di Fernando Romei, detto Bubi

Accadde a Vincigliata

Commedia in vernacolo fiorentino

DATA DI SCRITTURA

1991

LA PRIMA

Teatro S. Andrea Corsini – Montevarchi

RAPPRESENTAZIONI

10

Locandine

Accadde a Vincigliata - Fernando Romei detto Bubi - Commedie
TEATRO S.ANDREA CORSINI

30-31 Gennaio 1993

Montevarchi – La Compagnia In…Stabile del Covigliaio

Accadde a Vincigliata - Fernando Romei detto Bubi - Commedie
TEATRO BOCCHERINI

13-14 Febbraio 1993

Firenze – Compagnia In…Stabile di Covigliaio

Accadde a Vincigliata - Fernando Romei detto Bubi - Commedie
TEATRO IL FARO

5 Aprile

Montughi – Compagnia Il Carrozzone

Accadde a Vincigliata - Fernando Romei detto Bubi - Commedie
TEATRO S. LEONE

6 Febbraio

Firenze – Compagnia In…Stabile di Covigliaio

Accadde a Vincigliata - Fernando Romei detto Bubi - Commedie
COMPAGNIA IL CARROZZONE

1993

Regia Fernando Romei – Scenografia Franco Materassi

Gallery

Copione

Personaggi

Loris, il “Sommo”
Grazia, sua moglie
Achille
Annina, sua moglie
Filippo, suo figlio
Claudio, suo figlio
Robustini
Blateroni
Verace
I milite
II milite
III milite

ATTO PRIMO

SCENA PRIMA

(Salotto di una casa borghese arredata modestamente. Una tavola parzialmente apparecchiata, alla parete ben evidenziata, una foto di Stalin. )

ACHILLE:  (padrone di casa apparendo con l’amico e cognato Mansueto. Si sofferma sulla soglia, annusando l’aria)  Ma un tu lo senti che sito? Oggi..poi..mi pare peggio di sempre!

MANSUETO: E’ lo sento..lo sento..eppure bisogna che tu lo sopporti. Poera Annina..eppure tu lo dovresti sapere..E’ lo fa per arrotondare..Pe’ tenere in equilibrio i’ bilancio familiare e’ si pol fare questo e altro..no? Pensa che ultimamente e’l’è andata a pescassi un cliente addirittura alla Futa

ACHILLE: Per carità santa donna!  A parte la Futa che a me e’ mi pare un’esagerazione..un vo’ mica dire che la faccia male. Ma di già che l’avea deciso di darsi ai’  commercio volante,  un poteva mettersi a trattare un articolo ..come dire..un po’ meno puzzolente? Propio e’ tartufi l’è ita a intoppare!

MANSUETO: Ohe..D’altronde l’ha preso icchè gli è capitato. Piuttosto da icchè m’ha detto ho l’impressione che que’bòni trattori..e’ la sfruttino..

ACHILLE: Conoscendo i’ carattere della mi’ Annina..e’ ci sta!

MANSUETO:  (sedendosi e stirandosi) ”Su su Achille..tu’ fa’ male ad essere stufo..che a campare e’ t’aiuta anche..i’ tartufo”! Che ti piace?

ACHILLE  (sorridendo) : Bellina davvero..E’ mi domando perché un tu sfrutti coresta vena estemporanea che tu ti rigiri. Se coresta roba tu la mandi alla”Domenica di’ Corriere”..almeno e’soldi delle sigarette..tu gli risparmieresti. Vieni piuttosto..vediamo de si mette qualcosa sotto i denti (siede anche lui dinanzi alla tavola dove è preparata per lui ed il cognato la colazione) Dammi retta..che tu sappia..ma che è tornato Filippo stanotte?

MANSUETO:  (cominciando a mangiare anche lui) Penso di si..La su’ camera quando son passato da i’ corridoio l’era chiusa e allora direi che l’orso gli è nella tana. Che lo volevi?

ACHILLE: No..no! Sta bòno..Lascialo stare! Almeno insin che dorme, unne spara bischerate. Anzi..speriamo che già che c’è..e’ resti in letargo come gli orsi per un par di mesi. T’un senti no che pace?

FILIPPO:  (da fuori)  Fascisti..scavatevi la fossa!! Vi romperemo l’ossa!!

ACHILLE:  (con un sospiro) A tempo..

FILIPPO:  (piombando nella stanza) Borghesi..Serpenti vi leveremo i denti!!  (affonda le mani in un vassoio contenente biscotti, cavandone una manciata) Agnelli..banditi! Vi taglieremo i diti!!

ACHILLE:  (cercando di non perdere le staffe) Dammi retta pallino. Guarda se avanti di tagliare e’diti ad Agnelli..e’ tu dai una raccorciatina a’ tua..Perchè se tu continui dimorto con codeste prese da scavatrice meccanica..a noi tu m’ha a dir te icchè rimane! Dunque, se t’ha fame..tu ti metti a sedere come me e i’ tu’ zio..e’ tu mangi per benino..come noi! Accidenti a te e a’ tu’ sloganne!!

FILIPPO: Ma non capisci..cioè..babbo  questi cioè, altro non sono cioè che mezzi espressivi con i  quali..cioè..noi intellettuali, cerchiamo cioè d’abbattere il muro culturale che ci divide dalla classe operaia..cioè..per partecipare poi insieme alla rivoluzione mondiale ?? Non capisci?

MANSUETO: E dico poco..

ACHILLE: Ah. allora l’è per questo che vu’ vi mettete a recitare la Vispa Teresa eh? Un c’è che dire..Vu’la tenete in dimolta considerazione la classe operaia!  (all’unisono con Mansueto) CIOE’!!

FILIPPO: Per forza! Cioè..perchè noi, codesta classe la si pol contattare solamente ad un livello assai basso, cioè al quale l’hanno ridotta le generazioni borghesi che ci hanno preceduto. E il nostro quindi non potrà non essere che un metodo assai semplice..e cioè di facile comprensione..Cioè..si da un tema ed il resto vien da sé..Cioè..per esempio, una volta affermato “Società rozza e crudele”..si dirà…

MANSUETO:  (ad Achille)  Prendi..prendi un po’ di miele.. (poi accorgendosi che Filippo lo guarda male si giustifica)  Sai..I’ burro a’ to’ pa’ gli fa male.

FILIPPO:  (proseguendo imperterrito) ”Poliziotto assassino..”

MANSUETO:  (c. s) Lo vo’ prendere un grissino?  (c. s) I’ pane troppo cotto..gli fa male anche quello..

FILIPPO:  (c. s) ”Società vile e bastarda..”

MANSUETO:  (c. s) Che ti garba la mostarda?

FILIPPO:  (sbottando) Porca Fiatte!  Ma allora vu’ mi state prendendo pe’  fondelli..Cioè..e’ son ma idiota io che sto a perder tempo con gente come voi! Ma andate al diavolo andate!! ”Poliziotto assassino..giù finisci ni’ bottino! ””Società vile e bastarda..ti faremo comunarda! ”Cioè così si dice, cioè così avreste dovuto dire voi! Ma tanto è inutile cercare di scuotervi dalla vostra apatia . Perchè cioè..razza di schiavi siete e razza di schiavi resterete! D’altronde lo dimostraste nel ’45, quando cioè col potere a portata di fucile, vi lasciaste disarmare da un pugno di pellerossa scoloriti, cioè..come eran gli americani..cioè!!

ACHILLE:  (scuotendo la testa) Ma icchè si doveva fare…icchèsi poteva fare..poero sognatore?

FILIPPO:  (infervorandosi) Dovevate ributtarli a forza sulle loro navi prepotenti, scagliando cioè sul loro visole cioccolate e le sigarette che vi avevano elargito come elemosina. E invece, non solo non avete fatto tutto questo, ma neanche foste capaci..cioè..capaci..di difendere l’integrità delle vostre donne!!

ACHILLE:  (in tono sarcastico) O Mansueto..Eppure a ripensacci bene, lui gli ha proprio ragione sai..L’è innegabile che trent’anni fa noi e’ s’è proprio sbagliato tutto! Se invece e’ ci fosse stato lui..lo sai icchè gli avrebbe imbastito? Su Mansueto..aiutami con la tu’ vena estemporanea..s’è pronto?

MANSUETO: Agli ordini!

ACHILLE: E’ si sarebbe piantato dinanzi agli americani. e gli avrebbe urlato a tutta birra”Scoloriti pellerossa..”

MANSUETO: “..di fuggir fate la mossa! ”

ACHILLE: “La vittoria s’è sudata! ..

MANSUETO: “”..vi rendiam la cioccolata! ”

ACHILLE: “O il reimbarco od il clistere..”

MANSUETO: “..preparate lo sfintere! ..”

ACHILLE: “Mia sorella cari boia..unn’è ver che sia..”

MANSUETO: Unn’è ver che sia..che sia..

