..Serafino andrebbe bene? Oppure..Eletto?

CAVALLI: Ma no..ma no..Enrico va benissimo.Dunque caro Enrico..perchè lei mi permette di chiamarla così..non è vero?

ENRiCO: Se..le permetto?? Ma per me è un onore..un vero onore!

CAVALLi: Alla buon’ora caro Enrico. Dunque..l’avranno senza ombra di dubbio informata che la nostra neonata rivista.sarà una pubblicazione ad alto contenuto morale e religioso e per di più con una impostazione ed una presentazione sul mercato dell’editoria..tutta particolare.D’altronde..anche il nome parla chiaro no? “TRUPPAS” .Ed è un nome che in maniera clamorosamente evidente evoca un esercito in marcia..cioè..truppe al passo. Le sente? Trup..pas,Trup..pas,Trup..pas..Tenda l’orecchio su!

ENRICO: Lo tendo..direttore Cavalli!

CAVALLI: Ma nello stesso tempo, quel “Pass, significa per noi credenti anche altro..ma vediamo..sentiamo..se afferra da solo. Su..Pass..pass..

ENRICO: Passito..Passamontagna..Passatore..Passerotto..

CAVALLI: Beh..Voglio aiutarla.Pass,,ma cosa può suggerirle se non..passato??

ENRICO: Ah si certo! Le giuro che ce l’avevo sulla punta della lingua!

CAVALLI: Passato dunque. Ma attento! Passato nel senso che noi vogliamo portare avanti un discorso religioso si..che guarda avanti,ma con l’altro rivolto indietro a far tesoro delle esperienze acquisite. Insomma, noi dovremo essere..e lo saremo..i portavoce di un movimento d’opinione..come dire..stra..stra..

ENRICO: Fermo direttore Cavalli! Fermo! Questa volta mi pare di aver afferrato. Dunque..Un occhio in avanti e uno indietro..Ci sono!! Portavoci di un movimento..strabico!!

CAVALLI: Ma..Costoloni! ? Che cosa dice mai?? Strabico?? Stracolmo..stracolmo dei doni di sapienza e di saggezza accumulati dalla Chiesa durante duemila anni di vita! Per spiegarle..Il nostro compito, sarà quello di darsi da fare.per accumunare la risaputa austerità che fu di Giansenio e Pascal con l’assoluta aperta e intelligente dedizione al Santo Padre e al collegio cardinalizio proclamata e vissuta in tono eroico da sant’Ignazio di Loyola!!

ENRICO: Magnifico..magnifico direttore! Lei è magnifico! Peccato solo che non si chiami Lorenzo!!

CAVALLI: Inoltre sappia redattore Costoloni..per inciso..che tutti i redattori,gli e tutti gli abbonati avranno diritto allo  sconto del 50% sulle merci ..come dire..mangerecce..vendute negli innumerevoli locali gastronomici del nostro ..sponsor! Quello che dovrebbe compensare economicamente’ l’assenza speriamo provvisoria di suo padre!

ENRICO: Il quale sponsor sarebbe direttore Cavalli?

CAVALLI: Come?? Non lo sa?

ENRICO: Si..qualcosa mi è stato accennato,ma purtroppo..non ricordo.

CAVALLI: Allora..se permette le rinfresco la memoria. Si tratta della fraterna catena alimentare degli “Sgranamarket”. Quella della quale avrà udito la pubblicità alla televisione. Si distingue per il motto “Estasi e acciughe”, ovvero.. “Alla santità attraverso gli hamburger”!

ENRICO: Ah si..Or mi sovviene si..

CAVALLI: Bisognerà quindi che il suo comportamento..sia nel pubblico che nel privato.sia consono e coerente a tale impostazione redazionale ed urge perciò che.lei. conduca una vita intelligentemente austera. Ed è per questo..perciò..per sincerarmi cioè..che lei sia moralmente all’altezza di tale compito, che le rivolgerò a bruciapelo alcune domande alle quali lei sarà tanto gentile ed ovviamente sincero di rispondere a bomba..istintivamente onde io possa rendermi conto dei valori che albergano nel suo animo. Procedo?

ENRICO: Proceda direttore..Sono pronto!!

CAVALLI: Matrimonio?

ENRICO: Coniugi coniugati indissolubilmente..Anche dopo morti!!

CAVALLI: Droga libera?

ENRICO: Droga libera?? Proibizionismo assoluto e totale, esteso a fumo e caffè, compreso quello macchiato!

CAVALLI: Minigonna?

ENRICO: Non la porto!

CAVALLI: Codesto lo so..Ma volevo un suo giudizio.

ENRICO: Repellente, ributtante! Proporrei sottana oltre i piedi con strascico impiombato agli orli!

CAVALLI: Aborto?

ENRICO: Proibitissimo! Salvo..

CAVALLI: Salvo..??

ENRICO: Che per gli zingari ed i protestanti..così diminuiscono!!

ACAVALLI: (Alzandosi) Ottimamente! Penso proprio che ci siamo. Caro Costoloni abbiamo finito ed a mio giudizio abbiamo finito molto bene..Ma ora, voglia scusarmi la fretta. Bisogna che mi precipiti in ufficio per controllare che tutto proceda come da programma.

