Fernando Romei (Bubi)

1931 – 2020

Fernando Romei, Bubi per tutti quelli che lo conoscono, nasce a Firenze il 22 gennaio del 1931. Appassionato di teatro fin dalla prima giovinezza, è stato attore e regista di commedie in lingua e in vernacolo fiorentino, dirigendo, nel corso degli anni, varie compagnie teatrali.

Sulla scena di Firenze e dei suoi dintorni, i suoi 17 scritti teatrali, in vernacolo fiorentino, ripercorrono momenti salienti della nostra storia e del conseguente mutare dei costumi. Le piccole drammatiche vicende dei suoi personaggi, sono raccontate attraverso il tipico carattere beffardo dell’uomo fiorentino, raramente grave, mai superficiale. Uomini e donne, colti nella loro quotidianità, mettono in luce le contraddizioni, le bassezze, ma anche la possibilità di un riscatto dell’animo umano, facendoci, ridere, indignare, commuovere.

Vince il “Premio Firenze” nell’anno 2010, con la commedia “Scorre il Mugnone”. Riceve una menzione speciale della giuria nel Premio “Se ci assiste la memoria”, nell’anno 2002, con la commedia “I’ Franco tiratore” e una segnalazione della giuria del Premio “Firenze alla ribalta” nell’anno 2003, con la commedia “Gigino detto Mose”.

Fernando Romei detto Bubi - Commedie - Firenze

Biografia

Fernando Romei nasce nel gennaio del 1931 a Firenze. Dal 1953 al 1956 frequenta la scuola di recitazione e regia diretta da Bracaloni, artista assai conosciuto a Firenze in quegli anni. Per circa un anno partecipa in qualità di attore agli spettacoli della compagnia diretta da Raffaello Niccoli. La grande passione per la regia lo porta a curare (dal 1956 al 11963) la messa in scena di diversi testi, tra cui “L’Utopia di Dio” di S. Andres, “Capitano dopo Dio” di De Hartog, “Un ispettore in casa Birling” di Priestley, “Pastor hall” di Toller. La sua attività di allenatore di calcio lo costringe a sospendere ogni impegno teatrale fino al 1983, anno a partire dal quale riprende a firmare regie con la compagnia amatoriale “L’in…stabile di Covigliaio”. Scrive numerose commedie sia in vernacolo fiorentino che in lingua italiana, rappresentate con successo in tutta la provincia di Firenze. Vince con la regia di “Zoo di vetro”, “Letto matrimoniale e “L’importanza di chiamarsi Ernesto” rispettivamente le rassegne teatrali di Barberino di Mugello e di Montughi.

Da sempre appassionato di teatro come spettatore prima, da attore e da regista poi. Bubi Ferro si rivela personaggio che mette in luce e quindi sulla scena con capacità e spregiudicatezza,  situazioni oltre che ben congegnate di sicuro effetto. Dopo i successi collezionati al “Teatro S.Paolo” di Scandicci è stato molto apprezzato, anzi applaudito al cinema-teatro “Mario Taiuti” di S.Piero a Sieve dove in più di un’occasione ha ricevuto applausi a mano aperta, unanimi consensi, sottolineati da una presenza numerosissima in tutte le occasioni. Fu cosi nel 1980 con la messa in scena de “I’ franco tiratore”; i successi si sono ripetuti  con “I’ letto voto” e  al teatro sampierino “Accadde a Vincagliata”, un’altra commedia scritta e portata sul palcoscenico da Bubi Ferro. Vediamo ora brevemente le commedie scritte ed in qualche occasione proposte dallo scrittore – regista: “I’ franco tiratore” 1980, “I’ letto vòto” 1983, “La porta aperta” 1985, “Accadde a Vincigliata” 1987, “Gigino detto Mose” 1988 (la commedia è ambientata ta un rione fiorentino ai tempi dell’alluvione), “C’era atra volta via San Gallo” 1989, “‘Babbo perdonami ho fatto un autogol” 1992, commedia scritta da Bubi Ferro che vuol mettere in risalto i paradossi del mondo del calcio con il quale lo scrittore-regista, Bubi Ferro, alias Fernando Romei, ha vissuto e continua a vivere con passione pari a quella con cui vive il teatro.

(Paolo Berti)