ACHILLE: O chi ha’tu finito i’ combustibile? Tu’ filavi come un direttissimo!

MANSUETO: No..no..Un me la sento..L’è una rima un po’ impegnativa..

ACHILLE:  (con amara ironia) Peccato vedi che quelli come tee’ sian venuti a questo mondo troppo tardi..peccato davvero. Se no le navi americane dalla furia di battessela..gli avrebbero intasato lo stretto di Gibilterra!  (Scuotendo la testa)  Poero figliolo Proprio un tu ti tendi conto quanto sia da presuntuosi imbecilli chiaccherare senza cognizione di causa! Ma che lo sai veramente come si rimane dopo una guerra persa eh? Non solamente bello mio e’ ci si ritrova con le case sbriciolate, le buche in terra e gli alberi capopiedi..e questo sarebbe ancora i’ meno..ma e’ rimangan sbriciolate e capopiedi tutte le regoline che insino ad ad allora gli avean retto bene o male..l’impalcatura della vita d’ognuno. In macerie caro mio e’ si ristia di ritrovassi anche la coscienza. E un si sa più..quale sia i’ bene e quale sia invece i’ ’male (amaramente) Le nostre donne..tu dicevi..? Poerine..Tra quelle che l’avean fatto la collezione di digiuni, tra quell’altre che l’eran rimaste sole e quelle che le si volevan stordire per non pensare..e per dimenticare..E allora..tu capirai che e’ ci volea poco a..

FILIPPO:  (duro)  Per tutte codeste..ci dovevate essere voi!!

ACHILLE: Noi!! ?? Eh..poere creature se l’aspettavan noi..Noi a que’tempi, caro i’ mi’ sor cioè, caso mai t’un lo sapessi s’era rifiniti e rifiniti bene..sbrindellati e topposi dalla testa a’ piedi. Delle radiografie ambulanti si parea. ecco..icchè si parea E’s’avea appena i’ fiato per dire “PIO” e i’ letto e’s’adoperava volentieri si..ma per dormire. E poi denutriti come s’era, tu potrai capire..s’era di poco rendimento! Ed inoltre quando si potevan portar fòri, poere figliole, più d’una gazzosa in due..un ci si potea permettere. Invece gli americani gli eran belli..vitaminosi, gli avean le labbra a risucchio come Carche Glabe..gli eran ripieni di bòna roba..e infine e’promettevan l’America|E allora ci stava anche che..tu m’ha belle e capito..

FILIPPO:  (sempre più veemente) Ma che vitaminosi! Vitaminosi del..cavolo! Gli americani erano e restano senon tigri di carta..ed il Viet: Nam lo dimostra  (irrigidendosi) Ho..Ho..Hocimin!!

MANSUETO: Ma o icchè gli starnuta quest’altro?

FILIPPO: Pe’ icchè! Pe’ icchè Pe’ icchè!

MANSUETO: Pe’ icchè..che?

ACHILLE: So un accidente io!

FILIPPO: Pe’ icchè Pe’ icchè!

MANSUETO: Ecco appunto..Pe’ icchè tu fa’ tanto i’ bischero..pe’ icchè??

ACHILLE: O professore…Ricordati che un si dice “Pe’ icché” E’ si dice..Pe’ i’ Cè

MANSUETO: O poerini..! Ora si che gli starnuta!!

FILIPPO:  (esce marciando)  Ho..Ho..Hocimin..Pe’ i Ce’..pe’ i’  Cè..Pe’ i’ Cè!!!

ACHILLE:  (scuotendo la testa sconsolato)  E pensare che la scienza e’ gli sta facendo tanti sforzi per allungar la vita a cogliomberi come quello..A me purtroppo un rimane che dire una cosa..

MANSUETO: E icchè t’aspetti..E dilla..

ACHILLE: Accidenti a me e , a quando un liberai Firenze..prima di riveder la mi’ moglie..

MANSUETO: Sie..Dopo sarebbe stato lo stesso..

ACHILLE: Tu sai un accidente te! Unn’è mica detto che in tutti e’momenti e’montin di servizio..gli spermatozoi scemi vah..

MANSUETO: Bah..D’altronde gli era compresibile che tu t’ardessi. Se un, mi sbaglio gli, eran sette mesi, che un t’un vedevi la mi’ sorella..

ACHILLE: Altro che un rivedella..! E un sapeo  manco se gli era sempre viva. Lei poi..poer’anima la mi credea addirittura crepato..nella famosa imboscata di’ Morello..Crepato assieme  a te

MANSUETO:  (pensoso) Eh già..Lì’imboscata di’ Morello..T’un mi crederai..ma ogni tanto me la risogno. Un c’è i’ verso che me ne dimentichi. Poeri compagni! Ma aimmeno s’aesse avuto la soddisfazione di sapere chi ci tradì..E perché..!

ACHILLE: Pe’ icchè? Allora un c’è proprio i’ verso che tu ti convinca eh? O vediamo se mi riesce d’imbullettattelo ni’ capo! E’fu per prendere la chiave da i’ collo di’ nostro comandante, una volta morto. La chiave della cassetta di sicurezza..in do’ lui..poer’omo..l’avea depositato, per ordine di’ comitato di Liberazione, la grana che e’s’era bollato a quella colonna della G. N. R..che trasportava le paghe. Qui’ vigliacco e’ ci denunciò e pe’ premio della su’ vigliaccata gli ebbe la chiave oppure e’se la prese alla chetichella..coresto un lo posso sapere! Qualcuno che sapeva bene in do’ trovalla e quindi..pe’ forza..uno de’ nostri. O che ti ci vol dimorto a capillo?

MANSUETO: Ma se e’nostri e’moriron tutti tranne noi due! ?

ACHILLE: Te..che s’è stato? No! E nemmeno io!

MANSUETO: E allora?

ACHILLE: E allora un so che ditti. Eh ma ancora denti in bocca e’ ci sanno e chi sa che un giorno questo farabutto..un paghi dazio. Tornando all’Annina..quando la mi’ rivide e’ la mi parve più terrorizzata che contenta.

MANSUETO: Eh lo credo..La t’avrà preso pe’ un fantasma.

ACHILLE: E’ mi sembra di rivivello qui’ giorno..porca paletta! Con qui’ sole di fine luglio che ci martellava i’ cervello che te lo ricordi? E noi che si scarpinava nella Greve..

MANSUETO: ..secca come una sassaia..Eh..se me lo ricordo..

ACHILLE: “Compagno” e’ dissi ai’ Torelli, e’ si da i’ caso che io e’ ci abbia la casa qui, a un tiro di schioppo e dentro e’ ci dovrei avere la mi’ moglie co’una creatura attaccata ai’ petto che l’è un di’ che un la veggo. Se da Firenze e’dovessi riuscire co’piedi in avanti, tu  m’ha a dire quando la rintoppo..io che un credo manco in Gesù Cristo! I’ Torelli, poero Bruno, e’capì a volo. E’sorrise e mi rispose”Ohe..ma una cosina lesta eh? E bada di un fatti beccare. Noi e’ ti s’aspetta ai’ solito posto..sopra Fontesanta. E fu così che lasciai i’ letto di’ fiume..

MANSUETO: (ridacchiando) ..e tu entrasti in quello dell’Annina eh?

ACHILLE: Si..appunto..Ma un credere..Per dar retta ai’ Torelli e’ mi trattenni appena una mezz’oretta..

MANSUETO: (c. s) ..tanto pe’ i’ pensiero..

ACHILLE. Eh si..Ma i’ pensiero e’ m’è venuto dopo..

MANSUETO: E cioè?

ACHILLE: Un lo so..T’ha toccato con mano che razza d’impiastro..l’è venuto fòri..da quella visitina!

MANSUETO: Eh Achille..codesto tu lo dovei prevedere..

ACHILLE: E perché?

MANSUETO: Perché le cose fatte in fretta e furia..le un riescon mai bene.

ACHILLE: E ci mancò un pelo che un riuscissero peggio..

MANSUETO: Pe’ via di qui’ tedesco che tu intoppasti..quando tu stavi venendo via vero?

ACHILLE: Tedesco..o come gli era. Unn’aveo fatto cinquanta metri da casa..che e’ sento chiamare in ostrogoto. E’ vedo mover le foglie de’ cespugli e un attimo dopo e’ mi si para davanti un omaccione vestito mezzo da militare e mezzo da civile. Io per la sorpresa..e’ rimasi per qualche secondo a bocca aperta, ma quando e’ vidi che quello e’ si portava le mani dalle parti dove di solito ci sta  la rivoltella..e feci come e’ fanno e’ cow: boys ai’ cinema..un ci pensai du’ vorte..e gli lasciai andare una sventagliata che di certo..e’lo divise in due. T’un ci crederai..ma da allora..e’ mi son spesso domandati chi poteva essere (distratto dall’arrivo dell’Annina) Ecco..Ito via i’ pazzo..ora gli è arrivato i’ puzzo!