ENRICO: Ma signor direttore Cavalli, se ne va in questo modo? Mi permetta almeno di offrirle un aperitivo.. Un cordiale!

CAVALLI: (porgendo la mano) Un cordiale si..ma un cordiale segno d’amicizia! Una bella stretta di mano..così! E mi saluti tanto la sua signora madre e il suo signor padre sperando ch’egli tra poco si convinca a salire sulla nostra stessa barca! Ad maiora!

SCENA  SECONDA

ENRICO: Anche alla sua! (rimasto solo) Mamma mia..mamma mia benedetta! (Entra Renzo scuro in volto) Babbo..o babbo!! Mi hanno preso a collaborare a quella famosa rivista de’ preti grazie alla mamma!

RENZO: Ah si? Bene bene..Così un si potrà più dire che anche lei ogni tanto unne combini una bòna..(starnutisce)

ENRICO: Certo babbo..un te n’offendere ma se avessi aspettato i’ tuo d’aiuti..

RENZO: A base di soldi eh? Eh..ma con me e’ son cascati male..Figurati se i’ sudore d’una vita e’ me lo fo scomparire tra fumi dell’incenso::Bada di lie!

ENRICO: Ma proprio un tu ci hai ripensato?

RENZO: Ma manco un secondo..! Ma poi un capisco..O i’ posto un tu te lo sei beccato lo stesso?

ENRICO: La mi’ paura che e’ m’abbiano aperta la porta con le speranza che co’ i’ tempo tu ci ripensi..

RENZO: Sie..Va’ va’ tranquillo vai..Tu vedrai se in qui’ posto t’un ci metti le barbe!

ENRICO: Pensa che l’è venuto proprio i’ direttore Cavalli.

RENZO: Tu dici nulla..

ENRICO: T’un l’ha visto?

RENZO: No..O almeno un ci ho fatto caso.

ENRICO: Di persona pensa, gli è venuto..E’ m’ha fatto un fòttìo di domandine e poi m’ha assunto !!

RENZO: Ovvia! Vediamo se almeno ora tu sara’ contento..Stare ai’ banco un t’è mai garbato..all’immobiliare “idemme con patatine”..speriamo che co’ i’ giornale le sian bòne mosse!

ENRICO: E’ son contento si! Almeno l’ha avuto un senso frequentare i’ classico..Anche se ho paura che mi si complichino le cose..per via della Leonora..

RENZO: E ora icchè c’entra la tu’ moglie?

ENRICO: Eh si purtroppo..la c’entra,eccome! Eppure e ho parlato chiaramente anche con te l’altro giorno.

E sa que’ baciapile sapessero che avrei in programma di piantarla..Ma ora un ci pensiamo via! E godiamoci l’attimo che scarpina..Poi pe’ i’ futuro..e’ si starà a vedere no?

RENZO: O bravo..Ora si che tu mi garbi!

ENRICO: E te come va? Che s’è contento della bella casa che t’ho pescato? Mamma mia però..t’ha una faccia a giramento..Mi sa che i’ raffreddore e’ t’ha a dar dimorta noia.

RENZO: Eh..fosse solamente colpa di’ raffreddore..Gli è ma pe’ to’ ma’ sai!

ENRICO: Per la mamma? O questa? .

RENZO: O per chi? Perchè un tu’ ho accennato nulla..ma in questi ultimi tempi..grosso modo da quando tu ti s’è sposato..l’è peggiorata ancora.  E’ te lo, dissi no..che ultimamente e’ s’era imbrancata co’ una squadra d’esaltati per la religione..peggio di lei, certi parastatali..sie..meglio palaia..intercostali..che secondo loro e’ ci dovrebbero addirittura avere i’ telefono verde con qui’ colombo intimo di’ Papa..come si chiama..?

ENRICO: Colombo!! ? Lo Spirito Santo!

RENZO: Si ..lui..E allora quando gli telefonano,invece di tenere in mano i’ microfono..gli stanno a chiaccherargli a tutt’ugola,con le braccia aperte..così..(mima) che e’ paion paperi che chiedon l’acqua!

ENRICO: Babbino..babbino..Chiacchera piano. Un vorrei che i’ direttore fosse ancora ne’ paraggi (scruta fuori) No..tu po’ continuare. Mi dicevi? Ah..si..E’ n’ho sentito parlare. Macchè parastatali o intercostali! Pentecostali e’ si chiamano.O unn’èstato proprio per loro che la mamma e’ m’ha trovato i’ lavoro?

RENZO: Che setta!

ENRICO: No..ma un credo che e’ siano protestanti sai..

RENZO: E’ vorrei anche vedere. E’ un fanno altro che romper gli zebedei ai’ prossimo..e poi gli avrebbero anche da protestare!! Che esaltati! E’ credon d’essere più santi..de’ santi! Ma se si limitassero a chiacchierare con lo Spirito santo e basta..tarabaralla..Sie..e’ si mettano a cicalare anche co’ gli arcangeli..gli angeli..e’ cherubini..e’ serafini,che io da principio e’ pensavoche fossero cognomi..insomma con tutta quella gènia che fa parte della mafia celeste!!

ENRICO: Zitto che gli sta arrivando la mamma. Dacci un taglio!!

RENZO: (sospirando) Eh si..Sarà meglio..sarà meglio..

SCENA TERZA

GILDA ENTRA TUTTA SERIA. PRENDE UN LIBRO, SI SIEDE,METTENDOSI A LEGGERE NEL PIU’ ASSOLUTO MUTISMO.

ENRICO: Ciao mammina..: Come va? 

GILDA: (Non risponde’)

ENRICO: Mammina..non so come ringraziarti dell’aiuto che mi hai dato. Grazie a te mi hanno assunto alla rivista!

GILDA (c.s)

ENRICO: (sottovoce) Senti babbo..Ma la mamma che è forse peggiorata nell’udito?

RENZO: Sie..E’ ci scommetterei che in questo momento l’è tutta presa a discutere con qualche arcangelo

Ragion per cui un ti pòle dar relazione.Ma o un te l’ho detto no..che da un po’ di tempo gli è sempre questa musica? E’ ci son delle volte che la si scorda addirittura di far da mangiare! Eeeh..ma se scoppio..se scoppio!! Garantito che se la un mòre prima di spavento..la s’addirizza!

ENRICO: (tornando pazientemente alla carica)Allora mammina..come la va?

GILDA: (non guardandolo, come trasognata) Procedo..

ENRICO: Ah!

RENZO: Icchè ha detto?

Enrico: Che la procede..(dopo qualche attimo di silenzio) Allora..tutto bene?

GILDA: (c.s) M’inerpico

RENZO: Ma o icchè la borbotta??

ENRICO: S’inerpica..(c.s) E..la salute?

GILDA: Assimilo..

RENZO: Ma o icchè la blatera’?

ENRICO: L’assimila..Ma allora senti mamma..

GILDA: (in tono deciso) Basta figliolo con queste continue chiacchere! Smettila! Se no a parlar troppo mi stanco e mi deconcentro!

RENZO: (esplodendo) Ma sentila quella faccia tosta! La si stanca, la si deconcentra! Allora se un ti dispiace..visto che tu s’è stanca poerina..e’ parlo io..Che un mi deconcentro no..ma sono stanco si! E dimolto! Stanco da morire di questa situazione! (al figlio) Stanco di questa rintronata! Io.. un resisto più ad andare avanti così!

ENRICO: (sulle spine) O babbino..o babbino..Abbassa la voce per carità! Un ci fosse ancora..

RENZO: ..i’ direttore Cavalli lo so! Sie..a quest’ora e’ sarà bello e rientrato nella su’ scuderia! Sta calmo..sta calmo..Riprendendo la leticata..te caro figliolo un tu lo sai perché tu ci capiti di rado qui..e quando e’ t’interessa come oggi..ma e’ son mesi sai che i’ mio e unn’è più vivere! Che la mi parla così a spizzichi e bocconi! E sempre la solita solfa…E’ la cammina..e’ la procede..e’ la s’inerpica…! A sentilla chiacchierare la parrebbe la presidentessa di’ CAI..di’ centro Alpino Italiano..e invece dalla mattina alla sera e’ la un fa altro che stassene in poltrona..come ora..a leggere que’ maledettissimi libri che gli hanno definitivamente sinistrato qui’ poco di cervello che l’ha sempre avuto!!

ENRICO: O mammina..o mammina..Ma perché tu ti comporti così?

GILDA: Perché ho aperto gli occhi! Perchè sono stata folgorata!!

RENZO: Folgorata?? Magari tu ti fossi beccata una bella scarica da centomila “volte”..di quelle che ti lasciano la negativa su i’ muro..come capita ai’ gatto Silvestro..Magari!

ENRICO: Su babbo..Cerca di star calmo Su! 

RENZO: Calmo!!? Te tu m’ha a dire come e’ si fa a star calmo..co’ una che la spara corbellate a raffica come la fa lei?! La s’inerpica..l’assimila..Umh..di certo e’ l’assimilerà lei perché io con quelle porzioni a caccolina che la mi mette ni’ ’piatto.. icchè tu vuoi che assimili? E’ te giuro..peggio che ne’ paesi sottosviluppati..T’un ci crederai, ma e’ ci son de’ momenti che preso dalla disperazione e’ mi verrebbe voglia di mandare un FAXXE all’ONU perché e’ faccian di tutto per mandarmi un contingente di caschi BLU..a portammi   un carico di panini imbottiti! Meno male  che a Firenze e’ ci ho i’ ristorante di Geppetto a portata di bocca, sennò i’ mi’ stomaco e’ lo potrei mettere su i’ mercato pe’ i’ trapianto degli organi..tanto pe icché mi serve!

GILDA: Eh bello mio..Anche troppo, anche troppo t’avuto nella tu’vita!! E ora anche per te gli è arrivato i’ momento di far penitenza!

RENZO: Di far penitenza..io?? Ma falla te la penitenza se tu n ha tanta voglia! E nello stesso tempo falla finita di volerla imporre agli altri!

GILDA: E’ lo fo perché sono stata illuminata!