ANNINA: (posando una capace borsa sulla tavola che si suppone contenga i tartufi) O bravo..T’ha anche a far lo spiritoso. Tanto le vanno benino le cose. Ma un m’infruscare i’capo..se no e’ mi scordo di’ mettere i tartufi in frigo.. (si accinge a farlo)

MANSUETO: Via via su..Che devo andare a dare i’ cambio ai’ giornalaio..all’edicola. Arrivederci a mezzogiorno (se ne va)

ACHILLE: Anche coresta regola di metterli ni’ frigo..ma d’icchè la sa? E’ s’appuzza tutto i’ becchime no?

IRMA: Stammi a sentire..mettitelo ni’ capo! Altro posto..un  c’è. E poi d’altronde l’è un prodotto che sta sottoterra no? E tu..tu  saprai anche te che la roba che la va sotto terra..la puzza sempre. I’ petrolio per esempio che sa di rosolio?   E tene quando t’interreranno un par di metri sotto..t’un penserai mica di profumare eh?

ACHILLE: Io e’ parlo così perché tu mi fa’  rabbia Ma da’retta..pe’ la miseria che e’ ti danno, o che merita che tu trottiin codesta maniera? E’ m’ha detto Mansueto che ora una volta ai’ mese..e’ tu gli . porti insino su alla Futa. Che poi un capisco una cosa..Ma que’trattori unn’ hanno qualcuno un po’ più vicino..in do’ piglialli? Con tutto i’ Mugello a portata di cane

ANNINA: (imbarazzata) E’vogliono..e’vogliono i’ nostro..i’ mio i perché e’dicono che gli ha tutto un altro aroma.

ACHILLE: Un ‘altro aroma eh? Allora se e’dicon così. Però ricordati icchè tu m’ha promesso..Intendiamoci però che unn’appena e’ ti riassumono..in fabbrica, tu l’abbozzi a tamburo battente vero?

ANNINA:  (con un’aria scura) : Unn’appena ti ripigliano eh? Si..si..eccome no..Speriamo bene

ACHILLE: Icchè c’è da sospirare? T’un s’è convinta?

ANNINA: Mica tanto..Speriamo che un ci sian complicazioni invece..

ACHILLE: Ecco, tu m’ha a dire che complicazioni e’ ci dovrebbero essere? Più chiaro che di così..I’ dirigente Grassellini e’fece i’ prepotente co’ i’ l’operaio Verdura e allora i’ sottoscritto Achille, pe’ solidarietà di classe, e’ mise in testa ai’ dirigente Grassellini..la su’ porzione di pastasciutta! Icchè e’c’è da temere?

ANNINA: E’ sarà. Ma da icchè e’ m’ha fatto capire i’ Robustini..la cosa tanto chiaraI..come tu dici te..un sarebbe.

ACHILLE: Come..”Un sarebbe”?

ANNINA: No! E’un sarebbe no! Ma intanto e’ m’ha detto che gli avrebbe fatto una scappatina qui..entro oggi, prr spiegarti ogni cosa. Piuttosto..giàche e’ ci siamo, e’ bisogna che te lo dica..sperando che un tu’ mi faccia chiacchierare a vòto..

ACHILLE: Va’ tranquilla e sfogati..

ANNINA: E’ ci son io..io..che un carburo più. Che ci ho le gomme. a terra. comprese quelle di scorta..   Ch’ha capito?

ACHILLE: Le gomme..come?

ANNINA: Stammi bene a sentire Achille e vediamo se ci riesce..una vorta tanto..a ragionare un momentinoNoi e’ ci siam conosciuti l’anno che scoppiò la guerra vero? Bene..e da allora e’ne son successe di tutti i colori..tu lo sai meglio di me..Dell’altre guerre. Invasioni, rivoluzioni, quello contro questo, questo e quello contro quell’altro. questo..quello e quell’altro contro quell’altro ancora..Ma tutti e dico, bada bene..tutti, a un certo punto e’ gli hanno sentito di riposassi e tirare i’ fiato! Ma l’unico dico che unn’ha mai cessato di questionare e che unn’ha mai posato i’ fucile..tu s’è stato te! E naturalmente un t’ha’permesso di smobilitare neanche a me! Dopo l’armistizio, addirittura co’ i’ pancione e tutto e’ mi toccò venitti dietro perché t’avei deciso di dichiar guerra alla Germania! Ma che te lo ricordi. che giorni duri e’ furon quelli? Dalla mattina alla sera sempre di corsa..e co’ i’ còre ingola che fosse arrivato i’ momento bòno..Qiuando s’arriva a dire come e’ mi’ toccò mettere ai’ mondo Claudio..

ACHILLE: (senza acoltare, secondo il suo solito, le parole della moglie sorridendo) Ma a ripensacci bene..che razza di presepe e’ t’organizzai  eh nina? Io dico che animato come quello nemmeno a don Orione se lo son mai sognato. E’ ce l’ho sempre davanti agli occhi..I’ Lupo su i’ cascinale che parea l’angelo del “Eccelsisse Deo” alla su’ destra e’ c’era i’ Lorenzo di’ Filippini che siccome gli era i più cornuto di’ paese l’aveo piazzato a fare i’ bue..

ANNINA: (ormai rassegnata) Si..scherza..scherza….

ACHILLE: E unn’è finita..Che te lo ricordi che t’avei dall’altra parte?

ANNINA:  (con aria distratta) Ma icchè tu’ vuoi che mi ricordi? Mi pare i’ Colica.

ACHILLE: Preciso! Propio quello che e’ ci mise diaci anni a far le elementari e che io..per codesta ragione, lo piazzai a fare i’ ciuco. E poi per completare i’ quadro..tutti intorno. co’mitra ritti.. gli òmini della brigataChe e’facevano e’pastori. Più presepe che di così (mettendo alla donna una mano sulla spalla) Via..via su, pallina. Su! Un be’sorriso..Oramai l’è passato tanto tempo da queste cose, che ci si pòle anche celiare no?

ANNINA: Celiare tu dici? O guarda di celiare anche su quello che e’ mi successe dopo, quando me ne dovetti stare sette mesi..mica uno..con quella poera creatura di Claudio a macerammi da i’ dolore perché e’m’avean detto che te e i’ mi’ fratello v’eravate morti su i’ monte Morello!

ACHILLE: E che cappero e’ c’entro io in coresto affare? Per codesto tu te l’ha a rifare con qui’ bischero di’ Robustini. Quelli della su’ brigata gli riportarono che s’era crepati tutti e lui, senza darsi la pena di verificare..e’ la rivendè per bòna.  (sorridendo ed abbracciandola) E invece eh? Io gatto dalle mille vite..e’riapparvi in tempo..più gagliardo di prima..per metterti in ordinazione Filippo. Anche se, poero figliolo e’ristìò subito di nascer senza babbo se unn’aessi avuto la prontezza di arrivare a sparar io per primo..invece di qui’ mezzo tedesco.. (notando come Annina si stia asciugando gli occhi) O sposa..E ora icchè ti prende? Perchè tu piangi?

ANNINA: E’ penso..e’ penso..a Filippo..

ACHILLE: Via..via..Un ti far prender da’rimorsi su..Unn’è mica colpa tua se gli è nato bischero!

ANNINA: Ma almeno tu ti fossi fermato una volta finita la guerra..Sie..Ogni occasione gli era bòna per fare a botte con la Celere. Pe’ l’attentato a Palmiro..per far cadere Tambroni..contro la legge truffa. E ora e’ si cominciava a tirare i’ fiato..sie..tu vai a tirar la pastasciutta su i’ muso di’ Grassellini!

ACHILLE: L’è un prepotente e se l’è meritata!

ANNINA: Ah lui se l’è meritata..ma io? Che bme la son meritata io di dovermi rimettere a trottare? E’te lo ripeto Achille..te lo ripeti co’ i’ còre in mano, cerchiamo d’uscinne da questa situazione, perché oramai e’ sono in riserva..e’te l’ho detto!!  (suonano)

ACHILLE: E’ mi sa che gli è appunto i’ Robustini.  (esce ma rientra subito) No..un v’era nessuno. Di certo e’ sarà stato quell’idiota di’ nipote di’ pizzicagnolo che si diverte a rompere i cogliomberi. Ma se l’acchiappo e’gniene levo io la voglia!

ANNINA (che nel frattempo si è seduta) Ascolta Achille..Io e’ ci avrei da sottoporti una richiesta di lavoro..per te..un lavoro provvisorio..ma che se tu l’accettassi e’ ci potrebbe portare un po’ di sollievo..perchè da icchè ho capito..e’ ci sarebbe dimolto da buscare..

ACHILLE: Ma o icchè tu mi dici! E t’aspetti ora a dirmelo??

ANNINA: E  ho paura che tu le prenda male..

ACHILLE: Prendella male? E perché?

ANNINA: Perché sarebbe un lavoro, che per farlo..e’ ti costringerebbe a infizzarti in una camicia..piuttosto..come dire..scomoda..almeno per te.

ACHILLE: Scomoda? O che razza di camicia la sarebbe..Di forza?

ANNINA: Eh..per te peggio. E’ la sarebbe..la sarebbe..una camicia..nera!

ACHILLE: Una camicia..nera? Ho capito. E’dovrei fare la comparsa in un filme.

ANNINA: Quasi si..quasi.  (decisa) O stammi a sentire..ma se gli è possibile senza interrompermi. Insomma tu tieni gli orecchi aperti e la lingua incollata in bocca..e magari i commenti tu li fai quando e’ho finito. Allora tu dei sapere..che da un po’ di tempo, indo’ e’vò a far la spesa  e t’intoppo du’signore..du’sorelle..sempre ben vestite. E tra un chilo di frutta e un petto di pollo..e’ siamo entrate in confidenza..tanto in confidenza..che le si son sfogate che le son dimorto preoccupate per un loro fratello malato grave..malato ni’ cervello, per colpa d’una fissazione..

ACHILLE: Che fissazione?

ANNINA: Quella di credessi..una reincarnazione.

ACHILLE: Addirittura! E di chi?

ANNINA: D’un tu’ vecchio nemico..Di’ Duce!

ACHILLE: Di’ Duce??  (dandosi un colpetto sulla fronte) Aspetta aspetta e poi dimmi se sbaglio..Che l’è quello di qui’ fatto che gli hanno riportato anche su’ giornali? I’ caso di qui’ pazzoide che l’ha comprato i’ castello di Vincigliata e che l’ha tutto sistemato come se fosse i’ palazzo di’ Duce? E poi e’ c’era scritto che s’è circondato d’un esercito di comparse..pagate apposta pe’ far finta d’esser la su’ corte?

ANNINA: Preciso! E’ m’hanno anche spiegato..queste du’ signore..e anche la moglie di’ pazzo che m’hanno presentato dopo, che lui..quando gli era giovane esaltato come tanti della sua età, gli  aveva aderito alla Repubblica di Salò!

ACHILLE: Di bene in meglio!!

ANNINA: Un cominciare co’commenti eh? E lasciami finire..Quando poi tutto gli andò a gallina, lui e’fu ..preso prigioniero dagli americani..che lo tennero in purgo per un po’ di tempo e poi lo rilasciarono. Da prima e’un dette a parer di nulla, tant’è che e’potè tranquillamente svolgere i’ su’ lavoro d’architetto..e prendere addirittura moglie che l’e’appunto quella certa Grazia con la quale ho parlato..che da quanto ho capito dev’essere stata anche lei un’ausiliaria de’ fascisti..

ACHILLE: Ho capito..Ognuno degno dell’altro insomma!

ANNINA: (proseguendo) : Ma dopo un po’ di tempo. lui. e’ principiò a dare in campanelle..e in poco tempo e’ peggiorò a bòno. E’ peggiorò ai’ punto che co’ soldi..tanti soldi che li avea lasciato so’ pa’..e’ comprò Vincigliata..e’i’ resto tu lo sai.

ACHILLE: Si..ma una cosa unn’ho capito..e cioè icchè c’entro io in codesta vicenda?

ANNINA: E tu’ c’entreresti ni’ senso che dato che lui, e’ s’è circondato di tanta gente sconosciuta e che siccome tra questa e’ ci potrebbe essere qualche malintenzionato..o per derubarlo o per rancori politici, allora gli avrebbero piacere che e’ ci fosse qualcuno di fiducia a controllar la situazione..e avrebbero pensato a te.. (lo guarda timorosa)

ACHILLE: A..me !! ?? 

ANNINA: Si..a te..a te. E ti pagherebbero dimorto ma dimorto bene..dato che noi e’ siamo un po’ ridotti male riguardo ai’ Ministero delle Finanze..dato che per ora tu s’è disoccupato.

ACHILLE: Dammi retta..ma che ti diverti dimolto a sciorinare ai’ vento le nostre brache?

ANNINA: No! E’un sono stata io a sciorinare..e’ sono state loro a tirammi su le calze. E stante la nostra situazione..

ACHILLE: Ma perché un ci vanno loro a proteggere i’ fratello?

ANNINA: Perché lui..un si sa perché..gli ha severamente proibito che ni’ castello gli entrino donne.

ACHILLE: Pe’ coresto unn’ha torto. Ma se le son sorelle…

A>NNINA: Ma lui un si ricorda neanche d’avelle..E’vive in un altro mondo..gli è come se fosse un’altrapersona..t’un l’ha capito? E’ gli hanno anche aggiunto..che se uno gli accettasse d’andare e’ sarebbe anche i’ momento propizio perché due della banda..quello che figurava d’essere i’ ministro degli esteri e l’altro..i’ su’ sottosegretario, gli hanno fatto festa e ..quindi..

ACHILLE: E io scusa..quanto e’ mi dovrei trattenere in coresto palcoscenico?

ANNINA: Secondo loro. per poco..Almeno e’lo sperano. Perchè i’ professore che l’ha avuto in cura. e che fa finta ora d’essere i’ su’ medico personale, gli è sicuro che Lorisse (così e’ si chiama i’ matto) ai’ momenti che e’ provasse un grosso “sciocche” e’ potrebbe recuperare i’ su’ gnennero perduto e lui gli sta almanaccando qualcosa pe’ provocagniene e a què punto…

ACHILLE: (intervenendo con aria seccata) Basta, , basta Annina!! Dagli un taglio! E’ mi meraviglio di te sai..Ma dico..propio a me..che tu mi dovresti conoscere persino ne’ risvolti delle mutande A me che unn’appena e’ sento pronunciare la parola “fascista” ancora a distanza di parecchi anni e’ mi vien subito d’istinto..la voglia di correre ad imbracciare i’ fucile..a me’ tu mi vieni a chiedere una cosa simile??

ANNINA: O Achille..ma cerca pe’ favore di usare un po’ di buon senso..Quelli..un son fascisti veri..E’ son fascisti si..ma da burletta..insomma..pe’ finta..E’ son come marionette!

ACHILLE:  (con durezza e con una crescente sdegno) Marionette o no..e’ sono individui in camicia nera..e in camicia nera e’ mi toccherebbe mettemmi anche a me! Ed io..in camicia nera e’ mi sentirei come se m’aessero infilato in un sacco ripieno di pruni. E poi..dimmi te che bisogno ho io di prestarmi a codesta carnevalata? Io bella mia..i’ lavoro e’ ce l’ho..eccome!!

ANNINA:  (avvilita) Tu pensi eh?

ACHILLE: E’ lo penso si! Eccome se lo penso, nonostante le tu’ paure. Guarda e’ scommetto che tra poco i’ Robustini e’ sarà qui a dirmi che gli è tutto accomodato. Ma che ti pare che i’ partito mi molli? Neanche a pensacci. e allora fin da ora tu puoi andare da coreste du’ signore sorelle e da quell’altra signora Grazia e dirgli che e’ son libere di cercassene un altro pe’ fare i’ pagliaccio..magari alla sede di’ MISSE’perché co’ i’ sottoscritto un c’è nulla da fare (Annina al colmo della rabbia si alza di scatto ed esce) Ecco..Ora la mi’ signora la fa anche la martire offesa! Eh..bellina..ma io un cambio idea  Ma poi..perchè? I’ mi’ lavoro l’è bello e sicuro..e lei la mi’ vorrebbe mandare a Vincigliata!! E in camicia nera poi! Ma bada di lie!!

DISSOLVENZA

SCENA SECONDA

MEDESIMO AMBIENTE IL POMERIGGIO DEL GIORNO DOPO.

MANSUETO (entrando con passo affrettato) Forza Mansueto forza! Che l’edicola t’aspetta..O Achille.. (al cognato che seduto legge il giornale) Ma chi c’è di là? E’m’è parsoi di sentire un rumore..e dato che so che l’Annina l’è fòri..

ACHILLE: L’è Filippo co’ i’ su’ professore di filosofia che ogni tanto viene a insegnagnarli come si fa a stare ai’ mondo..

MANSUETO: A parte coresto..a fare icchè?

ACHILLE: So un accidente..E’ un m’hanno dato manco i’ bongiorno e si son chiusi in camera a confabulare!

FILIPPO: (entrando con una stampa arrotolata sotto il braccio) Ho bisogno di un chiodo e di un martello, nonché di uno spago..per attaccare..questo!

ACHILLE: Attaccare? O che roba gli è?

FILIPPO: Cioè..il professore ha notato..cioè..che in questa casa manca la vigile presenza di Mao e me ne ha fatto dono (svolge il manifesto con l’effige appunto di Mao) , ma mi ci vogliono cioè..un chiodo e un martello e dello spago..per attaccarlo.