RENZO: Si..perché tanto tu s’è bellina..Tu t’ha a fareanche illuminare!

GILDA: Perché ho finalmente capito che gli è giunto il momento di diventare povera..povera di dentro..Di spogliammi insomma!! E’ me l’ha detto LUI!! (accenna ad un crocifisso di legno appeso alla parete)

RENZO: Ah..lui eh? E sai….mi parea..

GILDA: Si!! LUI..LUI…!! Pe’ bocca di qui’ sant’omo di Padre Flauto che m’ha detto che solo facendo cosI’ il Signore si rivolterà verso di me!!

RENZO.: Tu dici eh? E io invece e son sicuro..che i’ tu’ Signore..se e ti vede spogliata e’ si rivolterà   si..ma dalla parte opposta..E’ tu ci po’giurare! E’ te lo dico io..che di te spogliata..purtroppo..me n’intendo!!

GILDA: Epicureo!!

RENZO: Bischerea!!

ENRICO: O mammina via! Sta bona su..Ma perché tu fa così?

GILDA: Perché son cascascata da cavallo..sulla via ciottolosa che da Gerico porta a Damasco!

RENZO: Ma un gli dar retta sai! Perché unn’è vero un accidente nulla! L’ha battuto una bella testata si..ma ni’ cruscotto della macchina..e sulla strada asfaltata e asfaltata bene..che dagli Scopeti la sale a San Casciano per colpa d’un bischero che e’ ci tagliò la strada. Altro che i’ cavallo..Gerico e Damasco! E da allora la s’è  ritrovata più rimbecillita di sempre!

GILDA: Macché testata..macché vetro!! E’ son cambiata si..ma da quando ho ottenuto..per me indegna una grazia!!

RENZO: Già che un me lo ricordavo! Ora e’ t’è presa la fissa, d’essere stata miracolata..Perché t’è sparita una ciste..che t’avea infifito a quell’oddio..un si sa come dopo aver biascicato du’ preghiere! Come se un si sapesse che le cisti le son come i’ mestruo..Le vanno e le vengono..Via via, ma ora smettiamola..Cerca di un farmi arrabbiare se no Gastone e la Carlina e’ mi prendono i’ cattivo!

ENRICO: Gastone e ..la Carlina??

RENZO: Si E’ sarebbero du’ polipini che da un po’di tempo e’ mi si sono accasati nello stomaco..e che gli stanno bòni..bòni..per ora..

ENRICO: Ma senti un po’..Gastone e la  Carlina..Questa l’è bòna!! (Notando come la madre si sia alzata) O mammina..in do’ tu’ vai?

GILDA: E dove vuoi che vada? Siccome qui non c’è nessuna possibilità di raccoglimento..vado a dire le preghiere in camera..avanti d’andare a desinare (esce maestosa)

SCENA  QUARTA

ENRICO: Che l’ha sentita babbo? C’ha sentito che prospettiva? Figurati..a me e’ mi par di sentire di già profumo di pietanza..

RENZO: Profumo d’icchè?? Poero figliolo,si vede che t’ha i’ naso dimolto fantasioso. Avanti di desinare? Ma che lo sai nte quanto durano le su’ preghiere?

ENRICO: Un me l’immagino..quanto?

RENZO: E’ te lo dico subito..A dir poco..tre ore.Prendi nota. E’ le son l’undici no? Ecco..ad andar bene e’ si desinerà all’ora di cena! Perchè tu devi sapere che da quando l’è stata folgorata,come la dice lei..in questa casa e’ s’è istituito i’ pranzo unico!

ENRICO: Bah..Io vorrei sapere icchè gli è saltato in capo!

RENZO: Un momento..Tendente ai’ grullo l’è sempre stata..Certo da quando t’ha preso moglie in poi..

ENRICO: Anche codesto l’è un be’ “busillisse”.Prima l’ha fatto fòco e fiamme perchè e’ mi sposassi e dopo..

RENZO: Eh..valle a capire le donne. Gli è proprio vero che le ragionan co’ i’ retto..Prima e’ c’è stata quella benedetta ciste, poi la testata e così la situazione l’è finita di precipitare. E a qui’ punto, come fanno sempre unn’appena uno gli è in crisi, e’ s’è inserito i’ prete, qui’ don Arpa..cioè..Flauto de’ Parastatali..come si chiamano che i’ su’ Dio l’abbia in gloria! E lei l’ha cominciato.. “I’ Signore dice.. i’ Signore ridice..” E’ un passa giorno che un metta i’ Signore..quel Signore..(accenna al Crocifisso) in pista! Eh..se la s’immaginasse come me l’ha fatto venire in uggia..la la pianterebbe subito! L’anderà a finire che qualche giorno e’ anderò di fòri, ma di fòri a bòno!! E’ lo schiodo e lo tiro giù. Tanto un mi ci vòle neanche un grande sforzo. Basta una scala robusta e ho belle e risolto tutto!! 

ENRICO: E’ tu la faresti la tua! E con lei come tu la metteresti poi?

RENZO: Con lei? E bada lie..Gni dico che gli è risorto e sono a posto..Tanto..o un credon così?