ACHILLE: Attaccarlo qui?  (indica le pareti della stanza) No! E’ mi dispiace..ma qui..tutto esaurito. Mettilo in camera tua con tuttinquegli altri arruffapopoli..Mao..

FILIPPO: Non ho posto!

ACHILLE: E neanche qui ce n’è più..te l’ho detto..Mettilo in cantina..

FILIPPO: In cantina..in cantina..Mao!!?? Il redentore della Cina?? Quello che ha schiacciato i sorci di Chang: Kai: Scecche?? Quello che ha divorato i topi americani??

MANSUETO:  (senza scomporsi) Appunto. Meglio che in cantina..Così e’ da un assaggiatina anche a’ topi fiorentini..E sai..un dovrebbe neanche ritrovassi male. E’ ce ne son di quelli che e’paion canguri.

FILIPPO: (tentando di controllarsi) Cerchiamo cioè di chiarificare. Ma lo sapete cioè..chi è Mao?

ACHILLE: Se tu fossi tanto gentile di diccelo.

FILIPPO: (in tono solenne) : Mao è il baricentro del mondo, cioè il saggio regolatore di ogni vero progresso..cioè la luce dei quattro continenti.. (rivolgendosi al professore che intanto era entrato ed ascoltava approvando con cenni del capo, le sue parole) Vero professore? Ma lo sapete voi..da dove viene cioè la luce?

MANSUETO: E’ si sa si..Da via Salvagnoli.

FILIPPO: (sdegnato) No!! La luce viene da Oriente! La luce viene da Mao che organizzò cioè..la lunga marcia dei mille chilometri e che ricordatevelo cioè..da allora è continuamente in marcia! E noi lo seguiamo..sventolando spiegate le nostre bandiere!! ..

Dico bene professore?  (cenno di approvazione)

MANSUETO: In marcia anche te? Assieme a Mao?

FILIPPO: In marcia anch’io. si. assieme a Mao!!

MANSUETO: Pe’  mille chilometri?

FILIPPO: Per mille chilometri!!

MANSUETO: Eh ma allora un te  n’offendere sai. Se s’aspetta di marciare assieme a te, e’va poco lontano..poero Mao. O se un tu fai cento metri se un t’ha la macchina sotto i’ culo! Tu m’ha spiegare come tu fa’ a scarpinare pe’  mille chilometri…a piedi..?

FILIPPO: Insomma! Smettiamola di divagare..Non c’è soluzione! Mao va messo in questa stanza..Al posto cioè di tanta roba inutile!

ACHILLE: Bòno..bòno..bòno..Icchè tu vorresti dire con co’ i’ tu’  discorso? Che per caso codesto piaccicotto tu lo vorresti mettere a’posto della nonna Alice e di’ nonno Gerolamo? Ma che un ti passi neanche pe’ la controcassa di’ cervello sai!! Poeretti..E’ gli hanno sfruttati e..sfrattati pe’ tutta una vita, e ora che gli hanno trovato un chiodino gratisse in do’ attaccassi..e’ tu gli vorresti sloggiare anche di lì?? Da’ retta..Muta subito sinfonia se no parola mia, e’ prendo un legno e invece della lunga marcia..e’ ti fo far la grande fuga..parola d’Achille!!

FILIPPO: E va bene! Cedo momentaneamente alla violenza fascista. Ma cioè non finisce qui..parola d’onore!! Cioè..ci rivedremo babbo! Non dubitare che ci rivedremo!

ACHILLE: Eh si..purtroppo si..ci rivedremo.

AGONIA: (mentre Filippo ed il professore per uscire gli passano accanto) Ohe Pippo..siccome per tornare in camera tua tu dèi passar dalla cucina, dagli un bicchier d’acqua ai’ tu’ professore perché di certo gli si dev’esser seccata la lingua.

FILIPPO: Per diana zio! Non c’è bisogno che tu faccia tanto lo spiritoso! Vedrai che quando sarà il momento, saprà tirarla fuori la lingua! Eccome se la saprà tirare! E allora vu’ sentirete che roba..Perchè..cioè..sappiatelo..che lui non concede nulla ai gesti superficiali..Perchè lui, è tutto qui..tutto qui!! Tutto concentrato..cioè è tutto qui! Tutto qui! (si tocca ripetutamente la testa)

AGONIA: Tutto..proprio tutto?

FILIPPO: Si! Tutto, tutto qui!!

AGONIA: Poer’omo allora..Chissà come e’ farà quando gni dòle i’ capo a distinguere se gli è emicrania oppure se gli s’è sciolto i’ corpo.. (Filippo ed ilprofessore escono con aria seccata)

MASO (scuotendo la testa) : Poeri cogliomberi..

AGONIA: Su..su..Achille. Un te la prendere (Esce incontrando qualcuno nell’ingresso) Oh guarda chi c’è I’ nostro Robustini. Entra..entra che Achille gli è qui che t’aspetta. Achille..c’è i’ Robustini..Ciao (se ne va)

SCENA TERZA:
APPARE ROBUSTINI.  (persona dall’aspetto agile e dall’eloquio facile)

ROBUSTINI: Che è permesso?

ACHILLE: Vieni..vieni Robustini. E’li è un pezzetto che t’aspettavo. Accomodati.  (si siedono ambedue) Allora..icchè c’è di nòvo? Perchè e’ m’ha accennato l’Annina..che e’ ci sarebbero delle complicazioni..Ma come gli è possibile?

ROBUSTINI: Eh si..Gli è possibile. Delle complicazioni le ci sono..si.
ACHILLE: (esterefatto) Ma porco diavolo! Complicazioni per cosa? Io un’ho fatto altro che difender l’operaio Verdura..

ROBUSTINI: (Quasi con tono di rimprovero) Da’retta Achille, ma te che lo conosci i’ passato di Verdura? ACHILLE:  (sorride tentando di sdrammatizzare non credendo ancora che Robustini possa fare sul serio)

Se lo conosco? E’ne mando giù certe piattate specie quando e’ mi’ piglia l’incalorimento di stomaco..

ROBUSTINI: Ascolta Achille..Questo unn’è i’ momento di sparar battute|Io parlo di’ Verdura..quello che te tu chiami”operaio”. Ma che lo sai come gli era quest’”operaio” nell’estate di’ 41?

ACHILLE: So dimorto..E’ sarà stato accaldato..come tutti

ROBUSTINI: WE allora te lo dico io..Gli era..nero! Gli era un fascista! E’partì addirittura come volontario quando e’tedeschi..gli aggrediron l’Ursusse

ACHILLE: Sarà..E con questo?

ROBUSTINI: O Achille..

ACHILLE: Dimmi..

ROBUSTINI: Ma te che lo sai come gli era i’ Grassellini, nell’estate di’ 41?

ACHILLE: O dammi retta! Ma icchè tu credi che io nell’estate di’ 41, unn’aessi nient’altro da fare che andare a bracare nella vita di’ prossimo? O come gli era..sentiamo.

ROBUSTINI: Gli era rosso!! Ma rosso di dentro..come te e come me. E’ gli andava con so’ padre a scriver su’ muri “Duce boia”rischiando la galera. Eppure so’ pa’ tu dovresti averlo conosciuto bene.

ACHILLE: Governo filibustiere! Perchè forse i’ Grassellini e’ sarebbe i’ figliolo d’Oreste..quello di’ Morello?

ROBUSTINI: Sicuro|Quello che morì accanto a te nell’imboscata famosa, quello che per dimostrare che i partigiani anche quando gli eran presi alla sprovvista e’unn’alzavan mai le braccia e’ ti sussurrò”Sorpreso si..ma partigiano! ”

ACHILLE: Veramente e’ disse”Ormai l’ho preso ni’ deretano..” Ma voi su’ i’ marmo  vu’ ci avete vorsuto scrivere icchè v’è parso. Ma a parte questo..e’ mi pare che tanto proletario e’un sia rimasto se l’è diventato dirigente no?

ROBUSTINI: Come tu s’è ingenuo! T’un capisci che l’è stata tutta una mossa per poter entrare nella cittadella di’ nemico di classe no?

ACHILLE: T’ha ragione. Unn’aveo afferrato.

ROBUSTINI: L’è sempre stato de’ nostri..ti ribadisco! Tanto gli è vero che tutti gli anni pe’ l’anniversario della morte di’ babbo, e’ fa l’offerta di dieci milioni ai’ partito..

ACHILLE: Dieci milioni!! ? Tu dici stecco!

ROBUSTINI: ..che poi, si capce, che i’ partito e’devolve all’orfano..

ACHILLE: Ma se gli è lui..l’orfano!!

ROBUSTINI: Coresto un vol dire. L’è una coincidenza..E’pol capitare. Ma icchè conta..gli è i’ pensiero..vero?

ACHILLE: Bah..Se tu lo dici te. Ma fammi un favore..Torniamo ai’ mi’ caso.

ROBUSTINI: Ecco..appunto..Tornando ai’ tu’ caso..e’ bisogna esser giusti. Quelli di’ sindacato icchè dovrebbero fare? Incrociare le braccia per difendere un fascista, da un gesto un po’ diciamo..inopportuno..sguaiato..l’è vero..ma sempre d’un figlio d’un eroe della Resistenza tu capirai..un ci sta!  (prevenendo Achille che accenna a protestare) Aspetta! Un t’agitare subito..Dammi retta, abbi fede ni’ partito..e lascia fare a lui. Io però ti capisco sai Achille. Te tu vorresti subito chiarezza. sempre. trasparenza, ma i’ partito l’è un organismo delicato che gli ha i’ compito di guidare le masse, secondo le indicazioni della storia. E i suggerimenti della Storia, spesso e’ son contorti  e unn’appaion sempre chiari alle masse..E allora e’bisogna che le masse..gli abbian fiducia ni’ partito e che le si lascin guidare. E’ lo so..loso..Per te..co’ i’ carattere che tu ti rimpasti..delle volte tu vorresti far . di testa tua..e spesso tu tendi a deviare dalla giusta linea. Anche quello là..per esempio (indica il ritratto di Stalin) che tu  ti ostini a tenere in bella mostra..

ACHILLE: (rattenendo la rabbia) Beppino??

ROBUSTINI: Si..Beppino..come tu lo chiami te. Ma un ti pare no..che sarebbe l’ora di..smammallo?

ACHILLE: (tentando di non esplodere) Smammallo?? Smammallo?? Robustini..Robustini..per piacere un proseguire se no la via d’uscita e’te la fo trovar io..ma non dalla porta, , ma dalla finestra!! Quello lì tu dici..perchè t’un n’hai nemmen più i’ coraggio di chiamarlo co’ i’ su’ nome! Quello lì!! Ma che lo sai chi gli è quello lì..per me?? I’ Padre Eterno l’è! Come un tempo l’era per tutti i nostri compagni..vivi e morti! T’un te lo ricordi no..quando e’s’era alla macchia e spesso e’ ci prendeva lo sconforto e ci si sentiva demoralizzati… solamente a pensare che a Mosca e’ c’era Beppino che combatteva la nostra stessa battaglia..e’bastava a ricaricacci  come se sifosse trincato un barilotto di rumme a testa? E quanti..quanti son morti co’ i’ nome della mamma e di Beppino sulle labbra! ?  Ma che lo sai che quella volta alla Fonte de’ Seppi..quando si fu traditi ed i fascisti ci massacraron tutti..e io e Mansueto e’ si fu gli unici a sgabellalla, tanto io che lui e’ si passò tutta la notte sotto i cadaveri di’ Lupo e di Bucotorto..e io mi domandavo se que’nostri compagni si meritavano di finire così..e noi con loro..e’fu la visione di Beppino che nella mi’ fantasia e’ mi rispose che no..che unn’eran morti per nulla..ma che invece ci si stava sacrificando per un mondo migliore che avrebbe fatto fruttificare ogni sacrificio..anche quello della vita! O Ivanne? Qui’ russo che e’morì accanto a’nostrì per difender la nostra libertà e che gli hanno fatto anche i’ monumento e che quando e’ mi ci son recato come in.  pellegrinaggio..e..un mi vergogno a dirlo..e’ mi ci sono inginocchiato davanti come se fosse stata la statua di Cristo ! Ivanne ma lui chi gli era? Un allievo de’ Salesiani? Gli era ma della covata di Beppino sai! Uno che come tanti gli avea poppato ai’ suo insegnamento..altro che storie! Uno che..

VASCO: Basta. basta..E’ho capito..Insomma s’hanno a lasciar perdere questi argomenti? Io cercavo solo di spiegarti..Piuttosto cerchiamo di venire ai’ sodo. Allora io ero venuto apposta per dirti che finchè la tu’ posizione la un sarà definitivamente chiarita..e’ ci potrebbe essere un’alternativa per ciò che riguarda i’ tu’ lavoro.

ACHILLE: Ovvia..ora si comincia a ragionare..O dimmi..

VASCO:  (accostando la sua  sedia a quella di Achille) O Achille..ma un tu lo senti no..un certo puzzo?

ACHILLE: E tu l’ha a dire a me..Accidenti se lo sento.

ROBUSTINI: E che lo sai icchè gli è?

ACHILLE_E’lo so si! E’ son tartufi..

ROBUSTINI: Sie..tartufi.. E patate sai. Perché quello che e’ sento io l’è un puzzo tutto speciale!

ACHILLE: Addirittura e cioè?

ROBUSTINI: Un puzzo..un puzzo..un puzzo di golpe!!!

ACHILLE: Di..di..golpe??

ROBUSTINI: Si Achille! Di colpo di stato. Ascolta..cercherò di chiarificarti la situazione. Se Iddio vòle, l’Italia la sta andando a sinistra..ma le forze reazionarie che dopo i’ 25 aprile e’unn’hanno mai stesso di stare in agguato..nascoste dietro i’ potere demo cristo, gli hanno cominciato a tramare per far capopiedi della repubblica. E coreste forze reazionarie e’le son tante e sparse come la gramigna..dappertutto! E poi che tu sappia, le un covan tutte nello stesso posto..sie..neanche a pensacci..Un covo qui..un covo là e sempre dove meno tu te l’aspetti.

ACHILLE (colpito) Tu dici?

ROBUSTINI: E’dico si! E’ gli è per questo che ai’ partito gli è venuto un sospetto..

ACHILLE: Un sospetto..d’icchè?

ROBUSTINI: I’ sospetto ch’uno di coresti covi e’ sia vicino..ma dimorto vicino a Firenze. A ridosso della città..Un po’ sopra..

ACHILLE: A Fiesole?

ROBUSTINI: Un po’ più a destra..

ACHILLE: Settignano?

ROBUSTINI: Scendi..

ACHILLE: Ponte a Mensola!

ROBUSTINI: Sali..

ACHILLE: O Robustini..dammi retta, ma io un posso mica stare tutto i’ giono a girare su e giù pe’ poggi sai! E’Bosconi..no..Maiano ? Nemmeno..Vincigliata!!

ROBUSTINi: Tu l’ha detto!!

ACHILLE: E sai..Mi parea impossibile. Pe’ i’ matto eh?

ROBUSTINI: Matto?? Sie..matto tu lo dici te! Perchè vedi..quello l’è più sano di tutti e due quanti siamo!

ACHILLE: Ma via! Un mi far ridere..

ROBUSTINI: E io invece e’ ti ribadisco che ci son de’  fondati motivi per sospettare che lì dentro e’ si tirin le fila d’un disegno più vasto, senza dare nell’occhio..o meglio..co’ i’ dare troppo nell’occhio. Tanto gli è grullo e’dicon tutti..e invece..O Achille , da’retta a un bischero, ’e’te lo ripeto, lì dentro e’ si complotta per mandare a gambe ritte, ..la repubblica!!

ACHILLE: Mah..icchè t’ho a dire? E’ sarà ma a me e’ mi pare che te tu lavori dimolto di fantasia. E poi..se fosse anche così..icchè c’entro io?

ROBUSTINI: Come..cosa c’entri te?? O Achille, ma pe’ icchè t’ha partecipato alla Resistenza?

ACHILLE:  (deciso) Pe’ lear di torno e’prepotenti!!

ROBUSTINI: E tutti i nostri compagni morti e vivi..per icchè lo fecero?

ACHILLE: Per lo stesso scopo!

ROBUSTINI: Achille..chi l’ammazzò Bucotorto..i’ Macchia..i’ Lupo??

ACHILLE: Qui’ maledetto infiltrato tra i nostri che ci denunziò alla Decima e ci fece cadere nell’imboscata!

ROBUSTINI: Si..Lui e’ fu i’ cervello ma e’ mitra che gli spararono gli eran nelle mani de’ repubblichini..E uno di quelli lo sai chi gli era’?

ACHILLE: Chi gli era?

ROBUSTINI: Gli era quello che ora si fa passare per i’ matto di Vincigliata o i’ Sommo come e’ si fa chiamare da’su’ attori! Anzi, , gli era addirittura i’ tenente che comandava quella banda d’assassini!!

ACHILLE: Dico..ma te tu’ vo’ scherzare..In definitiva e’ sarebbe quello che dopo finita la sparatoria e si mise a girar tra noi..morti..pe’ finirci! ? Ma che scherzi su’ i’ serio??

ROBUSTINi: E unne scherzo no..E te lo dimostrerò dopo..con calma. E ora tu vorresti ridare i’ potere a loro??

ACHILLE: Ridare..?? Ohe dico Robustini..ma che farnetichi pe’ caso?

ROBUSTINI: E allora e’bisogna che tu agisca!