ENRICO: Ecco..però in tutta onestà unn’ho capito una cosa..Ma LUI..unn’è per difender la mamma..ma icchè c’entra?

RENZO: E’ te l’ho detto..E’ c’entra perché e’ m’è venuto a noia ,perché quella oramai da un be’ pezzo la seguita a dire che e’ ci va tutto storto perché LUI lassù e’ vol questo…e’ un vol quest’altro..e io in tutta la mi’ vita e’ mi sarei sempre ben guardato da dagni retta. E soprattutto, e’ mi starebbe punendo di quando io..secondo sempre lei..e’ gli avrei rubato ai’ banco! E poi quando e’ davo una mano a chi avea bisogno di quattrini..a strozzo dice ancora lei..mosso da i’ bon còre e’ dico invece io!

ENRICO: (sospira)

RENZO: Perché lei..questa caricatura mal riuscita..di Santa Caterina da Siena..e’ un si ricorda..o almeno fa finta di un ricordarselo che, a un caso, e’ s’era in due a grattare..e a strozzare..ni’ senso che quando e’ rivendevo e’ cenci smessi..come se fossero pizzi di seta, o lo tiravo in tasca alla Finanza..o prestavo ai’ raddoppio, e così e’ ci siam potuti comprare questa reggia e i’ resto..e lei l’ha potuto far la vita da nababba, allora no..allora un gli faceva schifo tenemmi i’ sacco..anzi! Di codesto no..un se ne ricorda.E poi ora..come se un bastasse l’è andata anche a scartabellare ni’ mi’ passato..diciamo..personale e’ s’è messa a trinciar giudizi addirittura sulle mie vecchie amicizie “Quello gli era un poco di bòno..quell’altro peggio..di’ terzo un se ne parla”. Addirittura gli ha avuto l’ardire di mandammi Buzzino all’Inferno, cosa che unn’ha avuto i’ coraggio di fare nemmen Dante!!

ENRICO: Buzzino..chi? Ah si..Qui’ tu’ amico delle scommesse che l’è morto l’altr’anno..Quell’allibratore..

RENZO: Si..perchè l’ha detto che poer’omo..e’ m’avrebbe finito di rovinarmi!. Accidenti poero Buzzino! E’ m’ha rovinato davvero! E’ un c’era verso che gli sbagliasse cavallo! In do’ ti dicea di scommetter Buzzino gli eran quattrini sicuri..Di lui tu ti potevi fidare ad occhi chiusi, come di’ Padre Eterno. E’ m’ha fatto mettere in tasca delle pacchettate di biglietti da centomila alte come mattoni..e quella..per ricompensa e’ me lo mette all’Inferno!

ENRICO: O babbo, però, pensaci bene..Se lei l’ha scelto di cambiar vita..

RENZO: Ma di certo..Se lei l’ha scelto così! Ma le su’ scelte e’ unne pòle imporre a quegli altri porco demonio..no..unne pòle imporre! 

ENRICO: (conciliante) Eeeh..Imporre…

RENZO: “Imporre”  si!! Perchè lei..cadendo da cavallo, come la dice..la mha portato di sotto anche me!

ENRICO: Come.. “Anche te? ” Un capisco!

RENZO: E come no? Tu devi sapere allora che da’ qui’ giorno non solamente  e’ m’è toccato mangiar meno. Ma la m’ha messo anche l’embargo su’ moccoli..que’ be’ moccoloni toscani sai..che mi servivan tanto bene, per scaricammi d’addosso l’adrenalina. Perchè..all’improvviso ..dieta ferrea! Aboliti! E anche di brutto sai..perchè unn’è che la m’abbia permesso di smoccolammi pe’ gradi..un po’giorno per giorno, come e’ dicon di fare pe’ i’ fumo..no! Subito! Dalla sera alla mattina co’ i’ ristio di fammi andare in “tilte” i’ sistema nervoso!! L’unico permesso..ai’ posto de’ santi..tutta verdura..peggio d’un vegetariano! Porca susina..radicchio boia…sedano infame co’ i’ pericolo..prima o poi di farmi leticar co’ Verdi! E la fosse finita lì la vita da certosino..Sie..Preghiere fisse prima de’ pasti spartani..digiuno totale una volta la settimana… da ritto..e da sdraiato..tutti i giorni!!

ENRICO: Da..sdraiato?? O codesta?

RENZO: Cerca di capirmi che oramai tu s’è fòri da’pupilli. Da sdraiato ni’ sen so che si dorme sempre.: che un v’è altro contatto..Che mi sono spiegato?

ENRICO: Altrochè…(ride)

RENZO: Oh bada bene, che a me ne frega men che nulla..tanto oramai..e lei..la mamma..l’ha voglia di chiamarsi Gilda..Ma i’ tragico gli è che questa monaca stagionata, ni’ sonno, la deve stare sulla difensiva..d’icchè un lo so. Insomma e’ la deve avere de’ rigurgiti inconsci di pudore, perché spesso, tutto ad un tratto, e’ la tira tutte le coperte dalla su’ parte, si vede pe’ difendere le su’ ..grazie..così io e’ rimango tutto sconpannato ai’ fresco e allora..(starnutisce) t’ha belle e capito come ho fatto a beccammi questo maledetto cimurro!