ACHILLE: Agire!! ? Io?? E che diavolo dovrei fare?

ROBUSTINI: O stammi a sentire..Co’ i’ fatto appunto che tu s’è stato sospeso da i’ lavoro, insomma  che tu sei in questo momento disoccupato, e’ si presenterebbe un’occasione d’oro, per potersi introdurre nella su’ corte..per spiare e riferire. E io son sicuro matematicamente sicuro, che i’ posto di ministro degli esteri, compreso quello  di’ su’ segretario..e’ son rimasti vacanti.

ACHILLE: Si..lo so..lo so.

ROBUSTINI: O chi te l’ha detto?

ACHILLE: Un ci pensare. Lo so..e basta.

ROBUSTINI: Achille. Gli urge in nome della repubblica. gli urge che tu diventi ministro degli esteri di’ Sommo..e Mansueto e’ ti potrebbe fare da sottosegretario!

ACHILLE: Insomma. tutti. vu’ mi volete per forza buttare nella carriera diplomatica! No..senti..gli è inutile continuare a star qui a barcagliare. Un se ne fa di nulla!

ROBUSTINI: Ma io avrei i’ sistema per introdurti..

ACHILLE: Figurati. Per coresto t’un .  saresti i’ solo. No..no..Iosono stanco..sono esaurito. E’ voglio andar fòri di Firenze a rilassarmi si, ma ai’ mare..no in campagna. E un lo voglioi fare i’ ministro degli esteri no! Un lo voglio fare!!

ROBUSTINI: Achille..e invece bisogna che tu lo faccia..pe’ i’ partito!!

ACHILLE: Ma sentilo.. “Pe’ i’ partito” Tanto e’ m’ha trattato bene i’ partito. E’ m’hanno buttato fòri dai’ lavoro e i’ partito..invece di pigliar partito..e’ se ne sta lì a spezzare i’ capello in quattro. No! Mi dispiace Robustini..ma un posso accettare (guardando verso il corridoio) Vai! E’ sento bisbigliare..E’ ci hanno a riesser quelli di Maramao. Va ‘ia..scarpina e per favore passa dalla cucina che se t’acchitan quelli e’ricomincian con le storia di’ revisionismo e un la fanno più finita. Va ‘ia Robustini e su icchè tu’ m’ha detto un ci tornar più sopra, perché tu sprecheresti i’ fiato.  (Robustini se ne va di malavoglia)

MASO: ()tra se e se) Ricordati di Bucotorto..e’ dice..Poero Bucotorto..Ma icchè volete che gl’importi ormai a lui di’ Sommo..di’ golpe e della reazione in agguato! A quest’ora gli è grassa se di qui’ poero amico gli è rimasta una manciatina di polvere. Certo che se ritrovassi qui’ Giuda che ci vendette a’ fascisti..di lui si che ne farei polpette..altro che di’ Sommo!! (grattandosi la testa) Ma la Resistenza..i’ Lupo..e’ sacrifici e’dice..Certo che..No via!!! Ormai l’è deciso..A Vincigliata un ci vo’!! E poi a fare icchè? A star dietro alle fisime di’ Robustini?? Almeno fosse la stagione de’  pinoli..Gli è troppo meglio i’ mare vah (si volge verso il ritratto di Stalin) Eh..Dammi i’ tu’ parere Beppino…. T’un mi dai ragione no?

BLATERONI: (facendo assieme a Filippo il suo ingresso) No! E non te la darebbe neanche Mao!!

ACHILLE: (tra se’) Riecco quest’accoppiata di deficenti..! Però finalmente e’ s’è deciso a parlare..l’oracolo..E’ ce n’è vorsuto..ma l’ha parlato!

BLATERONI: Intanto..riguardo alla proposta che t’ha avanzato il revisionista..

ACHILLe: E ti parea..

BLATERONI: Sai che giudizio politico, darebbe Mao? Che cosa direbbe?

ACHILLE: E’direbbe che vu’siete una bella coppia d’ignoranti a mettevvi ad orecchiare ai’ buco della serratura..ecco..icchè direbbe!

BLATERONI: Niente affatto! Direbbe che il tuo dovere umano, politico e sociale, è quello d’andare a Vincigliata!!

ACHILLE: Vai! Anche voialtri. Ma siate sinceri..che forse i’ matto e’ s’è messo a far pensione? E logicamente v’ammollerà una percentuale per ogni cliente che vu’l’indirizzate. no?

BLATERONI: Ehilà..ehilà signor mio. Non ti scordare che ti devi riscattarti per un gravissimo errore commesso nel dopoguerra.

ACHILLE: Ecco..codesto lo riconosco..l’è vero..

BLATERONI: Oh finalmente, finalmente la tua coscienza di classe s’è ridestata.

ACHILLE: La si figuri..Io un sapeo neanche che la s’era addormentata!

BLATERONI: E lo sai di che errore si tratta?

ACHILLE: E’loso si..Quello d’aver messo ai’ mondo..un bischero di questa fatta!!  (indica Filippo)

BLATERONI: Ma cosa dici? E’stato invece quello per il quale tutti i proletari non cesseranno mai di rimproverarti e rimproverare quelli della tua generazione..L’errore strategico d’aver deposto le armi!

ACHILLE:  (alzando gli occhi al cielo) Oh..poer’a me!! Ma questa l’è proprio una fissazione!! Ma quante volte e’ve lo devo ripetere?? E’ c’eran gli americani ad impediccelo.. (gesti di diniego dei due) Gli americani..si!! Gli americani..oltre a tutto armati insino  ai denti!

FILIPPO:  (RIdendo con disprezzo) : Ah..ah..ah..gli americani!

ACHILLe: Gli americani si!!

FILIPPO:  (scattando in avanti impettito e con il pugno chiuso alzato) Distruggiamo lo zio Sam!! Cento..mille e più Vietnam!!

ACHILLE:  (tentando di intervenire) Ma insomma..

FILIPPO:  (c. s. ) Distruggiamo lo zio Sam!! Cento..mille e più Vietnam!!

ACHILLE: Ma..porco diavolo! Io volevo..

FILIPPO: Distruggiamo lo zio Sam!! Cento..mille..e più Vietnam!!!

ACHILLE: Professore..professore..La m’aiuti! Come si fa a fermallo??

BLATERONI: Bisogna comprenderlo. I giovani proletari sono fatti così. Non appena odono la rivoltante parola “Americani”, essi non possono fare a meno di associarla a quella epica del Vietnam dove un popolo armato soltanto della sua fede, sta mettendo in iscacco, quella che a torto, è reputata la prima potenza militare del mondo! Signor Achille..piaccia o non piaccia, i nostri giovani, sono vicini..vicinissimi all’Etremo Oriente!

ACHILLE (sospirando) : Quanto sarebbe meglio se fossero vicini all’Estrema Unzione!!

BLATERONI: Venendo al “quia”, se il revisionismo, non ha ancora distrutto definitivamente in te la fede nel riscatto proletario..tu devi andare a Vincigliata! Perchè intanto che ti fai amico..il nemico..noi lentamente

Giorno per giorno..con pazienza vietnamita, aduneremo inosservati tutti i proletari della provincia nel bosco..attorno al castello e poi al momento buono tu ci aprirai le porte e Vincigliata sarà nostra! E noi vi fonderemo la P. R. P..Sai tu cos’è la P, R, P, ??

ACHILLA: A me la mi pare una pernacchia.

BLETERONI:  (ormai perso nella sua fantasia) La P. R. P sarà la” Prima Repubblica Proletaria Italiana”, sulla quale splenderà perenne..il Sol dell’Avvenire! Allora (eccitandosi ancora di più) tutti i proletari della Penisola, seguiranno il nostro esempio nel solco da noi tracciato. Ed allora le Vincigliate si moltiplicheranno in tutto la nazione..Fino a che che l’Italia sarà tutta..dico..tutta, in mano a noi progressisti (ormai al massimo dell’eccitazione) S’è l’Italia riscattata!!

FILIPPO:  (Eccitatissimo ) Cento..mille Vincigliata!!

BLATERONI: Dei fascisti..marmellata!!

FILIPPO: Cento..mille Vincigliata!!

BLATERONI: La vittoria è conquistata!!

FILIPPO: Cento..mille Vincigliata!!

ACHILLE:  (disperato) E’l’ho presa la fregata!

BLATERONI e FILIPPO (escono quasi marciando ripetendo all’unisono) Cento..mille Vincigliata! Cento mille Vincigliata! Cento..mille Vincigliata!!

ACHILLE:  (sconsolato) E pensare che sarebbe bastato che i’ poero Torelli..un m’aesse dato i’ permesso!!

DISSOLVENZA

SCENA SESTA

ACHILLE:  (rivolgendosi al primo figlio, Claudio) Figurati un po’ . Tu m’ha a dir te che consiglio ti potevo dare. Non sapevo neanche che codesta Clara..