ENRICO: Ma senti un po’.Questo un me l’immaginavo davvero. Però babbo un te la prendere. Potrebbe darsi che fosse una crisi passeggera. E che i’ tempo lei la si distenda!

RENZO: La si distenda?? Eh tu s’è poco illuso! Quella la si distenderà solo ai’ campo santo..Forse..

ENRICO: Animo genitore animo! (Va alla finestra e guarda fuori) Pensa piuttosto in che posticino delizioso tu s’è venuto a stare. Con quest’aria e questo panorama..e soprattutto con questa pace! Ma come te l’ho scovato l’angolino eh? Sconta di Firenze no? .

RENZO: Sta bòno..sta bòno! Un me la ricordar Firenze! Che purgatorio..che tortura. Da quando poi gli hanno scovato quelle pitture ni’ palazzo davanti a in do’ si stava, allora si che un si viveva più! Uno smartello che rintronava i’ capo..un raschio che gli allegava e’ denti! E poi perché. Pe’ du’ disegnini su i’ muro.

ENRICO: Eh no eh no babbo.. Controllati e unne spara di coreste castronerie! Un ti scordare che t’ha dato i natali ad un uomo di cultura..futuro grande giornalista. Bada a come tu parli sai. Du’ disegnini? Ma che lo sai almeno chi gli avrebbe fatti quei due disegnini?

RENZO: E’ moio dalla curiosità. O chi? Sentiamo..

ENRICO: Allievi della scuola di’ Pinturicchio!!

RENZO: Chi??

ENRICO: Pinturicchio..allievi di’ Pinturicchio..della su’ scuola!!

RENZO: Ma senti..E allora che ti dirò che gli insegnano una bella educazione agli scolari di codesta scola! A fare scarabocchi sulla roba degli attri e a non rispettar la proprietà privata. Che i’ sor Buricchio o come si chiama..e’ deve ricordare a codesti mocciosi, che e’ disegni e’ si fanno in classe, su’ quaderni e no all’aria aperta..e no su’ calcinacci altrui! Ma d’altronde io chiacchiero a vanvera..Da uno che e’ si chiama..come..Buristo..?

ENRICO: Pinturicchio..(ride tra se ripensando) Buricchio..!!

RENZO: Pinturicchio si..icchè tu’ vo’ sperare? Un pol venir fòri che robucchia.e poi mi è parso di avertelo detto più d’una volta: da’ meridionali un c’é da cavarci nulla!

ENRICO: Via..via..Ora però a Firenze t’un ci devi pensar più..perché tu possiedi questa villa in questo paesaggio da sogno!

RENZO: Bah..Speriamo che e’ duri però. Perché da un po’ di tempo un me ne va a garbo una (suonano alla porta d’ingresso) O chi ci sarà ora a romper le scatole? Sie..Figurati se quell’altra presa a ragionare come sarà con gli angioletti..la si mòve..Va te figliolo che e’ mi dolgono e’ piedi..

ENRICO: Ci penso io:(guardando ancora una volta dalla finestra) Che panorama..che bellezza!! Io si..che li so scegliere e’ posti bòni! Babbo..E’ bisogna che tu l’ammetta..I’ mi’ fiuto, per queste cose, l ’è quello d’un cane da caccia!!

SCENA  QUINTA

ENRICO: (DA FUORI) Si..E’ mio padre..Si..è in casa..Si accomodi..

RENZO: O chi c’è a rompere?

PALINE: (Ha uno strano tic all’occhio. Inoltre compie degli strani gesti con le mani) Il signor Costoloni?

RENZO: In spirito e radiografia.

PALINE: Prima di tutto permetta di presentarmi Dottor Paline, geometra capo del Comune di San Gommone.

\RENZO: Onorato..Ma perché la mi’ scusi…la mi strizza l’occhio?

PALINE: La mi compatisca, ma lo faccio inavvertitamente. Sa..l’abitudine contratto ad usare in continuazione gli apparecchi misuratori delle aree. Dunque io sono venuto a congratularmi con lei per la fortuna avuta.

RENZO: La fortuna? Che fortuna?

PALINE: innanzi tutto..Lei ha avuto modo di parlare con l’ingegner Picconi?

RENZO: Picconi? No..Unn’ho neanche il piacere di conoscerlo..la si figuri!

PALINE: Meglio così! Avrò dunque io la soddisfazione di darle per primo..la grande notizia!!

RENZO: La grande..?

PALINE: : ..notizia si! Signor Costoloni..la villa..questa villa..la sua villa..

RENZO: E’ ho capito! La stringa!

PALINE: (tiene il pollice alto ed in evidenza, come segnalasse la posizione ad un invisibile misuratore) Il suo terreno..questo terreno..

RENZOIl: mio terreno..-che è contento se gli do una mano?- Allora..che sa ad arrivare ai’ conquibusse? Scusi..ma o icchè la fa con coresto dito ritto?

PALINE: Altra abitudine che ho contratto a furia di misurare distanze topografiche!

RENZO: Caro signore..mi sa che i’ su: lavoro e’ sia un po’ pericoloso..E’ si prendon troppi vizi.