ACHILLE: ..chiara..scura..come l’è l’è. Insomma un sapeo neanche che coresta figliola t’avea preso..dimmi te come mi potevo immaginare che la t’avesse piantato!

ClAUDIO:  (un po’ amaro) Hai ragione babbo..Non mi ricordavo che sei sempre troppo preso dalle tue difficoltà. tanto da non sospettare neanche che chi ti sta vicino..possa averne delle sue.

ACHILLE:  (cercando di deviare l’argomento) Prosegui..prosegui..Ma in do’ tu l’avresti conosciuta coresta creatura?

CLAUDIO:  (ancora un po’ ironico) Penso che tu sappia che io tre volte la settimana, vado a dare una mano al bar di un mio amico a Scandicci.

ACHILLE: E come potrei scordarmene? ..Serve ad aumentare le entrate di’ nostro magro bilancio.

CLAUDIO: Esatto babbo..E che dopo il tuo “eroico” gesto del lancio della pastasciutta, sono deperite ancora di più..

ACHILLE:  (schivando rapido l’allusione) Tira avanti..tira avanti..

CLAUDIO: Chiara, che frequenta tutte la mattine, un corso di lingue (non mi ricordo quale) capita spesso lì a far colazione. Beh..dopo le prime chiacchere è nata tra noi una forte simpatia. 

ACHILLE: ..dopo un po’ le chiacchere sono diventate più fitte..un gelato ed un cinema la domenica. eccetera eccetera..eccetera. Figliolo puoi risparmiarmi la scaletta perche i’ percorso di queste situazioni è il solito da millenni ed io l’ho battuto prima di te..assai. Puoi fermarti che ho capito..Bene..Questo è l’inizio..E la fine?

CLAUDIO: E’una storia un po’ lunga. Hai tempo?

ACHILLE: Per questa volta guarderò di trovarlo. Continua..

CLAUDIO: Dunque tu devi sapere che lei già da grandicella fu adottata da due brave persone..dopo che gli eran morti ambedue i genitori..in un campo di concentramento americano.

ACHILLE: Ahi..ahi..ahi!

CLAUDIO: Ahi..cosa?

ACHILLE: No..pensavo che se codesti signori gli erano nemici degli americani..e’saranno stati pe’ forza di cose amici di gente che un mi stava punto bene a mano..Ma tira innanzi..

CLAUDIO: E lei si affezionò tanto a loro, ma specialmente al babbo..anche se babbo non era. Ed è appunto per lui che mi vuol lasciare..

ACHILLE: Ohibò! E perché mai?

CLAUDIO: Perché tu devi sapere che questa persona l’è dimolto ma dimolto malata..Ha bisogno di qualcuno che lo controlli da vicino..fino a che non sia guarito..che almeno stando ai medici che tentarono di curarlo è una cosa materialmente impossibile!

ACHILLE: Addirittura..Ma di che razza e’ sarebbe questa malattia incurabile?

CLAUDIO: Babbo..purtroppo è un disturbo che gli s’è annidato nel cervello. Lo saprai anche te che il cervello è un organo più inesplorabile del Matto Grosso..Insomma, a fartela corta..Il padre adottivo di Chiara—è pazzo!

ACHILLE:  (quasi parlando a se stesso) Ritonfa! E sai mi pareva impossibile!

CLAUDIO: ..e quel che è peggio è che la sua è una pazzia tutta speciale..che non è pericolosa no, ma che ha delle manifestazioni singolari..

ACHILLE: E le sarebbero?

CLAUDIO: Eh. non sono così facili da spiegarsi. Vedi..lui è convinto di essere una specie di reincarnazione..una fotocopia del Duce..sai quello che ce l’aveva con te..

ACHILLE: ..e che io contraccambiavo di tutto cuore! Ma se tu mi dai i’ lasciapassare e’te lo finisco io i’ discorso così e’ ci si sbriga prima. Dunque i’ tu’ mancato socero e’ gli sta confinato ai’ castello di Vincigliata..e la su’ moglie e’ la si chiama Letizia..Clizia..no aspetta..Grazia..si Grazia e poi e’ ci ha anche du’ sorelle che le vanno a far la spesa insieme alla tu’ mamma..

CLAUDIO: Sorelle’No..di codeste Chiara non me ne ha parlato..e neanche della spesa. Però combacia il nome della moglie ed è vero l’acquisto del castello. Ma come lo sai?

ACHILLE: T’ho tolto la parola di bocca per far prima..e te tu mi rallenti co’ i’ domandare delle spiegazioni. I’ perché e’ son così informato e’te lo farò presente un’altra volta. Ora te l’ho detto..ho furia e un posso stare a perder tempo..

CLAUDIO:  (con leggera amarezza) ..perder tempo..Dunque tu devi sapere che Chiara è attaccatissima al babbo adottivo che quand’era ancora normale..l’ha fatta studiare ed ha fatto di tutto per renderle più facile la vita. Ed ora che è uscito di senno lei ha paura che persone senza scrupoli possano approfittare del suo stato per danneggiarlo. O per vendicarsi di qualche conto di guerra rimasto in sospeso. Ed allora Chiara è decisissima ad entrare nel castello..stargli vicino per proteggerlo meglio.

ACHILLE: Ma occorre per forza che sia lei a sacrificarsi? E la moglie..e le sorelle?

CLAUDIO: Te lo ripeto..Di coreste sorelle non so niente. Ci potrebbe essere la signora Grazia, ma Chiara s’è impuntata soprattutto per gratitudine a chi le ha dato affetto ed una casa..e l’angelo custode a quello che chiama padre..è decisa a farlo lei..a costo di dedicarci tutta la vita!

ACHILLE: Ma può darsi che io abbia sentito dire che lui non tollera donne vicino a se?

CLAUDIO: E’così..anche se non se capisce il perché..Ed è per questo si presenterebbe al castello travestita da giovanissimo soldato..

ACHILLE: Giovanissimo soldato..Eh si..I’ discorso e’ torna..E’ fascisti e’ n’aveano a centinaia di codesti disgraziatelli   nelle loro fila. Li tenevano come ciondoli portafortuna..poere creature!! Dimmi un po’ ..Ma se rinsavisse’?

CLAUDIO: Te l’ho detto: : Neanche da pensarci. i’ professori che l’hanno avuto in cura avanti che lui si segregasse a Vincigliata sono stati concordi nell? affermare che la strada imboccata dal signor Lorisse..non consente ritorno!

ACHILLE: Dunque la tua ragazza si voterebbe a custodire il pazzo per tutta la vita..Ma non si rende conto di votarsi ad una esistenza da clarissa?

CLAUDIO: Magari..se ne rendesse conto..magari!!

ACHILLE: Bah..sinceramente non saprei cosa dirti. D’altronde sei giovane ed avrai modo di rifarti con qualche altra munita d’un babbo..normale. Ed ora lasciami solo perché anch’io ho un importante dilemma da risolvere.

ClAUDIO: (sconcertato) : No babbo..Sono io che devo scusarmi con te per averti rubato una fetta del tuo prezioso tempo. Sai..credevo che le preoccupazioni di un figlio, avessero la precedenza su tutto. E invece ho sbagliato. Riscusami.. (Si avvia verso la porta)

ACHILLE: Su..su..Non te la prendere..anche se io un ti posso proporre un accidente di soluzione. L’unica cosa che ti posso dire, l’è quella di non essere troppo pessimista. Le cose le potrebbero sempre mutare.  (Claudio se ne va in silenzio)

ACHILLE:  (dopo aver rimuginato tra sé qualcosa) : Insomma via. Un c’è i’ verso. Mah..Si vede che gli era destino (chiamando) Mansueto..Mansueto!!

MANSUETO: (da fuori) E’ son qui’ . Icchè tu’ bòci??

ACHILLE: Che cacchio tu fai di costà?? Vien qua..

MANSUETO: E’ sono immerso nella lettura!

ACHILLE: E allora fammi i’ piacere..Riemergi e lestino anche!  (entra Mansueto) I’ dado gli è tratto!

MANSUETO: Perché? In do’ s’era infizzato?

ACHILLE Voleo dire che questa l’è l’ora delle grandi decisioni..e perciò vai a preparare le valige..

MANSUETO: Delle grandi..icchè ??

ACHILLE: E’ si da’retta alle sorelle..

MANSUETO: Che..sorelle??

ACHILLE: Si..E poi alla mi’ moglie e tu’  sorella, ai’ Robustini..ai’ professore e soprattutto ai’ mi’ figliolo!! E’vo’ da i’ matto a Vincigliata e te tu vieni con me! Io ministro e te sottosegretario. Che ti sta bene?

MANSUETO: A..a Vincigliata??

ACHILLE: A Vincigliata si!

MANSUETO: Oh..porca miseria..a Vincigliata! ? Allora e’ matti unne stanno solo ne’ catelli..unne stanno!!

SIPARIO

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