PALINE: Ma non ci pensa no? _Lei sarà destinato a finire su tutti i rotocalchi del mondo!

RENZO: Addirittura! E perché?

PALINE: Per la fama! Per la fama che l’ammanterà signor Costoloni..perchè tutti, tutti la vorranno conoscere. Sapere di lei, della sua famiglia, di come e’ venuto in possesso di questa villa..

ENRICO: Io! Io! E’ sono stato io..che glie l’ho consigliata..io!!

PALINE: E tutto questo, tra poco..quando cominceranno i lavori (nel frattempo fa cenno in continuazione affinchè Renzo si sposti..come a voler trovare un miglior punto d’osservazione)

RENZO: Lavori? Che..lavori??

PALINE: Che lavori? Ma gli scavi signor mio..Gli scavi!! (come sopra)

RENZO: (cominciando a perdere la pazienza) Gli scavi?? Ma quali scavi! ?

PALINE: Gli scavi che riporteranno alla luce le tombe etrusche! E non sarà certo cosa da poco! prima occorrerà far brillare le mine, poi lavorar di badile, indi manovrare con delicatezza le ruspe. Poscia  urge spostare i massi..

RENZO: Senta amico, io e’ caspisco che lei la dovrà spostare i massi, ma unn’afferro perché ogni pochino e’ mi debba spostare io

PALINE: Come..spostare lei?

RENZO: Un lo so..Le son tre ore che la mi’ fa cenno d’andare un po’in qua e un po’in là..!

PALINe: Uh! Voglia scusarmi.Si tratta di un’altra abitudine contratta…

RENZO: Ho capito. Sempre colpa di’ su’ mestiere. Ma ora la mi’ spieghi come mai i’ su’ discorso l’è ripieno di mine.di badili e di ruspe..Su la sia gentile sor Picchetti!

PALINE: Paline..geometra Paline

RENZO: Si..appunto..Paline.E allora sor Paline..se un gli fa senso..che si potrebbe spiegar meglio? Si o no?  Allora, tutta questa buriana che l’ha detto lei..a cosa dovrebbe servire

PALINE: Ed io  a servo immantinente. A lei signor Costoloni,la grande rivelazione. Tenda l’orecchio e si arregga a qualcosa di molto solido..per non cadere a terra!

RENZO: Bah..Qui ne’ pressi e’ ci ho solamente una seggioluccia..Speriamo la regga!

PALINE: Tutto ciòche le ho detto serve a riportare alla luce..le tombe etrusche!!

RENZO: Le tombe..etrusche??

PALINE: Si..Come gli riferirà l’ingegner Picconi!

RENZO: Ho capito. Ma insomma questo ingegner Picconi..chi gli è?

PALINE: Ma e’ quello che ha scoperto la necropoli no?

RENZO: La ne..?

PALINE: ..cropoli.Necropoli. Le ricorda niente questo nome?

RENZO: (dopo averci pensato su) Si..qualcosa si..Mi pare ..un giochino che e’ si faceva da ragazzi. Un giochino con dimorte casa..ma senza tombe.

PALINE: No Costoloni no. Ne-cro-po-li, non Monopoli. La necropoli, come spiegarsi..ecco..la sarebbe un antica città fatta di tombe, dove gli etruschi seppellivano i loro morti!

RENZO: E in do’ vu’ l’avreste trovata codesta..insomma..coresta roba?

PALINE: Dove l’abbiamo trovata? Signor Costoloni, si regga forte!

RENZO: Un’altra volta!! Allora la mi faccia i’ piacere di pilotammi un po’più in là..dato che m’ha allontanato dalla seggiola..E’ guarderò d’appoggiammi ai’ tavolino! Ecco così!

PALINE: Nel suo terreno l’abbiamo trovata!! Nel suo territorio!! Ma non ci pensa no? Addirittura sotto questa casa ci potrebbero essere sepolcri ad iosa!

RENZO: So..sotto questa casa!! ?

PALINE: Precisamente. Nulla di più probabile. E allora capirà bene perché io mi congratuli con lei..lei rischia di diventare famoso in tutto il mondo..le ripeto!

RENZO: (ridendo ma di un riso forzato) Ah..ah..Ora..ora capisco tutto..Questo l’è uno scherzo degli amici di’ circolo di’ bridge. Un bello scherzo davvero! Ma ora basta eh? Basta co’ i’ celiare perché se no e’ vo’ a ristio che mi venga un accidente!

PALINE: Ma che scherzo del sedano..signor Costoloni! Sono una persona seria..io! Per sua norma sappia..che io non scherzo mai! Neanche il primo d’aprile!

RENZO: Ma se la mi’ ristrizza l’occhio!!

PALINE: Ma che occhio..benedetto lei! Gliel’ho spiegato..L’è un tic..

RENZO: (lasciandosi andare a sedere su una poltrona) Già..già..Me l’ha spiegato.E’ un “ticche”

PALINE: Signor Costoloni..ma non pensa a come si animeranno le sue giornate? Le quali non saranno più monotone e tristemente silenziose come invece sono ora! Ma invece i suoi orecchi si riempiranno di cigolii di ruspe, sussulti di trapani, raschii di seghe elettriche! Pensi alle mine..pregusti i loro scoppi. Ma non li sente? BIN BUM BAMM!! Un atmosfera epicamente esaltante che la riporterà immantinente ai temi della sua gioventù! Lei l’ha fatta la guerra?

RENZO: Si..diverso tempo fa. Ma mi sembra d’averla persa..

PALINE: Bene! E allora sarà l’occasione per ritrovarla e per dare briglia sciolta alla sua fantasia e a quella dei cronisti.Pensi..Può darsi che sotto la sua camera da letto riposi Porsenna. Sotto le mattonelle di cucina potrebbe esserci la tomba di qualche locumone ed in corrispondenza del bagno, la cappella degli àuguri!

RENZO: Auguri? E coresti icchè sarebbero?

PALINE: Gli Auguri? Sacerdoti, diaconi, sacrestani d’allora. Insomma..si rende conto in che situazione ha avuto la fortuna di capitare?

RENZO: E ho capito purtroppo..anche troppo bene e’ ho capito!

PALINE: Ma ci pensa? Intervistato da tutti, conteso da cento riviste, da migliaia di emittenti, da una selva d’antenne. E poi rumori..fragori..schianti!! BIM BUM:BAMM!!

RENZO: E ripicchia!

PALINE: Un’eterna festa di San Giovanni, uno scoppio del carro moltiplicato per cento, un carnevale di Rio portato all’ennesima potenza! Ma ora basta..perchè ho parlato anche troppo. Ed è invece giusto che ora lo lasci finalmente in pace a gustarsi la bella notizia! Arrivederla signor Costoloni, e..mi raccomando alla prima formidabile esplosione non esulti in maniera eccessiva..Le potrebbe far male! Ma non ci pensa no? BIM BUM BAMME!! BIM BUM:BAMME!! (gridando se ne va)

ENRICO: Ch’ha visto babbo? Io si che li so scegliere e’ posti bòni! Io si che e’ ci ho fiuto..I’ fiuto de’ cani da caccia!

RENZO.: Beh fiuto si! Tu m’ha ficcato ni’ be’ mezzo d’un cimitero!!

ENRICO: E con questo? Io e’ ci ho i’ fiuto d’un segugio..mica d’una iena.Ma poi avanti d’arrabbiarti cerca di far mente locale. Cimitero? Chissà in do’ saranno in questo momento i cadaveri degli etruschi! Guarda..e’ ci scommetterei dieci anni di vita che ne’ sarcofagi e’ un ci sarà rimasta nemmen la polvere! O almeno e’ saranno dimolto scalcinati.

RENZO: E’ gli hanno ad esser come tu vuoi..scarcinati o meno..i’ vero gli è che tu me l’ha data la pace bucolica, un dubitare! BIM BUM BAMME..E come godeva quell’imbecille quando me lo bociava. E’ parea che e’ giocasse a’soldatini..parea! E pensare che io t’aveo pregato che tu mi consigliassi d’investire in qualcosa di consistente, che mi facesse star quieto..calmo. Se avessi immaginato icchè m’aspettava..gli era meglio se co’ que’ soldi che ho scucito per la casa..gli avessi utilizzati per acquistare una partita di balle di camomilla. Anche a consumanne una tazzina ai’ giorno..ci aveo la garanzia di rimaner rilassato per tutto i’ resto della mi’ vita..e me ne sarebbe avanzato qualche chilo..E io che ero arcisicuro che co’ i’ venir via da Firenze e’ sarei scappato da i’ Purgatorio per venire in Paradiso..e invece e’ son ritrovato all’Inferno!!

ENRICO: Un momento babbo..un momento..pensaci. Tutto i’ male che tu ci vedi..in fondo in fondo e’ un potrebbe venir per nuocere. E’ potrebbe darsi che ci cascasse i’ busco..e non poco.

RENZO: E chi se ne frega di’ busco..chi se ne frega! Eppure tu lo sai..Io di soldi e’ son ripieno. E ho fatto i’ pieno di case..di terreni..di tutto! Io e’ pretendo solamente la pace..che te lo vuoi ficcar ni’ ceppicone? Che l’ha capito si o no? La pace meritata dopo aver vissuto disonestamente tutta la vita. Perchè tu devi sapere che esser disonesto e’ ti far star sempre co’ i’ còre in gola e co’ qualcosa a portata di mano per imbavagliare la coscienza quando la si mette a fare i’ grillo parlante. La pace si..ma non quella de’ sepolcri! Quella no! E’ la lascio ai’ Leopardi! Io voglio la pace reale da gustare..con gli occhi..con gli orecchi! Perchè a me vedi, e’ mi potrebbe anche star bene ad avere e’ morti sotto i’ culo..tanto più che morti..Ma i’ brutto e’ comincerà quando ora verranno i vivi a romper le balle e allora..addio benestare. Accidenti a me..doppio accidenti a me..quando t’ho dato retta! Quasi quasi gli era meglio i’ raschìo di’ Pinturicchio! Poer’omo..Ed io che l’ho portato tanto per bocca!

FINE DELL’ATTO

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